di redazione [user #116] - pubblicato il 14 maggio 2015 ore 11:00
Accordo e Zed! hanno offerto a quattro chitarristi fortunati l'opportunità di incontrare di persona Robben Ford in occasione del suo concerto del 16 maggio a Padova per porgli le loro domande. Ecco i loro nickname e i loro quesiti.
Accordo e Zed! hanno offerto a quattro chitarristi fortunati l'opportunità di incontrare di persona Robben Ford in occasione del suo concerto del 16 maggio a Padova per porgli le loro domande. Ecco i loro nickname e i loro quesiti.
Robben Ford è in Italia per due tappe esclusive del tour di presentazione del nuovo album Into The Sun. Proprio stasera Robben sarà a Roma, presso l'Auditorium Parco Della Musica Sala Sinopoli, e sabato 16 si sposterà a Padova per il concerto al GranTeatro Geox. Per quest'ultima occasione, in collaborazione con Zed! eventi, Accordo ha offerto ai suoi lettori la possibilità di assistere all'esibizione e incontrare di persona il chitarrista per un meet and greet super-riservato. Alcuni giorni fa vi abbiamo chiesto di proporci le domande che avreste voluto porre a Robben, e le quattro ritenute più interessanti sarebbero valse ai loro autori un pass ad accesso totale per il concerto e per l'intervista in compagnia della redazione di Accordo. A seguire, le domande selezionate e gli utenti che le hanno avanzate.
di SamLouis Ascolto i tuoi dischi da molto tempo e ho notato che il tuo stile è cambiato negli anni. Talk To Your Daughter era molto più blues di Bringing It Back Home, dove hai miscelato più jazz e funk. Ma ora, ascoltando Into The Sun, vedo che sei tornato al blues. Come mai questo ritorno alle origini?
di mafuz Ho avuto la fortuna di vederti spesso dal vivo, sempre con musicisti estremamente talentuosi. Considerando che in un tour si condividono mesi di vita insieme, quanto il lato umano dei musicisti ha peso sulla scelta della band e sulla buona riuscita dei concerti?
di customblack Molti chitarristi sono riconoscibili dal proprio suono, dal proprio timbro, penso per esempio a Santana e alla sua PRS e Mark o a Angus Young e alla sua SG su Marshall. Tu hai usato molti strumenti nel corso degli anni, anche molto diversi fra loro, eppure in qualche modo un tuo fan ti riconosce subito dopo poche note. Ritengo che la tua unicità sia nello stile, dagli arrangiamenti fino, soprattutto, al fraseggio e al tocco. Ti chiedo però se hai mai sentito il bisogno o la voglia di legare il tuo playing a un particolare timbro, o se l'unicità del tuo fraseggio e del tuo tocco ti bastano per ritrovare te stesso in quello che suoni.
di scottt Il blues "esce" più dal vissuto di una vita o più da una vita impiegata a studiarlo? In buona sostanza, più tempo sullo strumento o più... tempo?
SamLouis, mafuz, customblack e scottt porranno personalmente queste domande a Robben Ford e il tutto finirà in un'intervista pubblicata prossimamente su Accordo. Quindi, occhi puntati e buon concerto a tutti!