Vi voglio raccontare una storia e la dedico a mio cugino. All'inizio può non centrare nulla con l'epilogo ma in qualche modo si collega. Ho fatto partire il cortometraggio impresso nella mia memoria e, rivivendo momenti indimenticabili, ho scritto la storiella. Correva l'anno 1965 o forse correva di più, forse il 1966....Boh? Vabbe' insomma giù di li!! A Milano, da un paio d'anni, avevo messo su un "Complesso", non d'inferiorità ma musicale. A ben pensarci forse anche d'inferiorità! Ih ih ih. In Agosto, puntualmente come tutti gli anni, tornavo al mio, sempre amato, paesello nel Salento. Eh eh scusate se è poco! (lu sule, lu mare e lu jentu). Di solito mi ospitava un mio cugino, Ginetto, alias Luigi. Oltre al nome ci accomunava la passione per la musica. Quell'anno, all'arrivo, grande sorpresa: aveva formato un "Complesso" anche lui! Formazione classica: due chitarre, basso, batteria e tastiera. Andare in ferie comportava dover lasciare a casa, a malincuore, gli strumenti, il gruppo e tutto il resto per un mese. Trovare quelle cose anche li, provai una gioia immensa. Avevo 18 anni. Anche se non facevo parte del gruppo, li frequentavo seguendoli tutte le sere in cantina per le prove. Davo qualche indicazione e suggerivo alcuni pezzi da inserire nel repertorio per ampliarlo un po'. Qualche giorno prima del 15 agosto si presentò loro la possibilità di poter suonare in un dancing all'aperto molto conosciuto e rinomato. Praticamente un sogno . Si trattava del Miramare di Otranto. La classica "rotonda sul mare". Il "Complesso" che doveva fare la serata diede forfait e quindi cercavano qualcuno che li potesse sostituire. A Otranto, il 15 di agosto, è festa patronale e in virtù dell'importanza di questo paese e della festa stessa, la gente arriva da tutte le parti del Salento. L'adrenalina, a quel punto, fece fibrillare i loro corpi all'idea di poter suonare in quel posto. L'unica preoccupazione era la consapevolezza di avere pochi pezzi nel repertorio. Pur pensando di utilizzare la classica frase "a gentile richiesta" (ma dde chi), non avrebbero potuto sostenere un'intera serata. Allora mi proposi e mi proposero di aiutarli entrando nel gruppo e suonare assieme alcuni pezzi che facevo con il mio "Complesso" di Milano. "Si va bene vagnoni, io con che cazzo di chitarra suono?" Mio cugino si sacrificò e mi fece usare la sua. Lui alla fine ne racimolò un'altra. E' chiaro ed evidente e anche indiscutibile, eh eh eh, il fatto che fu un successone, senò che storia è? I giorni successivi in spiaggia e in paese ci riconoscevano e ci additavano. Una emozione pazzesca. Tralascio diversi particolari per farla più breve (meglio direte voi). Dopo tutta questa mappazza di introduzione, spero che non vi ho morti! (ridacchio) Il vero motivo di questo diario è.... indovinate un po'?....mumble mumble.....la Chitarraaaaaa!! Esattooo! Bravi, siete delle Faine! Si trattava di una Meazzi Hollywood Atlantic, pagata 40 mila lire, usata, nel 1966. E' questa: http://www.fetishguitars.com/html/meazzi/atlantic.htlm Il Ginetto, dopo l'utilizzo di quegli anni, la abbandonò. Nel 1970, credo, la regalò ad un altro nostro cugino di Torino che l'ha tenuta imbavagliata da qualche parte. Recentemente, dopo 42 anni, quello di Torino (che non si chiama Luigi come noi ah ah ah) ha pensato di restituirgliela perchè riteneva giusto che la possedesse, per tutta una serie di motivi, il vecchio proprietario. Ritornata nelle sue magiche mani (lui ha una manualità pazzesca per tutto) ha deciso di farla resuscitare dalle sue "ruggini" e farle vivere una nuova vita. Non si è limitato alla banale pulizia e al cambio corde ma ha ricostruito di sana pianta il battipenna, la leva del tremolo, diversa dalla sua originale, Il logo sulla paletta, che dovrà ancora applicare, ha contornato il body con un binding verde, ecc. ecc. Le caratteristiche tecniche, come si vede dalle foto, sono: tre single coil, un congegno per stoppare le corde (palm muting meccanico) abbastanza in uso a quei tempi, tastiera in palissandro zero fret 22 tasti, volume, tono, e uno switch rotativo per le varie combinazioni dei pick up. Non conosco il legno del body. Ipotizzo un multistrato!? Non so come suona, non l'ho provata, lei sta a mille km da me ma a detta di Ginetto, se la cava alla grande per quel genere di strumento. Secondo me ha fatto un ottimo lavoro di restauro. Ecco le foto. |