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Impressioni a freddo sul Neural DSP Quad Cortex
Impressioni a freddo sul Neural DSP Quad Cortex
di [user #43025] - pubblicato il

L'approccio con uno strumento, specie se digitale, può essere un'infatuazione del momento o vero amore, e il risultato arriva sul lungo periodo: il nostro lettore Fender86 racconta l'esperienza con il sistema Neural DSP a distanza di mesi di utilizzo intensivo.
Dopo aver avuto molta titubanza nell'acquisto del discusso Neural DSP Quad Cortex, posso tracciare un bilancio dei primi sei mesi di utilizzo.

Interfaccia
Molto semplice da utilizzare, direi quasi elementare: la creazione di preset e scene è davvero facile, così come la gestione dei suoni e dei parametri di ogni effetto/testata. Molto utile anche il Cortex Control, anche se io preferisco lavorare sulla macchina.

Suono
Il suono è davvero incredibile, molto fedele a pedali e testate, io che sono stato un utilizzatore di analogico per tantissimi anni non ho sentito grosse differenze: molto belli (per mio gusto) i suoni distorti e i delay. Poi, con la possibilità del download delle capture e dei preset altrui, la cosa si fa davvero interessante. Unico neo è una leggera latenza tra un preset e l'altro, ma utilizzando la modalità scene questo problema viene risolto.

Utilizzo
Io l'ho sempre usato in diretta nell'impianto, a volte anche in fronte a un amplificatore e mi sono trovato meglio con la prima soluzione: forse perché amplificatori e testate delle sale prova non è che fossero il massimo della vita, ma comunque devo capire meglio come utilizzare le scene con i soli effetti a pedale in fronte a una testata/amplificatore.

Impressioni a freddo sul Neural DSP Quad Cortex

Impressioni
Per il mio genere (pop-punk californiano) e per il ruolo che svolgo (canante/chitarrista) forse è davvero troppo, ma i motivi che mi hanno spinto ad acquistarlo sono i seguenti:
- facilità di utilizzo e fedeltà dei suoni;
- possibilità di avere tutto in una macchina dalle dimensioni compatte;
- gestione dei suoni e dei volumi;
- possibilità di utilizzarlo per home recording;
- nessun problema relativo a cavi, rumori di fondo e problemi di trasporto.

Sostanzialmente, sono stati soldi ben spesi: non sono d'accordo con chi dice che si debba essere per forza dei professinisti o dei turnisti per poterlo utilizzare anche perché oggi nella maggior parte dei locali (e anche negli spazi aperti) è sempre più difficile gestire i propri suoni, mantenendo fede a ciò che ci si è prefissati (i fonici e it tecnici ringraziano).

Non è escluso, per il futuro, un ritorno a un setup analogico (meno programmazione, più immediatezza), ma a oggi non sono sicuro di voler tornare indietro. È un po' come quando si passa da Android ad Apple: prima c'è titubanza e poi una volta fatto questo passo, non si vuole tornare più indietro.
gli articoli dei lettori neural dsp pedaliere multieffetto per chitarra quad cortex
Link utili
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di redfive [user #41826]
commento del 22/09/2024 ore 10:04:40
Ciao!
Domanda piatta piatta... Come si comporta nei riguardi della chitarra che stai utilizzando?
La riconosce o vince il preset simulato?
Grazie.
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 22/09/2024 ore 10:55:0
Secondo me domanda molto azzeccata, ma penso che dipende anche da quanta roba metti tra chitarra e ampli perché anche con un rig analogico se in mezzo ci metti 10 pedalini il suono dello strumento un po’ si perde.
Rispondi
di Fender86 [user #43025]
commento del 22/09/2024 ore 13:41:41
Esatto, anche se io al massimo per ogni scena io combino solo 3/4 effetti.
Rispondi
di AmF [user #59582]
commento del 24/09/2024 ore 05:54:57
Risposta onesta e corretta. Vale però dire che 10 pedali in contemporanea non li usa nemmeno zio David, verosimilmente 4 o 5 sono già un buon numero e suonarli con la Gibson o la strato magari cambia poco per l’Audience ma non per il chitarrista durante l’esecuzione vive di risposte che provengono dalla chitarra non solo in termini di tono ma anche di risposta al tocco. Mi scuso se sembra che parlo di cose esoteriche, sto invece parlando di cose maledettamente pratiche: il tocco piano o forte, il sustain che tra una chitarra e l’altra cambiano. Non solo il timbro.
Ho avuto l’impressione più volte col digitale che questi aspetti vadano un po’ in soffitta.
(Capisco comunque i vantaggi della comodità)
Rispondi
di Fender86 [user #43025]
commento del 24/09/2024 ore 10:54:34
In realtà ho detto una mezza fesseria, perché tralasciando testata e cassa, utilizzo solo il delay a seconda delle parti che devo suonare. Per i soli non utilizzo nemmeno i boost, perché lavoro sull'equalizzazione della testata.
Rispondi
di Fender86 [user #43025]
commento del 22/09/2024 ore 13:40:49
Ciao, sì entrambe le chitarre che utilizzo io riesco a sentirle senza che il suono si deteriori.
Rispondi
di Nun_So_Capace [user #24540]
commento del 22/09/2024 ore 11:59:25
Giusto qualche giorno fa Neural DSP ha rilasciato il fratellino piccolo, e castrato, del quad Cortex: Nano Cortex
Sembrerebbe la risposta (più costosa) al Tonex di IK Multimedia con l’aggiunta qui che è il pedale stesso che permette di creare i profili, a differenza del Tonex che necessita di software ed interfaccia esterna.
Castrato perché è possibile solo l’utilizzo dei profili, e non delle simulazioni di ampli ed effetti della Neural DSP.

Qui il link al sito ufficiale: vai al link
Rispondi
di Fender86 [user #43025]
commento del 22/09/2024 ore 13:42:31
Yes, visto, ma sinceramente non mi convince granché a livello di gestione dei suoni: forse avrebbero potuto mettere altri 2/3 switch e quindi dimezzarlo rispetto al fratello maggiore.
Rispondi
di Nun_So_Capace [user #24540]
commento del 22/09/2024 ore 17:44:22
Onestamente io non ho capito la mossa più che altro. In realtà un motivo sia commerciale, che di marketing, esiste. Andare a coprire la fascia dei "captures player". Ormai IK Multimedia e Kemper hanno il loro prodotto, N.A.M. profile players cominciano anche loro ad affacciarsi sul mercato e quindi la mossa di Neural DSP è quella di andare ad offrire anche lei un'alternativa in questo specifico settore. Anche io da utente finale appassionato di tecnologia, ma "non professionista", sarei stato onestamente più contento di un QuadCortex Mini piuttosto che di un prodotto del genere (che talaltro non ti regalano neanche, 577 dal tedesco).
Rispondi
di Fender86 [user #43025]
commento del 22/09/2024 ore 19:06:22
Sì, anche io avrei optato per un QC mini magari con 5 switch anziché 10 (un po' come ha fatto Headrush tra Prime e Core).
Rispondi
di kelino [user #5]
commento del 24/09/2024 ore 09:29:17
Sono molto tentato da quad cortex, dalla sua uscita. Ora che col nuovo aggiornamento hanno migliorato il tutto, la gas è tanta. Ma poi penso che sono molto soddisfatto del mio hx stomp e il solo pensiero di ricominciare tutto il lavoro di ricerca dei suoni e padronanza dell'aggeggio, daccapo, mi fa desistere. Vabbè...anche i soldi mi fanno desistere.
Rispondi
di Fender86 [user #43025]
commento del 24/09/2024 ore 11:02:20
Ciao, quello che dici è legittimo: io venivo dall'analogico e ho deciso di fare il grande passo semplicemente perché rispetto a tutti gli alti sistemi, la facilità di utilizzo è davvero disarmante.
Oltre quello, come ho spiegato, anche la qualità dei suoni credo sia incredibile ed avendo provato altre macchine, per me penso sia il top.
Stavo quasi per prendere la Headrush Core, ma poi anche grazie all'influenza di un chitarrista che suonava con me, mi sono fatto convincere e dopo averlo provato 3 volte ho deciso di acquistarlo in b-stock con un finanziamento a tasso zero.
Rispondi
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di eddvedd1978 [user #14754]
commento del 24/09/2024 ore 13:05:46
Ciao, ti parlo da possessore non molto felice di Quad Cortex, che uso in abbinata con casse monitor Kali (mi pare LP8), e che sto seriamente pensando di vendere a favore di un sistema tipo UAFX OX + testata.
Se nei distorti riesco a tirare fuori suoni interessanti, non posso dire lo stesso per l'edge of breakup, dove non riesco a farmi piacere il suono dei bassi un po' plasticoso, che percepivo anche con l'Helix (fra i due sistemi c'è un abisso, per quanto mi riguarda).
Ci ho smanettato su un be po', ho cercato varie combinazioni ma niente, quel suono gommoso sulle basse frequenze non riesco ad evitarlo.
Hai qualche suggerimento a riguardo? Vorrei davvero evitare di tornare all'analogico, ma non riesco a provare quel piacere di dettagli armonici che sento, suonando un custom reverb leggermente increspato.
Rispondi
di Fender86 [user #43025]
commento del 24/09/2024 ore 13:45:1
Ciao, dipende molto dal genere che suoni secondo me: io col pop-punk ci vado a nozze, perché non utilizzo tanti suoni ed anche sull'equalizzazione non è che abbia particolari pretese.
Forse è proprio l'output di uscita che magari te lo rende gommoso sulle basse frequenze: io ad oggi non uso una cassa attiva, ma vado dritto nell'impianto o in cuffia quando sono in casa (o nelle casse del pc).
Però, ripeto, suonando un genere molto grezzo non ho notato nulla di strano: provalo in un'altra cassa o in diretta nel mixer.
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 24/09/2024 ore 18:59:30
Mi permetto di inserirmi in questo discorso da possessore di UAFX e ampli valvolari etc.
Io ritengo il Dream 65 una simulazione di Deluxe davvero perfetta. L'ho testato con un mio amico ,valvolarista convinto, con il suo Deluxe reverb e il Dream attaccato ad una buona cassa era quasi impossibile sentire le differenza. Il problema, secondo me, sta nel fatto che se poi attacchi questi sistemi al PA la risposta e il suono cambiano parecchio e alla fine io mi ritrovo sempre meglio con il mio fidato ampli valvolare a meno che non attacco il mio Dream ad una FRFR di buone dimensioni, ma a quel punto che senso ha portarsi appresso cassa e UAFX? E' come portarsi appresso il valvolare.
Non so se mi spiego?!
Il vero utilizzo validissimo di questi strumenti, secondo me, è in casa dove riesco a suonare a volumi davvero bassi e sentire sotto le dite la sensazione delle valvole.
Proprio ieri in sala prove ho attaccato il Dream al PA e niente di che purtroppo quando attacco il Tweed è tutta un'altra storia oppure devo attaccare il Dream alla cassa, ma allora che cambia?
Rispondi
di eddvedd1978 [user #14754]
commento del 24/09/2024 ore 19:19:51
Capisco il tuo punto di vista e lo condivido, pur non avendo mai utilizzato casse FRFR (ne stavo acquistando una, ma ho lasciato perdere perchè, se proprio devo suonare in casa, voglio almeno un suono che sia stereo e più tridimensionale). Aggiungo, poi, che YT è pieno di video in cui questi recenti modeler/profiler vengono testati in mille salse, ma troppo spesso su suoni hi gain o puliti. Pochissime volte ho sentito test in quella fascia di distorsione che va dal pulito fino a sotto il crunch, che è il motivo per cui ho speso circa 1.8K per acquistare il QCortex. In ogni modo, con le mie casse monitor non rende come vorrei - chiaramente, discorso totalmente soggettivo.
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 24/09/2024 ore 19:36:29
Direi che soggettivo fino ad un certo punto. Ben vengano tutti questi strumenti digitali che fanno davvero un gran lavoro, ma se il digitale e nello specifico la profilazione in generale ha come unico obiettivo la replica di ampli valvolari di 70 anni fa credo che se cerchi quella sensazione senza se e senza ma la strada è solo una purtroppo.
Rispondi
di Guiduz [user #51218]
commento del 24/09/2024 ore 21:55:03
Quoto in pieno. Che senso ha portarsi un modeler/profiler + cassa FRFR? Tanto vale che mi porto il testata cassa + i 4 effetti che mi servono.

Unico motivo potrebbe essere quello di dover gestire una setlist ampia con tanti suoni molto diversi tra loro.

Ma ,anche in quel caso, il modeler/profiler ci sta ma tanto vale abbinargli un sistema in-ear. A quel punto sì che si ha la praticità estrema.
Rispondi
di Fender86 [user #43025]
commento del 24/09/2024 ore 22:31:44
Io infatti la cassa FRFR non ce l'ho, in sala prove lo attacco in testata con il S/R oppure vado direttamente nel mixer. Questi sistemi digitali sono fatti apposta per sostituire la soluzione del rig analogico proprio per la loro praticità. Poi il digitale ha fatto passi da gigante, parlo da ex-possessore di Boos GT6 e Line6 HD 500x, che non sono minimamente paragonabili a quello che gira adesso.
Certo, l'analogico ha ancora il suo perché e come ho scritto nell'articolo, non escludo di farmi una pedaliera compatta come ce l'avevo prima (entrando sempre nel mixer tramite un preamp).
Rispondi
di elguitarron [user #8109]
commento del 27/09/2024 ore 10:40:50
Tutto vero, però con le cuffie non hai i feedback e può essere limitante...
Poi, sulla praticità del modeler+frfr, non sono completamente d'accordo con te, nel senso che la cassa frfr pesa un decina di kg o poco più, al limite prendi quella del service se c'è e puoi evitare di portartela (se non ti crea troppi problemi di adattamento una cassa che non conosci) e comunque non hai la bega della microfonazione della cassa come nel caso analogico. Io ti dico che con kemper+pedaliera e cassa frfr impiego 5/10 minuti per montare tutto e attaccarmi al mixer, troppo più comodo rispetto a prima (avevo un combo di 25kg...)
Rispondi
di Stratosalva [user #66040]
commento del 10/10/2024 ore 00:15:58
Io ho risolto con un revolt two note abbinato ad un Nux cerberus più un pedale che fa da volume e wha,una cassa laney rt come spia . naturalmente entro con la crl del revolt nel mixer e con l'altra uscita nella cassa.poco peso tanta resa , così unisco analogico e digitale
Rispondi
di Guiduz [user #51218]
commento del 24/09/2024 ore 21:43:57
Il QC è una gran macchina. Sentito in sala prove da un amico chitarraio che si è unito alla mia band. Lui suona da paura, sia chiaro, ma anche i suoni erano più che eccellenti.

Però...io proprio non ce la faccio a spendere 1.600 euro per uno strumento digitale destinato inevitabilmente a perdere valore (anche se sto notando che il declino degli strumenti digitalo di alta gamma è molto molto lento).

Cioè il mio Soldano, a parte la goduria estrema nel suonarlo, comprato ad un prezzo giusto, prende valore ogni giorno. Idem per il Mesa.

Siccome però il digitale ha tutta una serie di innegabili vantaggi, ho tentato un approccio timido al digitale ed ho preso un ToneX One da inserire nella mia pedalboard. È qualche prova che sto usando questo rig ibrido analogico-digitale e tra poco lo testerò live. Sebbene non sia evidentemente la stessa cosa, la praticità è disarmante.

E se si riesce a fare così tanto con 3 pedalini + il ToneX One, non oso pensare cosa si possa tirare fuori da un QC programmato a dovere.

Però il Soldano... ;-)
Rispondi
di giambibolla [user #5757]
commento del 26/09/2024 ore 13:20:56
Visto così mi sembra una risposta diretta al Kemper Player, rispetto al quale costa meno, può profilare (che comunque è attività che necessita di una certa perizia, altrimenti il risultato è mediocre), ma ha meno effetti onboard (comunque sostanzialmente essenziali).
Nel mio piccolo ho avuto e venduto il Kemper, due volte, : tostapane prima e stage poi; penso che le caratteristiche generali siano comuni a tutti i sistemi digitali moderni: suoni meravigliosi in cuffia, perfetti per registrare rispetto a una strumentazione tradizionale, comodissimi e versatili dal vivo dove però mi è mancata la presenza dell’ ampli sul palco (effetto nocebo?).
Rispondi
di Fender86 [user #43025]
commento del 26/09/2024 ore 13:27:37
Non ho ancora avuto il piacere di provarlo dal vivo, perché quando l'ho acquistato la band in cui suonavo si è sciolta (sfiga) ma comunque ho avvertito anche io la mancanza di un amplificatore (seppur in sala prove). Però, non so, tornare all'analogico mi sembra un passo indietro almeno per il momento: vorrei fare qualche live per capire l'affinità che ho con questo piccolo grande sistema.
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 26/09/2024 ore 14:40:53
Comprati un FRFR sembra che quello della Fender siamo molto valido.
Esteticamente è un ampli vero, ti da la botta che cerchi e inoltre lascia intatto tutto il vantaggio del digitale!
Rispondi
di Fender86 [user #43025]
commento del 26/09/2024 ore 15:10:55
Ho visto che c'è il Tone Master FR-12, anche se io stavo valutando la Headrush FRFR112 MKII. In alternativa, avrei pensato ad un Boss Katana che si può utilizzare come cassa FRFR attraverso al funzione Power Amp IN, ma che fungerebbe anche da backup nel caso saltasse il Quad Cortex: un chitarrista che conosco e che ha suonato con me ha adottato questa soluzione e si trova molto bene.
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 26/09/2024 ore 17:47:38
Se vuoi anche un back up il Katana è un’ottima scelta. Se cerchi qualità sonora più alta forse il Fender è più idoneo.
Rispondi
di Fender86 [user #43025]
commento del 30/09/2024 ore 08:48:02
Beh sì, ma credo che opterò per un Katana almeno ho un backup nel caso in cui saltasse il Quad Cortex. Anche se, onestamente, in sala prove continuo a buttarlo dentro l'impianto e mi da comunque soddisfazioni!
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