Kenny Aronoff: qual è il segreto di un batterista di successo
di redazione [user #116] - pubblicato il 18 ottobre 2018 ore 08:00
Come diventare un batterista di successo? Per esempio, una buona idea è chiedere una dritta a qualcuno che ha suonato - tra i tanti - con Paul McCartney, Lady Gaga, Sting, Bob Dylan, Bruce Springsteen, Elton John, Johnny Cash, B.B. King e per cinque anni consecutivi è stato votato da Drummer Magazine primo Pop/Rock Drummer e primo Studio Drummer; qualcuno che ha suonato in più di 60 registrazioni nominate ai Grammy e le cui parti di batteria sono presenti in oltre 300 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, 1.300 dei quali sono dischi d'oro o platino. La parola a Kenny Aronoff
"Credo che gran parte del mio successo come batterista che viene ingaggiato per fare i tour, lavorare in studio di registrazione e in grossi show televisivi dipenda principalmente da una sola ragione: la mia abilità di mettermi totalmente al servizio della canzone che sto suonando, dell’artista che accompagno o della band in cui sono coinvolto. Ma non solo, cerco di mettermi a disposizione dell’intero team di lavoro con il quale sono ingaggiato, degli altri musicisti
Per riuscire a farlo, però, è necessario che scatti una molla: devi entrare nell’ottica che tutto quello che fai, che suoni, non è per gratificare te stesso. Non scegli di suonare una determinata cosa per te, per ostentare la tua bravura, creatività, personalità o talento. Lo fai per il bene e per la buona riuscita del progetto nel quale sei calato. Che questo sia, appunto, un artista, la produzione di un pezzo, una band, comunque, quello che fai, lo fai assieme agli altri e per gli altri. Ed allora cambia tutto: lavori diversamente ed inizi a concepire delle idee che funzionano di più, perché tengono in considerazione la buona riuscita del tutto.
Poi c‘è anche il discorso della versatilità. Io mi impegno a calarmi stilisticamente in maniera pertinente con ogni cartista con cui sono coinvolto, cimentandomi con approcci musicali molto diverso.
E sai una cosa? È stata una fortuna che a un certo punto io sia riuscito a liberarmi dell’immagine esclusiva del batterista rock. Io sono conosciuto e apprezzato come batterista rock ma, a volte, essere associato esclusivamente a un genere può rappresentare un limite. E invece sono riuscito a essere coinvolto nelle situazioni più disparate ed eterogenee. Pensa, per esempio ho suonato con i più grandi e iconici artisti del country: Johnny Cash, Willies Nelson, Waylong Jennings. Per non parlare del blues: ho accompagnato BB King, Buddy Guy…e ho suonato anche con Ray Charles. Senza rinunciare mai, comunque, al rock. Tommy Iommi dei Black Sabbath, Smashing Pumpkins, Alice Cooper…e poi Elton John, Santana, Bon Jovi. Ma anche Avrile Lavigne, Celine Dione e situazioni con orchestra come la Big Band di Buddy Rich…Insomma, è stata decisiva la mia capacità di capire ed adattarmi alle situazioni musicali nella quali avevo il privilegio di trovarmi seduto alla batteria. Ricordandomi, sempre, che tutto quello che facevo non era per valorizzare me ma la situazione musicale che mi ospitava."