di redazione [user #116] - pubblicato il 03 aprile 2019 ore 16:00
Torniamo a parlare di attività live. Essere dei bravi musicisti, ovviamente, è il requisito decisivo per essere apprezzati durante i concerti. Ma non è l’unico necessario da coltivare per essere certi di trovare le serate e, soprattutto, per garantire continuità a questa attività. Recentemente abbiamo suggerito qualche dritta per accaparrarsi le date. Oggi proponiamo sette consigli per gestire il concerto in maniera più snella e professionale. Un importante segno di maturità e competenza che, di sicuro, ci farà apprezzare ancora più da chi ci ha ingaggiati.
La prima cosa da mettere a fuoco prima di snocciolare i nostri suggerimenti è chiarire esattamente il ruolo e il peso che avrà la nostra performance. Ci siamo concentrati soprattutto su chi suona nei locali, o comunque in situazioni in cui è stato ingaggiato per offrire un servizio di intrattenimento musicale di qualità. E ci siamo rivolti a quella fascia di artisti, musicisti e band, che ancora non possono permettersi il lusso di una produzione che si faccia carico dell’allestimento, montaggio e smontaggio di tutto il loro spettacolo, lasciando a loro solo l’onere e onore di suonare.
In tale situazione, ordine e organizzazione sono gli elementi più importanti. Siamo stati ingaggiati per fornire un servizio al locale o all’evento che ci ospita. E sarà nostro dovere cercare di adempiere a questo incarico con impegno e qualità, suonando al meglio ma anche – e soprattutto – cercando di essere meno invasivi e disturbanti nei confronti di chi ci ha chiamati. Essere ordinati significa presentarsi con tutto quanto ci serve, messo al proprio posto e ottimizzando gli spazi. Servirsi di quattro borsoni per trasportare quello che potrebbe comodamente stare in uno, significa unicamente creare ingombro nello spazio in cui si deve lavorare. Inoltre, tenere la strumentazione non ordinata e raccolta ci metterà a rischio di non trovare subito quello che serve.
Immaginate per un locale a poche ore dal concerto, il disagio e l’intralcio che possono creare dei musicisti disordinati che sparpagliano tra palco, tavoli e pavimento il contenuto dei loro case, custodie, borsoni tra grovigli di cavi, effetti, microfoni, supporti! Avere tutto perfettamente in ordine, pronto all’uso, con la consapevolezza di dove si trovi ogni cosa accelererà i tempi del montaggio e renderà questa fase meno traumatica per il locale.
L’organizzazione, invece, è la capacità di sapere esattamente tutto ciò di cui si necessità. Due classici esempi, sono gli sgabelli dove sedersi durante l’esibizione o i supporti o sedie sui quali appoggiare gli amplificatori; se sono elementi tecnici decisivi, dei quali si fa conto per lo show, bisognerebbe esserne autonomi.
Può anche essere assolutamente legittimo chiedere queste cose ai locali o spazi che ci ospiteranno: ma sarà opportuno farlo nel momento in cui si prende l’ingaggio lasciando a chi ci ospita la possibilità di dire se quanto chiediamo sia o meno disponibile e, a noi, il tempo di trovare un’alternativa. Invece, chiedere al gestore di un locale che ci ha ingaggiati di recuperarci a poco dal concerto qualcosa che ci è indispensabile per suonare in maniera ottimale, può essere rischioso, poco professionale, se non addirittura irritante. Non da ultimo, può creare situazioni esteticamente poco felici: un amplificatore appoggiato su un fusto di birra, una cassetta della frutta o una sedia in legno, da osteria, in certi locali e con un certo repertorio è semplicemente inguardabile e più fastidioso di una stecca!
Quindi, chiarito l’intento di presentarci agli occhi di chi ci ha ingaggiati e del pubblico, come dei professionisti ordinati e ben organizzati ecco sette consigli per gestire al meglio le nostre serate live.