di Jacobass86 [user #46209] - pubblicato il 11 maggio 2017 ore 08:00
La distorsione potente e profonda del Black Haze è l'ideale per i bassisti che intendono ingrossare le proprie linee per fornire ciccia e ricchezza anche alle formazioni più scarne. Bello con le dita, superbo col plettro, si siede sul fondo del mix senza infastidire i solisti.
La linea di stompbox Blue Label rappresenta l'escursione dei progetti EBS verso il radar dei chitarristi, ma la lunga esperienza del marchio svedese nel campo delle basse frequenze lascia una forte impronta anche sui nuovi effetti, che abbiamo scoperto rendere alla grande anche sul basso. Profondo e versatile, grazie a tre modalità di funzionamento e due stadi di gain, il Black Haze è l'overdrive-distorsore dedicato a chi non richiede presenza a tutti i costi, ma cerca una saturazione capace di "stare al suo posto".
Non appena estraggo il Black Haze dalla scatola, un dubbio linguistico mi attanaglia. La voglia di collegaro all'amplificatore è tanta, ma mi trattengo per un minuto e prima consulto il caro “wordreference” per verificare l’esatta traduzione del nome che gli è stato dato. I nomi di certi stompbox, solitamente, non vengono dati a caso, così comincio già a figurarmi che il nostro “foschia nera” sia un pedale con un discreto carico di basse. Con questa premessa in mente, mi armo di cavi e mi appresto a provarlo.
Dal punto di vista dell'interfaccia si presenta esattamente come il Drive Me Crazy, quindi con le regolazioni di Drive, Tone e Volume più lo switch a tre vie per le modalità Thin-Normal-Deep. A differenziarlo è solo il colore nero dello chassis.
Timbricamente troviamo di nuovo una distorsione aggressiva, ma più incentrata su un range medio-basso. Questa sua caratteristica, quando abbinata a carichi di drive elevati, tende a far risultare l’esecuzione con le dita leggermente più confusa favorendo però l’esecuzione col plettro, con la quale si raggiunge un perfetto bilanciamento: le basse sono ben presenti, l’attacco del plettro è nitido ma non invasivo sulle alte frequenze.
Equilibrato e potente, il Black Haze risulta più adatto alle situazioni in cui c’è bisogno di sostenere il mix con una linea poderosa, piuttosto che quelle in cui si richiede molta presenza per bucarlo.
Nel video ho suonato esattamente gli stessi riff già eseguiti per la recensione del Drive Me Crazy e ho mantenuto le medesime regolazioni, così che risultino chiare le differenze timbriche e di spettro sonoro tra i due pedali e sia quindi più facile fare un confronto tra i modelli.