Buongiorno a tutti e buona domenica,
mi piacerebbe sapere da voi cosa ne pensate di questa mia constatazione. Io utilizzo due sistemi di amplificazione, un rig digitale e uno analogico. Ahimè, nessuno dei due esce per concerti o session tra amici, ma immagino che la condizione di chitarrista da cameretta sia molto diffusa in questo forum. Parliamo dell'analogico, il cui fulcro si basa su un Fender Deluxe Reverb Reissue. Amplificatore fantastico, per i miei gusti, tra le altre cose rivalvolato da Costalab e upgradato con condensatori più performanti e altre diavolerie elettroniche che lo hanno reso con una voce più articolata, visto che col tempo lo avevo sentito spomparsi un pò. A volte mi piace metterci in ingresso un equalizzatore, precisamente il 10 bande di MXR, ma la marca è un dettaglio. La mia riflessione è questa: sicuramente il timbro diventa ancora più dettagliato, posso agire su tutte le frequenze, alcuni pedali come ad esempio il mio TS808HW che adoro ma molto scarico di basse, diventa improvvisamente rombante e incisivo, però dico: il tono, la voce dell’ampli è cambiato. In meglio? In peggio? Non importa, è cambiato e quindi deontologicamente possiamo ancora parlare di tono Fender oppure ci siamo avvicinati ad altre sonorità, magari Marshall, magari Mesa, non saprei bisognerebbe fare una comparazione. Insomma, equalizzare è bello ma è corretto se vogliamo suonare Fender perché abbiamo Fender, o qualsiasi brand ci capita dall’altra parte del jack chitarra?
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