piove... finalmente, dovrei dire, qui da me non pioveva decentemente da giugno, c'era bisogno di un pò di pioggia, quella sana, quella che piano piano pulisce e scorre via senza fare danni.
ma piove anche dentro di me, piove da tanto tempo, e non vedo più il sereno, nuvole sempre più pesanti oscurano il mio cuore e la mia mente, non c'è un vento che riesca a portarle via, a volte sembra, sembra che si diradino, ma tornano, sempre più spesse e pesanti.
perchè, perchè devo vivere costantemente in questo stato d'animo, sempre cupo, sempre triste, sempre con il muso lungo.
"ma tu non sorridi mai?" ..me lo dicono in tanti....sono stanco di vivere così..
e come fai a sorridere, quando tutto quello che fai non è quello che avresti voluto fare, quando quello che sei diventato ti fa anche ribrezzo, quando hai solo voglia di cambiare vita, quella che stai vivendo adesso non è giusta, non è la tua, quando ti senti in gabbia e non puoi più uscire e non ti resta che la rassegnazione....
"sei sempre il solito pessimista!"
certo che lo sono, è inutile che mi nasconda dietro ad un dito, la mia indole è quella del pessimista, del "piagnone", sono fatto così, sono fatto male.
non solo, è come se le negatività che mi stanno intorno mi entrino dentro, le attraggo come una calamita, e peggiorano il mio stato già traballante di suo.
allora sono quelli intorno a me che sono negativi?
che sono pessimisti?
che sono rompipalle?
di sicuro un buona parte la fanno.
sono convinto che se avessi intorno gente diversa sarei diverso anch'io.
Ottobre, che strano...un mese che mi porta a scrivere per sfogarmi, per gridare a chi vuole sentire, la mia fragilità, la mia debolezza e, perchè no, la mia viltà.
viltà, perchè riesco a lagnarmi, ma non a ribellarmi, riesco a capire che sto vivendo male, ma non faccio niente per cambiare, è troppo difficile e poi coinvolgerei troppa gente assieme a me.
non riesco ad essere padrone della mia vita, mi lascio trasportare dagli eventi come una piuma portata dal vento, non oppongo resistenza.
aspetto....solo questo so fare, aspettare che le cose cambino da sole...
ma sono arrivato a cinquant'anni e molte cose non sono ancora cambiate...
quanto dovrò aspettare ancora, sento che non ce la faccio quasi più.
resto come sono, mi guardo dal di fuori e non mi piaccio, cerco di stare solo con i miei guai...e le mie chitarre...
le guardo e mi sembrano vuote, inanimate, ho cercato di riempire la mia vita di oggetti che credevo che la cambiassero, ma non è servito, l'ho sperato, ci avevo creduto...
misere parole le mie, di uno che ha tutto e non ha niente, ha tanto ma non è riuscito a trovare quello che cercava veramente.
ho solo una virtù: la pazienza
e con quella aspetterò ancora....