Majesty diventa Monarchy, e John Petrucci la testa sul web
di redazione [user #116] - pubblicato il 30 maggio 2017 ore 15:30
La più distintiva tra le signature di John Petrucci dà il via a un'intera serie di chitarre a sei e sette corde, con legni scelti ed elettronica elaborata. Music Man mostra la gamma Monarchy, direttamente derivata dalla Majesty e progettata per la performance a tutti i costi. Un video la mostra all'opera.
Quando Music Man ha sollevato il sipario sulla Majesty, con le sue forme futuristiche e finiture al sapore di fibra di carbonio, alcuni tradizionalisti hanno storto il naso, ma i chitarristi più avvezzi alle sperimentazioni hanno accolto con un certo entusiasmo il risultato delle ricerche effettuate a quattro mani con John Petrucci.
Ora, tre anni dopo la sua prima apparizione, la Majesty è pronta a diventare una serie a sé. Maturata sul campo e grazie ai feedback dei fan, la chitarra dà i natali alla gamma Monarchy, di chitarre a sei e sette corde disegnate per rappresentare uno strumento definitivo in fatto di suonabilità, versatilità, affidabilità e maneggevolezza.
Le Monarchy sono state presentate per la prima volta all'inizio del 2017, in occasione dell'ultimo Namm Show di Los Angeles. Il tiglio che costituiva il body della Majesty è stato sostituito con del mogano africano. Resta la costruzione neck thru, con un manico anch'esso in mogano. L'assemblaggio rende l'insieme decisamente stabile, e consente un accesso eccezionale agli ultimi tasti.
La tastiera è in ebano, con un raggio moderno di ben 17 pollici per 24 fret in acciaio dal profilo medium jumbo seminati lungo un diapason da 25,5 pollici.
Sebbene la famiglia sia ormai destinata ad ampliarsi, la natura signature del modello non accenna a essere celata. Al capotasto è possibile ancora notare il simbolo dei Dream Theater, e sulla paletta, tra le due file di meccaniche bloccanti Schaller M6-IND, compare la firma di Petrucci.
Se le forme e la struttura restano vicine all'originale, evidente è l'aggiornamento estetico. La finitura satinata della prima Majesty diventa ora gloss, e il motivo in stile fibra di carbonio del piccolo top a forma di scudo in cima al body bombato diventa ora di acero fiammato, per un aspetto più tradizionale e comunque fuori dagli schemi.
Sul body, due humbucker DiMarzio Sonic Ecstasy e un piezo nascosto nel ponte flottante John Petrucci Music Man rappresentano il primo anello di un'elettronica particolarmente intrigante.
Sul corpo compaiono due manopole per i volumi e una per il tono, più due switch.
Bisogna sbirciare sotto il coperchio dell'elettronica per comprendere meglio cosa c'è dietro. Questo, schermato con un foglio di alluminio, racchiude una cavità rivestita in grafite per assicurare un circuito silenzioso e performante, che vede al centro un preamplificatore attivo Music Man appositamente disegnato con un push-push sul potenziometro del volume per azionare un potente boost integrato e con un push-push sul tono per accedere a un cablaggio alternativo per i due humbucker.
I due comparti magnetici e piezo possono essere inviati anche a sistemi di amplificazione separati mediante un jack stereo, ma possono anche essere miscelati alla bisogna in una sola linea e personalizzati nella voce grazie ai piccoli trimmer sul retro. Questi sono accessibili attraverso dei fori nel coperchio del vano elettrico e consentono di regolare l'intensità del booster, il bilanciamento del piezo rispetto ai pickup magnetici e l'equalizzazione dello stesso per alti e bassi.