Nel ciclo di lezioni di tecnica chitarristica con abbiamo iniziato parlando di . Abbiamo impostato il lavoro su questo approccio solistico riservano un’analisi allo stile di due chitarristi, riferimento assoluti in questa tecnica,
Oggi Ralph ci propone un approfondimento legato ad un altro nome importante legato a questa tecnica, il cui studio sarà decisivo per una visione completa a questo approccio: Steve Morse.
“Steve Morse, assieme ad . Petrucci ha sempre dichiarato che Steve Morse è stato uno dei chitarristi che maggiormente l’ha influenzato e ispirato nello studio e sviluppo della pennata alternata.
La pennata di Morse è valida in ogni aspetto, eppure c’è un elemento che ha sviluppato in maniera particolare, quella del picking arpeggio. Ovvero, il fatto di eseguire sequenze su triadi e arpeggi a una nota per corda, in pennata alternata quando, ovviamente, la soluzione più immediata, sarebbe lo sweep picking. Questo approccio mette in gioco meccaniche di pennata molto complesse che alternano e combinano le sequenze di note singole a gruppi di due e tre note per corda. Un lavoro davvero impegnativo per la mano destra che è poi molto difficile da spostare, con un piglio immediato, in un contesto improvvisativo. Non si tratta di un approccio istintivo: eppure suonare gli arpeggi con la pennata alternata riserva un attacco straordinario e un grande controllo sul groove, riservando una proiezione sonora altrimenti impossibile da ottenere con lo sweep.
Un esempio lampante è quello che Steve Morse suona su “Too Many Notes”, soprattutto nella parte pulita, suonata sulle corde più basse.
Ci sono altre due sono peculiarità di Morse nella gestione della pennata alternata: l’utilizzo di cromatismi e l’impiego di gruppi ritmici più elaborati delle tradizionali quartine e sestine."
Per esemplificare questo approccio Salati propone un esercizio costruito su gruppi di sette sedicesimi. L’esercizio si articola attraverso un box di scala di G maggiore, sviluppato a tre note per corda.
Quasi tutti gli intervalli di tono presenti nella scala vengono colmati con cromatismi, ottenendo la seguente diteggiatura.
Quindi, si applica un pattern in settimine di sedicesimi che permette di ottenere questa figura ritornellata.
Per essere sviluppato attraverso tutta la scala, investendo l’intero set, è bene capire dettagliatamente la meccanica del passaggi di corda, isolando la gestione dello spostamento tra le coppie di corde.
Ecco l’esercizio completo.
“Perchè l’esercizio suoni correttamente sarà decisivo marcare bene gli accenti, che faranno uscire correttamente la pronuncia ritmica dei gruppi di sette.
E’ fondamentale, per farlo in maniera appropriata, usare sempre un riferimento ritmico: un metronomo, una drum machine ma anche il semplice battito del piede. Questo perchè, quando si studia un pattern, io credo che prima di ogni altra cosa sia bene averne totalmente chiaro l’approccio e disegno ritmico, prima ancora che quello melodico.
E’ chiaro che i pattern sono sviluppi melodici di scale e arpeggi ma in fase di studio, soprattutto quando si sta lavorando sulla costruzione di meccaniche di pennata così organizzate, bisogna approcciarli dal punto di vista ritmico."
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