Il progetto alla base del Tubescreamer è così radicato nell’immaginario dei musicisti da rappresentare oggi la base per una miriade di effetti in commercio, alcuni eccezionalmente fedeli agli originali, altri diversissimi tra loro e nei quali può essere difficile riconoscere le radici comuni.
Non è un caso che il TS, sfornato da Sumusu Tamura nel lontano 1979 all’idea di ricreare la saturazione morbida e reattiva di un amplificatore valvolare in formato stompbox sfruttando le (allora) innovative tecnologie a circuiti integrati, sia entrato oggi nelle pedaliere di musicisti di ogni tipo, diventando l’overdrive principale dei bluesman, booster per rocker fino ai metallari, che ne sfruttano il colore per “temperare” a dovere le proprie distorsioni.
Le evoluzioni nell’uso e nei circuiti sono andate avanti di pari passo nelle decadi, e Tamura non ha mai perso di vista la propria creazione snocciolandone, di tanto in tanto, delle interessanti reinterpretazioni. L’ultima prende il nome di Tamura MOD V2, una modifica al circuito storico del TS808 che, a detta del suo disegnatore, promette di incontrare i gusti di chi non ha mai imparato ad apprezzare l’overdrive verde.
L’edizione fa seguito a una limited edition battezzata V1 e, laddove il predecessore attenuava la caratteristica gobba del Tubescreamer sulle frequenze medie, la V2 enfatizza i bassi e medio-bassi garantendo un attacco del plettro più netto, e costruisce al contempo un registro acuto più vivace, articolato sulle armoniche pari, per un timbro potente e ricco, mirato a valorizzare e inspessire l’articolazione di un single coil.
Il pedale promette inoltre maggior livello di uscita e una voce più equilibrata quando viene usato come un booster appena increspato.
Nel comporre il TS808TM2, Sumusu tiene bene in testa la propria tradizione e si ispira alle versioni più ricercate del Tubescreamer storico. Così il progetto impiega lo stesso operazionale utilizzato sui TS808 originali e vi abbina diodi NOS Toshiba 1S1588 uguali a quelli montati su diverse edizioni tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80.
A cambiare, è tutto il modo in cui questi interagiscono tra loro, per tagli di frequenze, gain e livelli, dando vita a un sound riconoscibile, eppure a suo modo inedito.
Un ultimo ritocco è riservato al footswitch che, da rettangolare, diventa tondo e viene montato su una piastrina dorata con indicazione della modifica.
Tutti firmati da Sumusu Tamura, i MOD V2 nascono come pedali boutique, con il fascino di una modifica studiata a lungo dallo stesso creatore di uno dei pedali più celebrati e imitati di sempre, e pertanto arrivano a cifre non proprio “regalate”. I primi 50 sono offerti al prezzo lancio di 299 dollari, per poi salire a 349 dollari. Non sono indicati limiti per la produzione, che sembra possa restare stabile in catalogo.
Il pedale è disponibile . Nello stesso catalogo è possibile scovare altre versioni modificare dallo stesso Tamura o edizioni ritoccate dal guru dell’amplificazione hi-gain Mike Fortin. |