di Asbel77 [user #3543] - pubblicato il 03 agosto 2006 ore 18:34
In rete non si trova un granchè su questo marchio. Qua e là in qualche forum ogni tanto spunta qualcuno che - possedendone una - cerca informazioni. Ma le notizie certe paiono essere poche...***
dal sito bluebookinc.com:
"Maya (vedi anche El Maya).
strumenti costruiti in Giappone dalla metà degli anni settanta fino alla metà degli anni ottanta. Le chitarre Maya coprivano una fascia di chitarre dall'entry-level fino a chitarre di media qualità, solid body, semi-hollow e archtop caratterizzate sia da disegni originali che da disegni basati sui classici Americani più famosi. La compagnia "Maya" produsse anche un secondo marchio chiamato "El Maya", che comprendeva sia modelli tipo Fender che modelli originali di buona qualità"
Alcuni cataloghi trovati sul web mostrano in realtà che oltre a modelli Fender-style, c'era ampia scelta anche di copie gibson (anche di modelli quali marauder, s-1, L-6) e bassi Rickenbacker.
Da altre informazioni ancora pare che "Maya" fosse il marchio usato dalla compagnia commerciale "Rokkoman" per commercializzare strumenti musicali di vario tipo. Tale compagnia avrebbe avuto la propria sede a Kobe, e avrebbe definitivamente chiuso i battenti in seguito al disastroso terremoto che colpì proprio Kobe e dintorni nei primi anni novanta. Il nome "Maya" lo si deve alla montagna che sovrasta la città.
Secondo altre notizie trovate nel forum ibanezcollectors.com il marchio sarebbe stato nell'orbita del gruppo Hoshino (proprietaro, tra gli altri, del marchio Ibanez).
Le differenze qualitative tra i Maya ed El Maya sono confermate da un utente del forum ezfolk.com/forums, che ne possiede quattro. Una è l'interessante modello El Maya Original, chitarra neck-thru in stile Strato. Del modello Maya conferma invece la natura economica di corpo (multistrato), meccaniche e pickups, ma si dice sorpreso della qualità del manico (e la cosa mi conforta parecchio).***
Ok, è più di quanto speravo di trovare.
Metteteci pure che per le vecchie made in japan ho un po' una fissazione, ma anche solo il fatto di sapere che la chitarra può avere (stando al bluebook) dai venti ai trent'anni, il fatto che il marchio avesse una sua dignità, la storia del terremoto, della montagna e tutto il resto me la rendono ancora più simpatica :-)
Ora, per me (pur essendo solo una chitarra entry-leve in multistrato), questa chitarra ha una sua storia. Nata nel lontano paese del sol levante, passata in chissà quali mani, sopravvissuta ed abbandonata in una scatola di cartone insieme ad un vecchio orologio... ed ora in mano mia.
Tutte queste ragioni mi fanno smettere di considerarla - come doveva essere in partenza - una "chitarra da esperimenti". Se avessi trovato una qualunque squier, roytek, stagg, sailcazz... non avrei avuto nessuna remora, ed ora sarebbe già bella smontata, scartavetrata ed in attesa di ispirazione per riverniciature, customizzazioni eccetera.
Invece, per le ragioni di cui sopra, credo che penserò ad un "restauro" conservativo e, se possibile, migliorativo, piuttosto che a delle modifiche vere e proprie... continua...
In rete non si trova un granchè su questo marchio. Qua e là in qualche forum ogni tanto spunta qualcuno che - possedendone una - cerca informazioni. Ma le notizie certe paiono essere poche...
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dal sito bluebookinc.com:
"Maya (vedi anche El Maya).
strumenti costruiti in Giappone dalla metà degli anni settanta fino alla metà degli anni ottanta. Le chitarre Maya coprivano una fascia di chitarre dall'entry-level fino a chitarre di media qualità, solid body, semi-hollow e archtop caratterizzate sia da disegni originali che da disegni basati sui classici Americani più famosi. La compagnia "Maya" produsse anche un secondo marchio chiamato "El Maya", che comprendeva sia modelli tipo Fender che modelli originali di buona qualità"
Alcuni cataloghi trovati sul web mostrano in realtà che oltre a modelli Fender-style, c'era ampia scelta anche di copie gibson (anche di modelli quali marauder, s-1, L-6) e bassi Rickenbacker.
Da altre informazioni ancora pare che "Maya" fosse il marchio usato dalla compagnia commerciale "Rokkoman" per commercializzare strumenti musicali di vario tipo. Tale compagnia avrebbe avuto la propria sede a Kobe, e avrebbe definitivamente chiuso i battenti in seguito al disastroso terremoto che colpì proprio Kobe e dintorni nei primi anni novanta. Il nome "Maya" lo si deve alla montagna che sovrasta la città.
Secondo altre notizie trovate nel forum ibanezcollectors.com il marchio sarebbe stato nell'orbita del gruppo Hoshino (proprietaro, tra gli altri, del marchio Ibanez).
Le differenze qualitative tra i Maya ed El Maya sono confermate da un utente del forum ezfolk.com/forums, che ne possiede quattro. Una è l'interessante modello El Maya Original, chitarra neck-thru in stile Strato. Del modello Maya conferma invece la natura economica di corpo (multistrato), meccaniche e pickups, ma si dice sorpreso della qualità del manico (e la cosa mi conforta parecchio).
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Ok, è più di quanto speravo di trovare.
Metteteci pure che per le vecchie made in japan ho un po' una fissazione, ma anche solo il fatto di sapere che la chitarra può avere (stando al bluebook) dai venti ai trent'anni, il fatto che il marchio avesse una sua dignità, la storia del terremoto, della montagna e tutto il resto me la rendono ancora più simpatica :-)
Ora, per me (pur essendo solo una chitarra entry-leve in multistrato), questa chitarra ha una sua storia. Nata nel lontano paese del sol levante, passata in chissà quali mani, sopravvissuta ed abbandonata in una scatola di cartone insieme ad un vecchio orologio... ed ora in mano mia.
Tutte queste ragioni mi fanno smettere di considerarla - come doveva essere in partenza - una "chitarra da esperimenti". Se avessi trovato una qualunque squier, roytek, stagg, sailcazz... non avrei avuto nessuna remora, ed ora sarebbe già bella smontata, scartavetrata ed in attesa di ispirazione per riverniciature, customizzazioni eccetera.
Invece, per le ragioni di cui sopra, credo che penserò ad un "restauro" conservativo e, se possibile, migliorativo, piuttosto che a delle modifiche vere e proprie...