di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 02 luglio 2016 ore 07:30
Può l'acero fiammato convivere con un impasto di carta e, alla fine, suonare anche? Ci siamo imbattuti in un progetto incredibile che unisce la liuteria al design per dare vita a uno strumento molto particolare. La Novel Guitar abbandona la tradizione, o meglio, la trasforma.
Credevamo di averle viste tutte dopo la Stratocaster in cartone del Fender Custom Shop e la Strat-style costruita con soli fiammiferi da Dean Fraser (chissà perché sempre la Strat, poi...) ma, quando abbiamo visto le prime foto del prototipo proposto da una collaborazione tutta italiana, siamo rimasti abbastanza perplessi. Certo, il design appariva innovativo, ma non riuscivamo esattamente a capirne la fattura, il materiale con cui la Novel Guitar era realizzata. Non ci abbiamo pensato due volte e quindi abbiamo contattato Andrea Cimarelli che, assieme alla Liuteria Respighi, ha realizzato un'acustica di... cartapesta!
Come ti è venuta l’idea di questo strumento?
L’idea di costruire una chitarra in cartapesta emerge a partire da una serie di stimoli.
Innanzitutto vi è l’intenzione di coniugare antiche tecniche artigianali, recuperando le tradizioni della liuteria e della cartapesta pugliese, e l’innovazione attraverso il design, utilizzando una metodologia user-centered, caratteristica del processo di design thinking.
La scelta della chitarra come strumento musicale è da ricercarsi nell’idea che proprio questo sembra essere l’icona del musicista moderno: non più il pianoforte, simbolo del musicista del passato, bensì la chitarra. È interessante notare come, mentre le chitarre elettriche hanno avuto un grande sviluppo dal punto di vista del design e della tecnologia, ciò non è accaduto per la versione acustica. Quest’ultima, infatti, salvo qualche raro caso, è stata poco presa in considerazione dal design.
Durante alcuni incontri organizzati con musicisti esperti del settore e non, chiamati a esprimere il loro parere in merito al progetto in modo tale da avere un riscontro, è emerso che i partecipanti erano soprattutto incuriositi dalle caratteristiche sonore derivanti dalla sostituzione del materiale della cassa armonica, oltre che dall’innovazione formale, estetica e funzionale.
Mettendo insieme tutti i dati, le ricerche e le riflessioni personali maturate nell’elaborazione del progetto ho realizzato, con l’ausilio della Liuteria Respighi, la Novel Guitar.
Come si è instaurata la collaborazione con la Liuteria Respighi?
Conosco Alessandro Respighi da moltissimo tempo, è stato il mio primo insegnante di chitarra.
È anche grazie a lui e alla passione per il suo lavoro se ho deciso di intraprendere un percorso inizialmente prettamente musicale, poi con il tempo virato verso la progettazione.
Quando la Novel Guitar era ancora soltanto una fantasia che viaggiava nella mia mente, ho pensato subito di rivolgermi ad Alessandro, nella speranza che la sua guida potesse aiutarmi nel realizzare concretamente la mia idea.
Sono così iniziati dei semplici incontri di consulenza, fino a constatare le potenzialità effettive del progetto. Più ne parlavamo più ce ne appassionavamo, fino alla scelta di intraprendere questa collaborazione.
Vorremmo capire qual è, in uno strumento come questo, il ruolo della cassa di risonanza, che solitamente negli strumenti acustici fa gran parte del lavoro.
Quando riflettevo su quale materiale potesse rendere unico il suono della chitarra, pensavo a come creare un link tra il legno, il materiale più antico e tradizionale, con cui gli strumenti acustici vengono prodotti, e qualcosa che fosse allo stesso tempo nuovo e in grado di mantenere le medesime proprietà acustiche.
La cartapesta, essendo un derivato ligneo, lavorata correttamente, è riuscita a soddisfare pienamente le mie aspettative. Dopotutto già Antonio de Torres nell’800 aveva sperimentato questo materiale nella costruzione dei suoi strumenti: mi piace pensare, per questo motivo, di aver dato una certa continuità al lavoro del maestro spagnolo.
Suonando la Novel la sua cassa vibra, parla, come se cercasse di collaborare con il musicista nel trasmettere emozioni. L’aspetto più affascinante sta ne fatto che colui che suona può persino percepire fisicamente questo rapporto: lo sente nel petto, nelle braccia e nelle gambe. Tutto ciò non può che rendere magico e coinvolgente il contatto tra l’artista e lo strumento.
Ok i materiali, ma con che tecnica è stata realizzata? Come è stata utilizzata la cartapesta?
La costruzione di una cassa di risonanza composta quasi interamente in cartapesta ne ha richiesto una riprogettazione della sua tecnica costruttiva. Volevamo che i materiali legassero tra di loro nel modo più naturale possibile, limitando quindi l’utilizzo di colle o materiali chimici. La cartapesta deriva da un impasto tra carta riciclata e colla di farina, successivamente modellata con degli stampi e lasciata essiccare. Una volta preparate, le forme di cartapesta vengono applicate sullo scheletro della cassa di risonanza, opportunamente riprogettato con una struttura a gabbia in legno, e fissate sempre utilizzando un mix tra colla di farina e vinilica.
Pensi potrebbe essere una buona idea anche per una solid body, magari con un’anima centrale in legno come questa?
La scelta di rinnovare uno strumento acustico deriva da un percorso progettuale specifico, abbiamo visto come tale passaggio sia stato fondamentale per la Novel. Probabilmente progettare una solid body richiederebbe differenti approcci che indirizzerebbero il mio lavoro verso altre soluzioni più idonee. Io e Alessandro rimaniamo costantemente in contatto scambiandoci spunti utili e riflessioni, e chi lo sa, magari al prossimo SHG potreste vedere delle novità!
Di tutti, qual è stato l’aspetto più critico da affrontare?
Credo che quando si progetta non esista davvero un aspetto particolarmente critico.
Quando un designer intraprende un nuovo percorso progettuale, stipula un contratto importantissimo con se stesso e con il mondo. È per questo che ogni fase richiede la massima attenzione e concentrazione. Ritengo sia più giusto parlare di momenti più istruttivi, piuttosto che critici. Per me è stato tale la fase di prototipazione, nella quale Alessandro, grazie alla sua esperienza, è riuscito ad arricchire le mie conoscenze riguardo il mondo della liuteria, oltre che trasmettermi la sua arte e la sua passione.