Ciao accordiani,
nella speranza che possa essere utile a qualcuno, vi racconto com'è la situazione del compato mano/braccio sinistro ad un anno e mezzo dall'intervento di trasposizione del nervo ulnare nel gomito (puntate precedenti nel mio diario).
Ad oggi il percorso riabilitativo "standard" è concluso, coltivo il mantenimento della condizione raggiunta con esercizi giornalieri di stretching, rinforzo muscolare e "buone abitudini" nuove per contenere e gestire i dolori collaterali.
Ho recuperate molte funzioni articolari utili alla "vita normale" e sportiva, non posso fare tutto e i dolori sono una costante da gestire, ma dato il punto di partenza mi dicono che i risultati sono notevoli.
Chitarristicamente parlando è quasi un anno che sto studiano con un maestro d'eccellenza che tutti conosciamo (di cui per discrezione e correttezza non farò il nome) che mi sta guidando in un percorso di ricostruzione della tecnica e della mia personalità musicale. Riesco a mantenere 4-5 sessioni di studio a settimana da un paio d'ore l'una, oltre mi è impossibile (oltre al fatto che studio di notte per esigenze di famiglia e lavoro ...per fortuna aggiungerei!).
Meccanicamente è un casino, la mano non risponde come prima, la funzionalità del mignolo è particolarmente compromessa, le tensioni articolari sono elevate. Necessito di molto riscaldamento prima di studiare e una decina di minuti di stretching appena dopo, spesso impacchi di ghiaccio.
La difficoltà maggiore è stata arrivare a comprendere che le posizioni di prima ora mi sono impossibili, quindi sto ricostruendo la meccanica attraverso soluzioni alternative, escludendo il più possibile il mignolo.
Lavoro molto sull'allargamento di indice-medio-anulare, sulle diteggiature alternative, ogni sessione è una sfida in equilibrio tra pazienza e frustrazione ...ma i risultati ci sono, ma mentalmente e fisicamente é molto stancante.
Sto cercando di imparare ad accettare questa condizione e non lottarci contro ogni istante, mi è anche stato fatto notare che se non fosse stato per questi limiti non avrei scoperto certe diteggiature e soluzioni che oggi stanno caratterizzando molto il mio suono e le mie idee musicali. Fatico ancora a considera tutto questo una fortuna ...ma ci sto lavorando.
Il lato positivo è che tutta questa esperienza mi ha portato ancora di più a concentrarmi sulla mia musica e ha alimentato notevolmente la mia creatività.
Augurandomi che a mai nessuno tocchi un'esperienza di questo tipo, spero che la mia testimonianza possa essere utile anche solo ad una persona per tenere alta la motivazione in percorso complesso.
Ah ...soddisfare la gas è parte integrante della terapia, non me la sento davvero di trascurare questa prescrizione! :) |