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Gibson L7 1937
Gibson L7 1937
di [user #32554] - pubblicato il

La cassa bombata e le buche a effe delle acustiche di casa Gibson hanno calcato innumerevoli palchi durante la swing era. La L7 in prova, un'originale del 1937, forse è proprio una delle grandi archtop che hanno fatto ballare i giovani del dopoguerra, scandendo quarti sotto indiavolati riff di ottoni.
La cassa bombata e le buche a effe delle acustiche di casa Gibson hanno calcato innumerevoli palchi durante la swing era. La L7 in prova, un'originale del 1937, forse è proprio una delle grandi archtop che hanno fatto ballare i giovani del dopoguerra, scandendo quarti sotto indiavolati riff di ottoni.

Grande occasione quella che mi si è presentata da Erich Perrotta, liuteria Ran De Gal nel laboratorio di Verona: mettere mani e orecchie sulla storica Gibson L7 del 1937.
Purtroppo quando ho avuto l'opportunità per la prima volta la chitarra era davvero messa male, corde vecchissime, action fuori posto, il tutto non rendeva davvero giustizia al suono e alla suonabilità.
Sapendo di poterla riavere tra le mani per delle registrazioni in studio, ho atteso pazientemente per tutto questo tempo e sono stato sicuramente ripagato scoprendo un grande strumento.

Diciannove tasti piccini come l'epoca imponeva, tastiera leggermente bombata in palissandro scuro e compatto, impegnativa ma non scomoda, lunghezza della scala 25 1/2 e larghezza capotasto 1 11/16. Molto belli gli intarsi sulla tastiera che vanno a formare il classico logo, vero marchio di fabbrica Gibson.
Il corpo è da 17" in acero con top in abete ottenuto scavando dal pieno una tavola in massello, le rifiniture sono molto sobrie, limitate a un binding che contorna corpo, manico e paletta, il contrasto del bianco avorio con la verniciatura sunbust molto scura è forte ed evidente. Quest’ultima, cominciando praticamente dal nero del bordo e la parte stretta del body, sfuma verso il centro lasciando intravedere le belle venature del top.
Meccaniche in metallo nichelato, ponte in palissandro brasiliano con regolazione in altezza e truss rod alla paletta completano le regolazioni.

Gibson L7 1937

Quando ho provato per la prima volta questa L7 ho notato che è stata praticamente manomessa e deturpata con un pickup sul manico, attaccato alla bene e meglio e che, oltre a rovinare l’immagine di strumento acustico, non tiene conto minimamente del suo timbro originale, scompensando la chitarra e allontanandola tantissimo dal suo vero carattere.
Guardandola con maggior attenzione, scopro che la chitarra originariamente aveva un battipenna in tartaruga che forse è stato tolto da chi in passato cercò di applicare il pickup.

Storicamente Gibson, a partire dal 1934, oltre ad aumentare le dimensioni del corpo da 16 a 17 pollici, introdusse il sistema con le catenature a X studiate e introdotte da Martin sulle flat top. Questo tipo di catenatura è diventata famosa per conferire allo strumento un alto volume, caratteristica obbligatoria per una archtop destinata a suonare nelle big band al fianco della sezione fiati.


In effetti questa L7 suona paurosamente bene, bilanciata e con una risposta sui bassi decisamente più pronunciata. Gli alti sono i più contenuti e meno fastidiosi rispetto a tante altre archtop storiche provate in passato. Sarà perché sono abituato al tono caldo e suadente della Gibson, ma quest'acustica archtop ha la sonorità più vicina mai provata a quello che è poi diventato un marchio di fabbrica facilmente riconoscibile nel mondo delle chitarre jazz.
Scorrevole, intonata, suona di pieno su tutta la tastiera, le corde in bronzo sugli strumenti archtop creano una sorta di soglia tra i suoni morbidi e quelli più pungenti e veloci, e dando maggior forza con il plettro si sente subito la reazione dello strumento.

Gibson L7 1937

Avendo provato la chitarra prima e dopo un completo setup, oltre a rimanere sorpreso per quanto suoni bene, rifletto su quanto una regolazione accurata sia di vitale importanza per il timbro e la maneggevolezza di uno strumento di questo genere.
75 anni di chitarra e altrettanti di storia, attraversata da chissà quante note e quanti musicisti passandosi mano dopo mano questa favolosa L7 del 1937. Un altro sogno diventato realtà.
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chitarre semiacustiche gibson l7 vintage
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autista accompagnatore
di nicolapax [user #27042]
commento del 28/05/2013 ore 22:51:42
Anessi, tu viaggi troppo e ti stanchi.
Quindi quando vai a provare certe meraviglie del genio umano chiamami che guido io, ti accompagno volentieri.
Chitarra meravigliosa, suono interessante (ma sai, dai monitor del computer...), tasti e headstock bellissimi.
Bravo Paolo (che soddisfazione, "tocar" certe curve) e bravo anche il liutatio Perrotta che l'ha rimessa in sesto.
Rispondi
Very nice, man!
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 28/05/2013 ore 23:00:14
Per quel che si sente dalle cuffie, è un bel suono. Morbido e presente. Ho avuto (e ora l'ha un mio amico, quindi la vedo sovente) una L5 del primo dopoguerra: secondo me le archtop Gibson nate acustiche sono un'altra faccenda rispetto alle CES. O no? O sarà solo il fascino del vintage?
Rispondi
... in effetti
di paoloanessi [user #32554]
commento del 29/05/2013 ore 10:19:48
Ciao Giovanni e nicolapax,

... in effetti per quanto ho avuto modo di provare fin ora, quelle acustiche costruite allora hanno carattere e personalità da vendere, indipendentemente dal quantitativo di fascino che sanno regalare...
se poi si è appassionati di vintage: il fascino è tantissimo!

Caspita, non sono cosi importante da avere l'autista accompagnatore, ma se ci fosse modo, mi piacerebbe condividere eccome le esperienze fatte con tutte queste belle curve ;-)


Buona musicosa giornata

PaoloAnx
JazzRock

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ciao Paolo Gran strumento ...
di accademico [user #19611]
commento del 31/05/2013 ore 09:27:10
ciao Paolo

Gran strumento a mio parere questa L7,grazie per la bella prova. Mi sembra di capire che monti corde ruvide, mi sbaglio? Quanto influisce sul volume la corda liscia in questo caso? come cambierebbe il timbro dello strumento montando corde lisce e morbide tipo Galli black?
Rispondi
...
di jebstuart [user #19455]
commento del 01/06/2013 ore 19:23:20
Ciao Paolo :-)

Bellissima prova. E che fascino d'altri tempi ...
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Corde e fascino!
di paoloanessi [user #32554]
commento del 01/06/2013 ore 20:46:18
Ciao accademico e ciao jeb :)
Le Galli Black sono ottime corde dalla durata incredibile pensate per lo strumento elettrico infatti hanno un leggero taglio in frequenza sulle acute, consigliate per lo strumento amplificato in modo da compensare con l'EQ e poter regolare al meglio il proprio suono.

Viceversa con uno strumento prettamente acustico si predilige una corda in bronzo in modo da avere ricchezza di frequenze medio acute perché hanno maggior proiezione sonora.
In questo caso si può ottenere uno smorzamento dell'esubero provando diversi plettri, o modificando la tecnica esecutiva.

La Galli ha in catalogo una corda lisca ma in bronzo, che riproduce le corde che si usavano in quegl'anni perfetta per riprodurre le originali sonorità.

Ciao jeb :-D.
Affascinanti? ... Tanto quanto il mare!

PaoloAnx
JazzRock
Rispondi
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