Faccio il fonico da una decina di anni. Ho raccolto abbastanza esperienza da poter mettere per iscritto alcune considerazioni e qui su Accordo mi sembra ci sia un bel terreno fertile. In giro per la rete e sui social mi capita spessissimo di imbattermi in gruppi di musicisti che si lamentano dei fonici, gruppi di fonici che si lamentano dei musicisti. È un po’ come chi è alla guida dell’auto che sbraita dietro ai pedoni per poi sbraitare dietro agli automobilisti quando è a piedi. In fin dei conti il fonico è un musicista che ha deciso di saltare al di là della barricata e mettersi a spippolare i pirulini del mixer. Certo, lo so, spesso il “fonico” è il barista che si improvvisa tale, ma in fondo anche chi suona spesso è un bancario che si è improvvisato tale, quindi siamo pari.
Quello di cui vorrei parlare è la scheda tecnica, il vero e proprio biglietto da visita per una band. Molti investono tutte le energie nel pensare al merchandising, al logo, alla copertina del nuovo album, senza poi essere in grado di fornire qualche informazione utile al fonico che dovrà allestire il palco. Realizzare una scheda tecnica è davvero semplicissimo, ma vi permetterà di arrivare alla venue del concerto con un palco allestito per bene, pronto ad accogliervi e un fonico più rilassato perché ha già potuto predisporre le linee che vi serviranno per la vostra esibizione.
La scheda tecnica non è altro che una semplice tabella che va inviata direttamente al fonico, o al titolare del locale o a chiunque abbia organizzato l’evento in tempo utile. Quello che deve contenere sono poche informazioni ma belle chiare, va poi accompagnata dallo stage plan, ma per ora concentriamoci sulla scheda.
Le colonne necessarie sono tre. Nella prima bisogna elencare gli strumenti che ci saranno sul palco. Mi raccomando citate gli strumenti non i nomi dei proprietari. Per un fonico che non vi conosce Giulio potrebbe suonare tanto la cornamusa quanto l’ocarina, se invece nella prima colonna della tabella trova scritto ukulele, non potrà certo sbagliare. Nella seconda colonna, invece, bisogna indicare se lo strumento necessita di un microfono, oppure di una DI o di una semplice connessione XLR. Quando lo strumento o la voce necessita di un microfono è bene indicare anche se si preferisce un’asta alta o una bassa. Più informazioni saranno messe a disposizione del fonico, più semplice sarà il suo lavoro e meno tempo si perderà dal vostro arrivo al soundcheck.
Se avete una buona conoscenza dei materiali tecnici una buona idea è dare anche qualche suggerimento per la microfonazione. Ricordatevi che la scheda tecnica è il vostro biglietto da visita quindi indicate nomi e modelli con precisione. Quando si leggono cose tipo per la voce microfono Shure SM58, o Beta 58 o Sennheiser o simile, dà sempre l’impressione di un tanto al chilo. Se avete preferenze indicatele, se no lasciate che il fonico scelga il trasduttore migliore da utilizzare dalla sua (si spera) nutrita schiera di microfoni.
Qui trovate un esempio di scheda tecnica, l’ho realizzato io come fosse quella di una rock band con con voce, chitarra solista, chitarra ritmica, basso, tastiera e batteria.
Tenete presente che il fonico, sicuramente, sarà arrivato prima di voi e quando raggiungerete la location del concerto avrà già sudato un po’. Questo non lo rende certo un eroe, sia chiaro, è il suo lavoro, ma metterlo nelle condizioni di avere tutto pronto al vostro arrivo, lo metterà sicuramente di buon umore. Quindi oltre a realizzare la scheda tecnica, ricordatevi anche di aggiornarla. Mi è capitato spessissimo di preparare il palco per una formazione di cinque elementi trovandomi poi 7-8 musicisti che mi dicono “Fammi vedere che scheda ti ha mandato Franco... Franco, gli hai mandato quella vecchia! Sì beh, dai, è quasi uguale, ma al posto della batteria abbiamo tre percussionisti con 18 strumenti ognuno...” |