di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 15 febbraio 2015 ore 08:00
Quello del posizionamento degli effetti è un mondo senza regole ferree, ma alcuni suggerimenti possono cavare d'impaccio e mettere sulla strada giusta nella ricerca del risultato ideale, soprattutto se si parla di compressori. Parlano Vinteck e FXCase
Quello del posizionamento degli effetti è un mondo senza regole ferree, ma alcuni suggerimenti possono cavare d'impaccio e mettere sulla strada giusta nella ricerca del risultato ideale, soprattutto se si parla di compressori. Parlano Vinteck e FXCase.
"Nessuna regola" non vuol dire che nel routing dei pedali non ci siano accorgimenti da seguire, delle linee guida tracciate da chi magari ha passato più di qualche pomeriggio tra cavetti, saldatori e pedalanza varia, come nel caso di Guido di Vinteck e Claudio di FX Case. Per la rubrica Entry Level si parla del compressore, un effetto da molti amato, da altri odiato ma che a seconda di dove lo si mette può regalare gioie o dolori.
Un argomento molto delicato è quello legato al compressore. Solitamente, messo dopo il wah e prima di tutto il resto è un buon piazzamento. Ci spieghi se ritieni valida questa affermazione oppure hai altri suggerimenti?
Risponde Claudio di FXCase: hai usato le parole giuste, è un argomento delicato. Metterlo subito dopo la chitarra, è il miglior sistema anche per me se si suona dal vivo. Questo perché il compressore, portando le parti basse di dinamica a livelli più alti, incrementa la media sonora e sembra aumentare la saturazione anche sulle parti distorte. In realtà lo preferisco anche dopo il wah stesso, questo perché su ritmiche funky per esempio tende a incrementare la parte bassa prodotta col piede in posizione tallone, facendo suonare tutto in modo più udibile.
Risponde Guido di Vinteck: Come tutti i pedali è il gusto personale che ci deve portare a decidere dove posizionare un effetto. Il compressore messo dopo il wah e prima delle altre dinamiche, quindi OD e dist, ne cambia abbastanza radicalmente l’intervento. In questa posizione, di fatto, tende a dare uniformità alla distorsione eliminando i picchi e arrotondando il suono. Messo dopo, invece, la dinamica dalla pennata rimane più fedele ma il decadimento della distorsione è più evidente. Tenendo presente poi che il compressore è un effetto che crea, se non regolato molto leggero, una quantità enorme di fruscio, messo dopo a un distorsore ne esalta e riamplifica la rumorosità. Ed è un altro dei motivi per cui la scelta cade spesso come primo pedale. Se qualcuno ha voglia di giocare e sperimentare è interessante provare con i pedalini la compressione parallela. Questa tecnica è molto usata in fase di mixaggio dei brani. È necessario procurarsi uno spiltter/mixer passivo (un oggetto banale da realizzare). Mettendo due OD simili in parallelo tra loro, ma uno con un compressore in ingresso, si riesce a mantenere attacco e dinamica abbinato all’effetto del compressore (note lunghe). C’è solo da verificare che i pedali non invertano la fase per evitare, appunto, dei controfase in uscita.