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L'orrore senza fine
di
garp57
[user #997]
- pubblicato il
25 luglio 2011 ore 12:18
Qualcuno pensa ancora che gli integralismi siano sempre solo da una parte?
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Spesso gli integralismi stanno sia da una ...
di
E!
[user #6395]
commento del
25/07/2011 ore 13:2
Spesso gli integralismi stanno sia da una parte che dall'altra. E' come il tifo, che rovina discussioni e interlocutori. Io tifo per Tizio? Bene, tizio avrà ragione a prescindere da quello che dice. Ne siamo pieni, ormai si ragiona così, cioè ormai non si ragiona più, se si ragiona per tifo.
Rispondi
L'ipocrisia
di
francio81
[user #8516]
commento del
25/07/2011 ore 14:4
Fosse stato un musulmano si sarebbe detto (si è detto, basta vedere la prima pagina del Giornale poi ritirata in fretta e furia) che ci stanno attaccendo, è uno scontro di civiltà, ecc. ecc. Poi ho letto Repubblica ieri, si è cominciato a vaneggiarte del "rock satanico" (la Norvegia è la patria del black metal e sede dei tristi fatti di cronaca riguardanti i Mayhem) e del suo ruolo nella strage...senonchè il pazzo attentatore si è dichiarato integralista cattolico, da quando gli integralisti cattolici si mettono in combutta con metallari anticristiani che bruciano le chiese??? La verità è che in questo caso l'integralismo ha provocato una strage di tali dimensioni, nelle vicende di cronaca riguardanti il black metal ci saranno stati 1 o 2 omicidi legati a motivi ben più "terra-terra", questioni di soldi, altro che satanismo...ovvio non si può incolpare il vaticano per l'azione di un pazzo, ma se fosse stata un'altra la provenienza che si sarebbe detto? E comunque la musica viene tirata in ballo anche quando non c'entra niente.....
Rispondi
No, non stanno da una sola parte.
di
jebstuart
[user #19455]
commento del
25/07/2011 ore 15:0
Non stanno e non sono mai stati da una sola parte. Basta conoscere appena un po' di Storia per rivedere davanti agli occhi una serie infinita di violenze (nere, rosse, verdi, e così via) di tutti contro tutti, e dalla notte dei tempi. Vorrei attirare l'attenzione, però, sul fatto che dietro molti eccidi (siano durati un'ora e mezza, come venerdì, o decenni, come nella Russia stalinista o nella Germania nazista) spesso non c'è semplicemente un'idea politica, ma un vero delirio, a volte solitario, a volte condiviso da un'intero gruppo sociale. La maggior parte dei dittatori del passato mostravano chiare stigmate psicotiche. Il giovane norvegese soffre di un vero e proprio delirio mistico. Insomma, la politica, a volte, è solo l'humus iniziale in cui il disagio psichico si riconosce e prolifera. Io non commetterei l'errore di dare questo episodio, così come all'integralismo di una parte - per fortuna minoritaria - del mondo islamico, una chiave di lettura squisitamente politica. Chiamerei in campo, con le dovute cautele, la Psichiatria e l'Antropologia culturale.
Rispondi
Re: No, non stanno da una sola parte.
di
garp57
[user #997]
commento del
25/07/2011 ore 15:2
Tutto vero e condivido, però quando si lascia passare come normali le cose che dice e fa ad esempio un Borghezio (il primo che mi viene in mente ma ce ne sono altri anche all'estero) poi non ci si deve stupire più di nulla e sopratutto non si possono portare su un palmo di mano radici cristiane o giudaico cristiane o musulmane come fossero un qualcosa di qualificante in un mondo che, piaccia o no, senza alcun dubbio vedra sempre più mescolanza di etnie e popoli. Mi ha fatto piacere sentire il primo ministro norvegese dire che risponderanno alla tragedia con maggiore democrazia, maggiore accoglienza e maggiore libertà.
Rispondi
Re: No, non stanno da una sola parte.
di
jebstuart
[user #19455]
commento del
25/07/2011 ore 16:3
Giustissimo anche quel che dici tu. Tra pedicare l'intolleranza ed applicarla, sul piano etico non ci passa molto. Il problema è che invece ci passa moltissimo sul piano legale, e le opinioni non possono essere perseguite, almeno in Italia.
Rispondi
Re: No, non stanno da una sola parte.
di
garp57
[user #997]
commento del
25/07/2011 ore 17:4
Io non mi riferisco tanto al fatto che queste persone possano o non possano manifestare le idee paranoiche che hanno, ma piuttosto al fatto che tali esternazioni non fanno indignare più nessuno. Oramai ci si indigna per calciopoli o altre amenità del genere ma su queste cose passa un'indifferenza veramente sconfortante.
Rispondi
Re: No, non stanno da una sola parte.
di
jebstuart
[user #19455]
commento del
25/07/2011 ore 21:2
Hai ragione. Il fatto è che i più non si indignano perchè sono ignoranti come capre.
Rispondi
Re: No, non stanno da una sola parte.
di
OldBoy
utente non più registrato
commento del
26/07/2011 ore 11:3
A proposito di Borghezio..
vai al link
Rispondi
La nostra storia è un pugno di metafore.
di
OldBoy
utente non più registrato
commento del
25/07/2011 ore 16:3
Rispondo a te jeb, ma la mia vuole essere una discussione (assolutamente non una polemica) con chiunque voglia parlare dell'argomento. :) Spero che sia notificato anche all'autore dell'articolo, solo che se lo inserivo come commento non ricevevi tu la notifica; ho dovuto scegliere. Ho riflettuto molto su queste cose ultimamente e vorrei proporre qualche osservazione. Secondo me, l'integralismo va a braccetto con l'ideologia, qualsiasi ideologia. Sono come gemelli siamesi. Studiando storia, filosofia e diritto, sono giunto alla conclusione che le ideologie hanno radici essenzialmente politiche; politiche nel senso weberiano del termine (aspirazione al potere e monopolio legittimo dell'uso della forza) è sempre una questione di controllo e organizzazione. Come si spiega altrimenti l'imposizione più o meno forzata di valori che non riguardano necessariamente la convivenza pacifica, e la loro integrazione nel credo? Per citare un esempio un po' polemico, che gli frega al papa che si usi il contraccettivo o meno, in particolare in Africa? E' una questione di ordine pubblico? Di salute pubblica? Come ogni altra cosa creata dall'uomo, sono essenzialmente strumenti. Si impongono le idee per poi imporre un controllo. Il punto focale è sempre nel dominio e nel potere. Io sono fermamente convinto che chi sta ai vertici della piramide politica e propugni determinate idee in realtà sia sempre sempre pronto a derogarvi (la cosiddetta "ragion di Stato", Machiavelli docet), in quanto appunto sono uno strumento nelle sue mani. Secondo me non è ammissibile che ci credano fino in fondo e siano dei pazzi fanatici; non si spiegherebbe intelligenza e vitalità di queste organizzazioni. Se Bin Laden era un pazzo fanatico, come si spiega che sia sfuggito per qualcosa come 10 anni agli USA? O a colpire le Twin Towers? Questo norvegese cristiano fondamentalista avrà avuto un'ideologia malata, ma per il resto era metodico, logico e organizzato, in pieno stile militare. Basta pensare che si è preparato per 9 anni, in solitudine. Non credo che un pazzo avrebbe questa forza di volontà, e la capacità di orchestrare in modo così preciso un attentato "primario" volto a distogliere l'attenzione da una strage, vero nocciolo dell'operazione terroristica. E non aveva nemmeno un'organizzazione dietro, sembra abbia fatto tutto da solo, con le proprie risorse. ------------------------------------------------------------------------------------- Riguardo al fatto che nazismo e comunismo abbiano avuto dietro una radice psicotica..beh, credo sia pacifico che quelle ideologie abbiano tutti i caratteri della psicosi. Ma sarebbe troppo bello poter spiegare tutto con il fatto che vi fosse una vena di follia nei leader, e che si era costretti a seguirli in quanto, appunto, leader o capi di Stato. Tra l'altro, è stata la stessa motivazione usata dai nazisti per difendersi dopo la guerra, in particolare nel processo di Norimberga. "Mi è stato imposto", non ero io a decidere, Hitler aveva tutto il potere e non si poteva contraddirlo (da allora il fatto di dire "non dipendeva da me" è chiamata ironicamente "difesa di Norimberga"). In realtà, leggendo le carte del processo (e in particolare i diari dello psicologo che assistette e conversò con i prigionieri) ci si rende conto che il nazismo non era Hitler, e che la questione è molto più complicata. Ci sarà stato anche un capo malato, ma non era lui il centro di potere assoluto, il dinamismo che ha mostrato il nazismo si spiega con il fatto che vi erano una pluralità di centri di potere assoluto che si controbilanciavano, permettendo una risposta rapidissima e micidiale alle minaccie interne. E, soprattutto, se è vero che c'erano figure come Streicher, che avevano assolutamente abbracciato l'ideologia di Hitler, dimostrando tra l'altro in seguito di essere veramente dei fanatici fino all'ultimo, davanti al patibolo, vi erano anche dei Goring, come anche persone come Hans Franz, che affermò in seguito di non condividere molte delle scelte di Hitler, perché appunto le ritenevano folli e irrazionali. Concludo (togliendomi anche un sassolino) dicendo che il nazismo è stato additato da papa Benedetto XVI come il prodotto dell'ateismo e del vuoto dei valori. In realtà, si può dimostrare che è prodotto per quanto indiretto del concetto di "trascendente" cristiano, in chiave secolarizzata e azzarderei di discendenza "volontaristica" (Legge è la ragione divina o la volontà di Dio che comanda ecc). Nulla a che vedere con Nietzsche, per esempio. Non sto dicendo che vi fossero influenze cristiane "dirette" (il cristianesimo poi all'epoca aveva già subito molte sconfitte ed era "in recesso"), né si può negare che ve ne fossero di stampo evoluzionistico (il cosiddetto "darwinismo sociale") . Il punto fondamentale sta nell'idea del "trascendente" e del "metafisico", totalmente radicata nella nostra società moderna. Concetto che, se estremizzato, porta ai risultati che sappiamo, come l'annullamento delle fondamentali dignità umane e dei concetti basilari dello Stato di diritto. Quindi non vuoto dei valori, ma una fondazione trascendente, assoluta ed estremizzata degli stessi. Hitler e i nazisti non avevano capito un cazzo di Nietzsche, tantomeno di Darwin, anche loro presi e usati per giustificare un'ideologia. Chiudo qui, ma ci sarebbe molto altro da argomentare e scrivere, si potrebbe fare un trattato o una monografia al proposito.
Rispondi
Re: La nostra storia è un pugno di metafore.
di
jebstuart
[user #19455]
commento del
25/07/2011 ore 16:4
Appunto. Anche la risposta richiederebbe un trattato, ed andrebbe fuori dagli scopi di People. E' ovvio che la genesi delle ideologie sia un processo essenzialmente politico. E' la loro estremizzazione invece che, frequentemente, avviene ad opera di soggetti disturbati. Le contingenze storiche, poi, fanno sì che ampie moltitudini di persone le abbraccino, pur senza essere alterate mentalmente in senso stretto, per processi di emulazione, di costrizione occulta, o anche - e il più spesso - di personale vantaggio. Per rispondere ad una sola delle tue argomentazioni, tuttavia, ti chiedo: ammesso che l'intellighentsjia nazista, o fascista, o stalinista non fosse disturbata psichicamente, cosa invochiamo allora per spiegare le efferatezze di cui si è macchiata? Il Demonio? Il Male primigenio? Veramente credi che una persona possa partorire il mito del Superuomo o della Purezza Ariana essendo psichicamente indenne? Un'ultima cosa: gli psicotici non sono mica scemi, anzi. Non mi stupisce per nulla, per questo, che uno schizofrenico o un paranoico possano tenere in scacco i servizi di sicurezza di mezzo mondo ... Infine, un'accenno ad una cosa che sicuramente già sai. A Norimberga gli psicologi dell'US Army fecero i test di intelligenza ai gerarchi nazisti. A parte Julius Streicher, che mostrò un QI ai limiti inferiori della norma - ma d'altra parte credo che difficilmente leggesse più che giornaletti porno e feroci libelli antisemiti - altri, quali Speer, Seiss-Inquart, Schacth e Von Papen mostrarono QI notevolmente elevati. Esempio di "sani" che seguono un pazzo per loro motivi o di pazzi - ed il gauleiter olandese probabilmente lo era - in grado di govenare un paese.
Rispondi
Re: La nostra storia è un pugno di metafore.
di
OldBoy
utente non più registrato
commento del
25/07/2011 ore 16:5
In realtà a me non preoccupa tanto quella singola persona che crea l'ideologia..che Hitler fosse matto da legare, non lo metto in dubbio. Ma così era matto anche Charles Manson, che fisicamente non ha ucciso nessuno. Ha convinto gli altri a farlo per lui. Ma non è questo il punto. D'altro canto, Marx era un fior di filosofo e di economista, e nella sua originaria interpretazione dice cose fino a un certo punto condivisibili anche da me (che non sono assolutamente comunista ;) ). Gesù poi era un uomo di pace, compassione e pietà. Anche lui un rivoluzionario a suo tempo. A me preoccupa chi poi si serve di quell'ideologia per imporsi. E per usare una cosa non è necessario crederci. Ed difficile che una persona si imponga da sola; se lo fa, è additato come pazzo squilibrato, vedi il caso del norvegese. Viene presto emarginato; chi avrebbe il coraggio ora di prenderne le parti? Anche tra l'estrema destra, nessuno. Più che di male primigenio parlerei di naturale predisposizione dell'uomo all'egoismo, alla violenza e al predominio sugli altri. Ma se la psicosi diventa Stato? Potere costituito? Così com'è successo nella Germania nazista, dove gli stessi giudici dovevano interpretare la legge secondo il Volkgeist, la volontà del popolo (che credo coincidesse con la razza ariana), il cui massimo autorevole interprete era il fuhrer. E' questo che mi pone più problemi, e pone più problemi da tutti i punti di vista. Se diventa morale imperante? Se si è pazzi a non seguirla, e si è lucidi predicandola? Un po' come in 1984, dove alla fine 2+2 è uguale a 5. Quindi alla fine non tanto Male primigenio, quanto società "fertile", in cui idee come queste fanno presto a mettere radici, per una semplice disposizione naturale dell'uomo a riunirsi in gruppi, anche contrapposti tra di loro, spiegabile tra l'altro in termini puramente scientifici. E infatti concordo pienamente con te che è veramente importantissimo che il primo ministro norvegese abbia reagito con un invito all'apertura e alla tolleranza, anziché alla chiusura.
Rispondi
Re: La nostra storia è un pugno di metafore.
di
bend_it
[user #29446]
commento del
25/07/2011 ore 19:3
CIAO! Se posso dire la mia, ...ossia solo un piccolo appunto ad un discorso molto ampio ed organico: non credo che l'idea del "trascendentale" e del "metafisico" sia poi così radicata nella nostra società e nella nostra epoca. Tantomeno credo che quell'idea possa essere additata fra le cause delle stragi, degli assolutismi, delle deviazioni delle ideologie. Per esempio il comunismo delle deportazioni parte da un forte materialismo e dal rifiuto dell'aldilà, se non sbaglio. Il Papa richiama sempre il mondo a stare in guardia contro il "relativismo" ed il "materialismo" imperante e anche se io questo Papa proprio non lo sopporto non posso dargli torto, nella società moderna c'è troppo poco spazio per il trascendentale, per la meditazione, per l'anima, per l'essere contrapposto all'avere, eccc ... secondo me. C'è inoltre da considerare come statisticamente ogni fenomeno si distribuisca fra la gente secondo la così detta "curva di Gauss", pwer cui agli estremi della curva è facile trovare qualcuno che interpreta in maniera esagerata il fenomeno, il credo, il fatto, la legge o qualsiasi cosa sia. E' anche vero però che un'ideologia che preveda la soppressione delle "razze inferiori per la supremazia della razza ariana" o anche "la dittattura del proletariato" credo sia più probabile che gli "estremi banda" della succitata curva possano toccare livelli di orrore, se invece parti da ideologie che predicano "la pace e la l'uguaglianza di tutti gli uomini" forse sarà più difficile. Sarà però più sconvolgente ed è per questo che le guerre attuali fanno più orrore perchè nascondono dietro la lotta di religione solo fini economici. In conclusione, non credo che tutte le ideologie portino allo stesso livello di fanatismo, nei grandi numeri. Non credo che il trascendente occupi troppa parte della società e non credo sia fra le cause dei fanatismi; credo che, a parte oslo, la maggior parte dei fanatismi attuali e dei morti giornalieri, siamno causati dal DIO-DENARO ...altro che "trascendente" ! CIAO ...scusa lo sfogo!
Rispondi
Re: La nostra storia è un pugno di metafore.
di
OldBoy
utente non più registrato
commento del
25/07/2011 ore 20:2
Non ti preoccupare, ben vengano altri spunti di riflessione! Anche se riguardo il dio-denaro, in particolare sotto la più comune declinazione "greed is good", l'avidità è giusta, ci sia molto da parlare..ti accenno solo che secondo me è una questione diversa, che attiene più alla coerenza ed etica personale che alla società, anche se gli effetti poi si ripercuotono principalmente sulla società globalmente intesa. Per trascendente non intendo tanto l'aspetto religioso, anche se chiedersi quanto di sacrale e rituale c'è nella società moderna, anche se sotto forma laica e secolarizzata, stilizzata e irriconoscibile, potrebbe portare a risposte sorprendenti. Com'è per esempio che ci stringiamo la mano concluso un contratto? O c'è bisogno di procedure complicate per approvare una legge? Molte di queste cose hanno un'origine legata appunto al sacro e al rituale. Ma non è necessariamente una cosa negativa, se corrisponde a un'esigenza concreta e umana come credo sia quella di usare simboli e procedure per "domare" e scolpire la realtà. Qualificarla insomma. Sta di fatto che credere che poi esista "Il Contratto" o che le procedure di approvazione di una legge siano state dettate dal diritto divino è tutto un altro discorso. Detto questo, per trascendente intendo il far riferimento a una realtà ulteriore, aprioristica, che giustifica il reale e lo ordina secondo una scala di valori che, appunto essendo "trascendente", è ritenuta valida in tutti i tempi e tutti i luoghi, perché giustificata da Dio, dalla Ragione, o dallo Spirito Assoluto, tutto bianco o tutto nero insomma. Ci sono di mezzo Platone come Sant'Agostino, San Tommaso, e, in forma secolarizzata, Hobbes, Rousseau..quando si parla di concetti come la Volontà del Sovrano o del Popolo, non ci si riferisce forse a concetti trascendenti e metafisici? Il mio punto è che quando poi questi concetti sono usati per imporre in forza di un certo tipo di misticismo determinate scelte agli altri, in particolare quando si usano per imporre violenza e sofferenza, che questi concetti si rivelano per quello che sono: pericolose mistificazioni. Basta vedere quante stragi si sono fatte in nome di Dio, della Giustizia, della Volontà di quel popolo o di quella razza o di quel Sovrano. Per non parlare di come è usata la sovranità popolare oggi. Il mio bada bene non è relativismo o scetticismo: è ricerca di un valore condiviso da tutti, che permetta una convivenza globale e pacifica, di cui abbiamo tutti estremo bisogno, visto quanto piccolo sembra essere diventato il mondo. E soprattutto il mio è un recupero del valore dell'umano in quanto tale, con la u minuscola, così com'è nella realtà e nella vita di tutti i giorni, non nell'Iperuranio Cosa che non sminuisce affatto la bellezza della sfera spirituale del singolo, che consista nella preghiera come nella fede come nella cultura, nella letteratura, nella musica o o nella filosofia. E forse è possibile che la cultura abbia persino una fondamentale valenza etica, mi dico. Cerco di concludere la mia risposta dicendo che per me ogni tipo di concezione transcendente dells realtà che si trasformi in concezione etico-politica comporta più o meno subdolamente una assolutizzazione di valori parziali, appunto perché si concettualizza e non si tiene conto della infinitezza di possibilità già presente nella realtà. Spero di non essere stato troppo astratto o dispersivo. Concludo dicendo una cosa: ateismo e immanentismo non sono la stessa cosa di materialismo e relativismo ;) è un luogo comune quello dell'ateo = privo di una morale, materialista. Un saluto! E perdonami per la prolissità. Su queste cose proprio non mi riesce una sintesi. Ciao!
Rispondi
Re: La nostra storia è un pugno di metafore.
di
hivez
[user #9272]
commento del
26/07/2011 ore 13:1
"E soprattutto il mio è un recupero del valore dell'umano in quanto tale, con la u minuscola, così com'è nella realtà e nella vita di tutti i giorni, non nell'Iperuranio" Ecco il punto.
Rispondi
Re: La nostra storia è un pugno di metafore.
di
OldBoy
utente non più registrato
commento del
26/07/2011 ore 13:3
Cosa intendi? :) Credo che in effetti sia un po' il cardine come la conclusione dei miei vaneggiamenti.
Rispondi
Re: La nostra storia è un pugno di metafore.
di
hivez
[user #9272]
commento del
26/07/2011 ore 16:2
Intendo che bisognerebbe avere a cuore l'uomo; le ideologie perdono di vista l'uomo, e ne fanno una figura, un'approssimazione, perdendo di vista di volta in volta aspetti particolari senza dubbio, ma che ne fanno parte intima: egoismo, voglia di supremazia, ma anche bontà, altruismo; succede come nei sistemi logici, che partendo da postulati tentano di dimostrare la realtà, ma proprio per la scelta stessa di talune premesse e per l'impossibilità di tener conto delle variabili totali, finiscono con essere dei meri modelli, fallibili nella migliore delle ipotesi o mendaci nella peggiore e strumentali rispetto a regimi o a strumenti di controllo sociale; vedi l'anelito alla "spiritualità", proprio credo di ogni uomo, cosa diamine centra una religione strutturata, che dice di portare con sè la verità, con la spiritualità dell'individuo? Ovviamente è solo un esempio..
Rispondi
Re: La nostra storia è un pugno di metafore.
di
OldBoy
utente non più registrato
commento del
26/07/2011 ore 20:2
Già, hai ragione, la pensiamo allo stesso modo..il problema è appunto quando si passa dalla sfera privata all'ordine costituito, persino allo Stato. Sono appunto modelli che anziché adattarsi e rimodellarsi eliminano i fattori dissonanti e non conformi..demonizzano ed eliminano anche fisicamente, appunto ciò che è diverso. O cercano di imporre idee e valori, e per me è lo stesso che dire " la musica che ascolti fa schifo, non è musica". Solo che dire ciò è ancora purtroppo socialmente accettato. Che tristezza proprio. Mi chiedo come si può essere convinti di poter vivere bene in un mondo di persone tutte uguali, con gli stessi gusti e le stesse morali, o rifiutare di affrontare la difficoltà del confronto e della discussione di valori opposti imponendo una soluzione valida per tutti e per sempre. Senza un minimo di autocritica e consapevolezza.
Rispondi
Re: La nostra storia è un pugno di metafore.
di
hivez
[user #9272]
commento del
26/07/2011 ore 22:2
Ma è semplicissimo! Rimozione della scelta ed eterno presente, e si vive sereni.
Rispondi
Re: La nostra storia è un pugno di metafore.
di
OldBoy
utente non più registrato
commento del
26/07/2011 ore 22:4
:) Forse non c'entra, ma mi viene in mente un film al proposito, si intitola "Equilibrium".
vai al link
Contiene proprio uno scenario come quello che hai descritto. :) Se non l'hai mai visto, te lo consiglio. Hai perfettamente ragione e devo dire che è una risposta veramente che mi rimarrà in mente. Io parlo troppo, tu invece sei stato molto efficace. Non so se è stato voluto (credo di sì) ma hai veramente aggiunto un tassello ai miei ragionamenti. Bastano due parole a mettere in crisi l'uomo. "La scelta." Ti ringrazio per la risposta e per la discussione..o forse è meglio dire chiaccherata? :) Un saluto, vado a leggere un po' M.
Rispondi
Re: La nostra storia è un pugno di metafore.
di
hivez
[user #9272]
commento del
27/07/2011 ore 00:5
Me lo guarderò! buona lettura!
Rispondi
Re: La nostra storia è un pugno di metafore.
di
tierratanmala
[user #24172]
commento del
27/07/2011 ore 02:1
Matrix docet
Rispondi
Chi lo pensa o è in mala fede o non sa nulla ...
di
hivez
[user #9272]
commento del
26/07/2011 ore 13:1
Chi lo pensa o è in mala fede o non sa nulla del passato.
Rispondi
incredibile..
di
simonec78
utente non più registrato
commento del
26/07/2011 ore 16:2
Quello che è successo è incredibile, davvero incredibile.. Credo entrino in gioco dinamiche di tipo psichiatrico oltre che ideologiche. Non dimentichiamo comunque che OGNI GIORNO persone muoiono perchè messe a morte dagli stati, o a causa di guerre o sedicenti "bombe intelligenti". FINANZIATI DAI CITTADINI. Anche da noi. Situazioni a mio avviso altrettanto psichiatriche. Da mio punto di vista una bomba è solo una bomba, indipendentemente da chi la lancia o perchè.
Rispondi
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