di redazione [user #116] - pubblicato il 31 agosto 2018 ore 07:30
La Taylor K24CE è interamente realizzata in Koa, con l’innovativo sistema di bracing a V sviluppato proprio da Taylor. L’abbiamo messa alla prova nelle mani di Paolo Antoniazzi.
La K24CE è già passata sotto le nostre grinfie, ma ci ritorna con qualche aggiornamento. È interamente realizzata in Koa, un’essenza con una voce davvero particolare, oltre che un aspetto unico. Il modello della prova è completamente fiammato.
Sviluppato dal progettista Andy Powers, il V-Class Bracing consiste in due listelli che si uniscono alla base della cassa armonica e attraversano la tavola allargandosi verso le spalle, descrivendo appunto una V.
Tale disposizione garantirebbe rigidità in senso longitudinale alle corde per ottenere sustain e flessibilità in senso trasversale per consentire al top di vibrare liberamente e produrre così note ricche e dal gran volume. La Taylor che abbiamo messo nelle mani di Paolo oggi è stata il primo modello su cui è stato sperimentato il nuovo sistema che potrebbe mandare in pensione il più classico X bracing che accompagna le acustiche da quasi 100 anni.
Il manico è in mogano tropicale, con finitura satinata e un profilo sottile a C. La tastiera, impreziosita dagli inlay spring vine è invece in ebano, nero e compatto.
Invariato il sistema di amplificazione che resta l’Expression System 2. Questo è composto da tre differenti trasduttori piezoelettrici, posti appena dietro l’osso del ponte. Questa tipologia di amplificazione permette di restituire al meglio la complessa timbrica dello strumento.
La K24CE è uno strumento bellissimo da vedere, ma una volta imbracciato si rivela anche perfetto da suonare. Con le forme arrotondate e il peso tutto sommato contenuto si fa apprezzare da subito per la suonabilità.
L’action raso terra e il manico sottile permettono subito di trovare confidenza e feeling. Con una scalatura di corde più grande si potrebbe probabilmente scendere ancora con l’azione rendendo la Taylor una macchina da corsa.
Il Koa si fa apprezzare un un timbro caldo e corposo. Unito alle dimensioni generose della cassa riesce a tirare fuori dalla buca un volume impressionante che non perde di definizione, però, nemmeno quando si spinge l’asticella delle dissonanze e si creano accordi complessi. Ogni nota resta percepibile senza difficoltà.
La complessità della voce acustica, però, non è messa in ombra dall’elettronica. Questa, grazie al perfetto posizionamento, permette di ottenere un suono credibile pur entrando in diretta nell’impianto. Non si dovrà fare nulla per restare soddisfatti da quello che sta uscendo dalle casse, se non limare leggermente le frequenze per adattarsi alla tipologia di PA (un tappo anti feedback è raccomandato).
La K24CE è una chitarra bellissima e, come tutte le cose bellissime, ha un prezzo bello altino. Vale però ogni centesimo perché mette sul campo caratteristiche di prim’ordine e una comodità pazzesca in grado di mettere a suo agio chiunque e non stancare mai.