L'inventiva nipponica non smetterà mai di stupire, neanche quando si tratta di rincorrere i suoni iconici della chitarra elettrica di stampo britannico di qualche decennio fa. Dal Giappone arriva quello che è forse il più singolare esempio di replica in formato stompbox di un Marshall 1959, o almeno della sua sezione preamplificatrice.
La testata Super Lead 1959 è forse tra le più imitate, quando si tratta di creare overdrive e distorsori che restituiscano timbriche di richiamo british, ma si tratta per lo più di stompbox modellati sui gusti del loro creatore, che idealmente trarrebbero solo i toni migliori dalla variegata tavolozza offerta dall'amplificatore originale traducendoli in un'interfaccia pedal-friendly, raramente diversa dalla tipica configurazione di Volume, Gain e Tone. Quello che abbiamo scorto nel catalogo Flying Teapot, invece, è di quanto più concettualmente vicino al Marshall: il loro 59 Preamp gli è fedele in tutti gli aspetti, a partire dall'equalizzazione dettagliata per finire con la presenza di quattro prese jack da ponticellare come in un vero amplificatore modello 1959.
Flying Teapot è una piccola realtà made in Japan specializzata nella costruzione di effetti a pedale e cavi per chitarra. Tra le immancabili rivisitazioni del Muff, overdrive e modulazioni varie, spicca una curiosa scatoletta zeppa di manopole, priva di switch o LED, ma con un'estetica decisamente familiare.
A livello funzionale, il 59 Preamp è un preamplificatore a due canali disegnato per calcare le peculiarità di quello presente nei Marshall Super Lead 1959. Nella pratica, offre i medesimi controlli e la stessa possibilità di azione sul suono, compreso l'adorato channel link, ovvero il collegamento dei singoli canali tra loro in maniera creativa per ottenere combinazioni diverse di pasta e saturazione.
Il pannello è piuttosto eloquente ma, per conoscere un po' meglio le caratteristiche del pedale, abbiamo dato in pasto a Google Translate ed ecco cosa abbiamo capito.
Il 59 Preamp ha due controlli di Loudness, cioè gain, che agiscono sui canali High Treble e Normal, cioè 1 e 2. Il primo è quello più brillante, che spinge e satura maggiormente la gamma acuta, mentre il secondo canale privilegia la banda più grave e i bassi. Il Master, più che come un semplice dosatore di volume generale, funziona come un Mix per i due.
Messe in fila sulla piastra color ottone, manopole per bassi, medi e alti regolano l'equalizzazione generale. Stando ai clip che si trovano online, va detto che lo fanno in maniera piuttosto efficiente.
Collegato all'ingresso di un amplificatore, il 59 Preamp può lavorare come un normale distorsore o filtro per colorare a piacimento il proprio suono di base, ma è possibile anche usarlo come un preamplificatore solid state a tutti gli effetti da connettere direttamente al return dell'ampli o a un finale stand alone.
Tuttavia, l'assenza di uno switch d'attivazione costringe a tenerlo sempre acceso in pedaliera. Se lo si vuole usare come semplice effetto, bisogna ingegnarsi abbinandogli un sistema di switching esterno.
Non sappiamo se qualche distributore si stia prodigando nel tentativo di portare anche nel circuito occidentale gli effetti Flying Teapot ma, se si mastica l'idioma e si è disposti ad affrontare la spesa extra della spedizione intercontinentale, è possibile acquistarli online, direttamente alla fonte. Il 59 Preamp viene 28mila Yen, che corrispondono a poco meno di 230 euro e siamo sicuri abbiano stuzzicato o quantomeno incuriosito più di qualche patito delle sonorità plexi. |