MIDI, pad e loop: è questo il futuro della chitarra?
di redazione [user #116] - pubblicato il 10 giugno 2015 ore 08:00
Dai convertitori pitch-MIDI alla gestione di effetti un tempo appannaggio di DJ e producer come il basso e la chitarra Ibanez con Korg Mini Kaoss Pad integrato, sembra che i musicisti moderni inseguano sempre meno scale e accordi preferendo bit e sequenze. È questa la direzione della chitarra?
Dai convertitori pitch-MIDI alla gestione di effetti un tempo appannaggio di DJ e producer come il basso e la chitarra Ibanez con Korg Mini Kaoss Pad integrato, sembra che i musicisti moderni inseguano sempre meno scale e accordi preferendo bit e sequenze. È questa la direzione della chitarra?
Di recente, Ibanez ha pubblicato un nuovo video dimostrativo per la sua RGKP6 e per il basso SRKP4, entrambi contraddistinti dall'integrazione sul body di un controller Korg Mini Kaoss Pad. A suonare nel clip è Hector Hellion, chitarrista e bassista che ha fatto dell'uso combinato di strumenti ed effetti elettronici il fulcro del suo stile.
I due strumenti Ibanez hanno un solo pickup humbucker (mini con doppia lama per la chitarra) e una serie di switch e manopole per miscelare il suono della chitarra agli effetti gestiti attraverso il Korg o alla distorsione integrata on-board.
Semplici nell'estetica ed essenziali nella dotazione, la RGKP6 e l'SRKP4 offrono alcune delle caratteristiche che molti malati di tuning chitarristico hanno testato in casa propria sulla scia di Matthew Bellamy, ma lo fanno con un prezzo eccezionalmente basso, paragonabile al costo di un valido strumento per principianti.
Timbriche ed effetti non provengono più da selettori dei pickup in configurazioni fantasiose né dalla combinazione di stompbox o dalla ripresa sopra le righe degli amplificatori, ma sono sempre più frutto di DSP ben congegnati, trasportati dalla computer-music alle quattro e sei corde con risultati - va detto - non sempre vincenti.
Hector non è il solo a spiccare per l'uso meno convenzionale di basso e chitarra e c'è anche chi ha pensato di aggiornare la più tradizionale delle chitarre: l'acustica. Solo per citare gli esempi più recenti, si può pensare all'Acpad o alla Bumm Guitar, di simile concezione e con il ruolo principale di reinventare il concetto di tecniche percussive per chitarra acustica.
Pare che sempre più costruttori, oltre ai soliti amatori e smanettoni, rivolgano attenzioni all'aspetto più elettronico della musica, finora identificato per lo più con tastiere e controller appositi per producer.
I pickup esafonici sono ormai una tecnologia superata e Boss ha dimostrato che la chitarra può diventare un sintetizzatore polifonico a tutti gli effetti anche processando il segnale trasportato dal semplice jack mono. Ma c'è chi è andato oltre già tempo fa, con veri e propri adattamenti per chitarristi di controller MIDI tradizionali. È il caso della Misa Kitara, che sostituisce le corde con dei tasti e la zona in cui plettrare con un touch-pad, famosa per essere stata usata anche dai Muse per le parti di basso nel singolo "Madness".
Non è un segreto che la musica degli ultimi anni (lustri, se vogliamo) provenga sempre più dai computer e meno dalle dita di musicisti tradizionali. Viene però da chiedersi se sia davvero questo il futuro della musica o solo una parentesi come lo sono state molte sperimentazioni del passato basate su tecnologie all'epoca in voga. Chiunque sia interessato a fare della musica il proprio lavoro non può che interrogarsi a riguardo: è più saggio "entrare a far parte della resistenza" tenendosi stretti le proprie corde, i pedali e le valvole, oppure evolversi seguendo il trend del momento per non morire, bere per non affogare?