di gabriele bianco [user #16140] - pubblicato il 28 dicembre 2013 ore 07:30
Questa non vuole assolutamente essere una guida all'acquisto, tantomeno un trattato colmo di dettagli - talvolta inutili, bensì una piccola (ma piccola eh) guida con la quale dare una mano a chi non ha la minima idea di cosa stiamo parlando, ma si trova - suo malgrado - a dover gestire questa scelta. Benvenuti quindi genitori e parenti più in generale.
Questa non vuole assolutamente essere una guida all'acquisto, tantomeno un trattato colmo di dettagli - talvolta inutili, bensì una piccola (ma piccola eh) guida con la quale dare una mano a chi non ha la minima idea di cosa stiamo parlando, ma si trova - suo malgrado - a dover gestire questa scelta. Benvenuti quindi genitori e parenti più in generale.
Lasciamo l'aspetto economico come ultima considerazione, anche se è naturalmente importantissimo. Ci sono una serie di elementi di base da tenere in considerazione: numero di tasti, tipologia di tasto, funzionalità, qualità e accessori correlati.
Numero di tasti
Sotto questo aspetto la scelta è piuttosto ampia (32, 44, 49, 61, 76 e 88 tasti), ma si restringe in modo significativo se vogliamo considerare l'aspetto didattico del nostro acquisto. Da 61 a 88 tasti, rientriamo in un range utile, dove la tastiera a 88 tasti rappresenta la condizione ideale per chi andrà a utilizzare lo strumento. Questo per quantità di ottave disponibili a vantaggio delle possibilità espressive.
Tipologia di tasto
Probabilmente qualcuno vi avrà detto qualche brutta parola come "tastiera pesata" o "tastiera semi-pesata". Semplifichiamo all'estremo i due concetti. Nei due casi si è cercato di riprodurre l'azione e quindi il peso avvertito dal dito che preme il tasto di un pianoforte acustico. In quest'ultimo il peso è determinato dal peso del tasto stesso e dal martelletto lui connesso con lo scopo di percuotere la corda corrispondente. Il tutto viene quindi mantenuto in un equilibrio perfetto grazie a una serie di piccoli pesi che compensano la differenza di peso tra i due elementi. Naturalmente nell'ambito del digitale tutto si semplifica (a volte...).
I produttori hanno quindi trovato varie soluzioni (più o meno efficaci) per simulare la sensazione provata nel premere i tasti di un pianoforte acustico. Per fare questo, ciascuno di loro ha adottato differenti tecnologie. Dalle molle poste sotto a dei tasti in plastica, sino a dei veri e propri martelletti connessi a un complesso sistema al quale fa capo un tasto in legno.
In buona sostanza, un tasto pesato cerca di riprodurre la resistenza alla pressione tipica del tasto di un pianoforte acustico, mentre un tasto semipesato risulta essere un compromesso tra la resistenza offerta tra il tasto di un pianoforte acustico e quello di una qualsiasi tastiera.
Funzionalità
Parliamoci chiaro, per imparare a suonare il pianoforte, serve il pianoforte. Niente di più. Per cui non sono necessarie valanghe di suoni e funzionalità particolari se non: metronomo, doppia uscita per le cuffie (una per chi suona e una per l'insegnante) e diffusori acustici (in caso il luogo nel quale si vive consenta di poter suonare senza utilizzare le cuffie).
Qualità
Sfatiamo il mito del "prezzo basso = qualità bassa". Non è assolutamente vero, questo soprattutto se consideriamo il fatto che non stiamo acquistando una workstation da affidare alle sapienti mani di Jordan Rudess. Serve uno strumento che sia intonato, con una tastiera di medio/alta qualità, con un numero di tasti sufficienti e dotato di un suono di pianoforte attendibile. Questo perché - oltre al gusto - è importantissimo allenare non solo le dita del giovane pianista, ma anche le orecchie e quindi la mente. Un buon suono aiuta.
Accessori correlati
Molti acquistano un pianoforte digitale convinti di trovare tutto il necessario nella confezione dello stesso. Ricevono poi il pacco dal corriere e si trovano a suonare su di uno sgabello con il pianoforte messo tra due sedie, sul letto o sul tavolo. Tutte posizioni che implicano posture letteralmente drammatiche per chi suona. Uno sgabello e un supporto per il pianoforte digitale, sono la cosa giusta.
Molti negozi e siti offrono soluzioni all-in-one (vi danno tutto il necessario insomma) a prezzi molto pratici per risolvere questo tipo di problema aggiungendo inoltre il pedale per il sustain.
Anche quest'ultimo è un elemento - a mio avviso - molto importante da includere per incrementare il feeling con lo strumento. La sua pressione con il piede, consente di mantenere la nota (o le note) suonata.
In conclusione
Se un genitore sceglie un pianoforte digitale piuttosto che uno acustico, sta con buona probabilità cercando di destreggiarsi tra due problemi: budget e rumore. Per risolvere entrambi è bene non penalizzare l'esperienza del futuro pianista che ci troviamo in casa. Per fare questo è necessario cercare - se non altro - di riprodurre le condizioni ottimali sia per l'apprendimento che per il feeling con lo strumento.
In realtà non c'è una guida precisa da seguire. Tanto dipende da quanti soldi si è disposti a spendere. C'è comunque da dire che a partire da circa 340€ è possibile accedere a uno strumento comunque interessante e credibile.