Alla fine mi sono deciso a provare un pedale Danelectro. Inizialmente ero un po' sdubbiato, ma avevo bisogno di un fuzz e la liquidità era assai scarsa. Come fare??
Ecco l'apparizione: a meno di 50 euro ti puoi portare a casa questo affare arancione che, come il sito ci ricorda, si è meritato l'editors Guitar Player Pick... Arrivo a casa, una doccia veloce, cena, e poi via con ampli e chitarra.
La prova è stata fatta con un Polytone Mini Brute IV regolato nel modo più neutro possibile e una Epiphone modello Les Paul. A breve (appena cambio le corde) farò una prova anche con la Stratocaster.
Estetica
Il pedale si presenta completamente in metallo, color mattone, con tre controlli situati poco sopra l'attacco dei jack. La prima manopola controlla il volume, la seconda, composta da due controlli sovrapposti, permette di tagliare su frequenze basse ed alte (c'è da dire che questa è un po' scomoda se usiamo un alimentatore esterno), la terza filtra la quantità di fuzz. La parte posteriore e ricoperta da uno strato di gomma che tiene il pedale bello fermo al momento della "pestata". All'interno del vano trovamo inoltre 3 Dip Switches ed un controllo per modificare l'imput.
Suono
Qui la cosa si fa più difficile: partiamo col dire che la versione 2 è riuscita a risolvere una mancanza della prima, ovvero finalmente è possibile pulire il suono agendo sui volumi della chitarra. E' vero che bisogna abbassare parecchio, ma la cosa si può facilmente gestire suonando già con volume e tono a metà.
Tutte e tre le manopole hanno un'ottima escursione, ma quella che più mi ha impressionato è quella dedicata al tono. Tagliando le frequenze si riesce a ottenere un fuzz acidissimo o più "cremoso". Inoltre, piazzando il tutto al max, si riesce ad ottenere un'ottima distorsione (io ci suonavo i pezzi più rockeggianti dei Mister Big)
Il controllo di sensibilità imput funziona come un gain, permettendo di scegliere quanto guadagno ottenere al momento dell'entrata in funzione del pedale.
Infine i tre Dip switches altro non fanno che aggiungere al circuito dei Led che incidono sul suono finale. Quello che preferisco è il primo ed il terzo che offrono un ottimo sustain e una colorazione del suono più marcata. Il secondo, invece, è più modesto e si presta maggiormente per delle parti di accompagnamento.
Il pedale è alimentabile con un alimentatore a 9 volt.
Conclusioni
Personalmente ho trovato questo effetto molto valido e con un rapporto qualità prezzo eccezionale. Il pedale offre una gamma di colorazioni molto ampia e quindi può soddisfare un po' tutti i gusti, a costo di aver voglia di perdere un po' di tempo a capire l'effetto che i vari DIP e controlli hanno. Inoltre, risolvendo il problema della pulitura del suono, si propone anche come valida alternativa ad altri pedali magari più costosi ma meno validi.Non voglio aprire una diatriba della serie "eccone un altro che sostiene che un pedale da 50 euro suona meglio di uno da 300". Se uno vive per suonare esclusivamente Hendrix può rivolgersi a pedali più costosi!
Ma se uno, come nel mio caso, vorrebbe avvicinarsi al vasto mondo dei Fuzz senza un'idea precisa, cercando un pedale più che buono e che offra più possibilità per sperimentare sul suono, potrebbe trovare nel Cool Cat un ottimo compagno!
Ps: è la prima volta che provo a scrivere una recensione, spero che possa tornare utile a qualcuno!
Ciauzzzzz
Paolo