di redazione [user #116] - pubblicato il 16 agosto 2019 ore 09:00
Scegliere il sistema wireless, radiomicrofono o in-ear, più adatto all’applicazione di cui ci si sta occupando può non essere facile. Per attuare questa scelta bisogna valutare innanzitutto le caratteristiche più importanti dei radiomicrofoni. La riflessione deve evolversi attraverso tre diverse fasi: la scelta fra sistema analogico o digitale, il numero di canali che si vogliono utilizzare contemporaneamente, la banda di frequenza.
Analogico vs Digitale
Le nuove tecnologie si stanno spostando verso i sistemi digitali. Sul mercato, però, troviamo ancora diversi sistemi analogici che è bene citare perché tutt’ora validi.
Quando si parla di analogico o digitale si fa sempre riferimento al concetto di modulazione, ovvero la trasmissione radio del segnale audio, compreso tra i 20 e i 20 kHz, in una banda di frequenze molto più alta, 500 MHz o addirittura 2 o 4 GHz. La modulazione di frequenza si esegue o in forma analogica o digitale.
In sintesi: il segnale che arriva ad un ricevitore analogico è accompagnato dal rumore raccolto nelle alte frequenze difficile da separare. A causa dei filtri che si è costretti ad applicare tra ricevitore e trasmettitore analogici il risultato sarà molto simile all'originale ma non identico. Quello digitale è il risultato di un campionamento descritto in bit, ovvero una serie di valori binari più facili, in fase di ricezione, da separare dal rumore, che non sarà convertito in segnale audio, con un risultato decisamente più fedele a quello di partenza.
Altra caratteristica dei sistemi digitali è la possibilità di crittografare il segnale, ovvero renderlo sicuro da orecchie indiscrete. In realtà il segnale è criptabile anche nei sistemi analogici, ma il processo è più complesso e si riflette negativamente sul risultato finale.
Uno dei limiti del sistema digitale è la latenza, ovvero il tempo che intercorre fra il momento in cui viene inviato segnale al sistema e il momento in cui è disponibile il suo output, peraltro pressoché impercettibile nei radiomicrofoni moderni.
Quanti canali possono essere utilizzati
L’efficienza spettrale di un sistema (ovvero il rapporto tra velocità di trasmissione e la banda di frequenze utilizzabili) è correlato all'elettronica con cui il sistema è costruito e alla tecnica di modulazione utilizzata: più precisa la portante, maggiore il numero di canali che si possono utilizzare. Tanto più è alta l’efficienza spettrale, tanti più canali si possono utilizzare contemporaneamente e minori sono le interferenze tra i segnali.
Importante nel sistema è la larghezza della banda di sintonia. Un sistema economico può avere 24 MHz di larghezza di banda mentre uno di livello broadcast può avere anche 200 MHz di larghezza di banda. Come mostra l’analisi qui sotto se abbiamo a disposizione su un sistema soli tre canali (23-24-25) in una situazione con un rumore di fondo molto elevato avremo tanti problemi a lavorare. Se invece abbiamo un dispositivo in grado di coprire otto canali come nel caso dimostrato avremo a disposizione tutto il canale 28 in cui, con i sistemi digitali, possiamo attivare fino a 60 radio.
Quale frequenza scegliere
Non esiste una frequenza migliore o da scegliere. Va considerato che più la frequenza è alta, più è ridotta la portata del sistema, più la lunghezza d’onda è piccola, più gli oggetti di uso comune che si possono frapporre tra trasmettitore e ricevitore creano interferenze.
In questa tabella sono riassunte le frequenze utilizzabili in Italia con i sistemi radio per lo spettacolo. I pro e i contro sono segnati in verde e rosso. Come si può notare, all’aumentare della frequenza diminuisce l’efficienza. Nelle zone basse però ci sono le interferenze prodotte dal digitale terrestre. In QUESTO ARTICOLO è disponibile un’analisi approfondita sull’utilizzo delle frequenze.
Quali accessori scegliere
Nella scelta di un sistema è utile conoscere gli accessori disponibili o quelli per cui è predisposto.
Batterie: è importante sapere se il microfono o l’in-ear che abbiamo scelto utilizza batterie ricaricabili oppure no. Le batterie al litio offrono maggiore durata ed efficienza, ma hanno costi d'acquisto più elevati e vanno ricaricate. Per uso saltuario sono preferibili i sistemi con batterie alcaline usa e getta.
Dovendo utilizzare molti sistemi in contemporanea senza avere una giungla di antenne occorre utilizzare uno splitter, quindi i ricevitori (o i trasmettitori in-ear) devono essere compatibili e avere antenne rimovibili con attacco BNC a cui collegare lo splitter.
Esistono situazioni che richiedono l'utilizzo dei booster, amplificatori d’antenna, antenne attive. In questo caso la scelta deve cadere su ricevitori in grado di interfacciarsi con queste apparecchiature.
Per approfondire questi temi potete seguire il webinar di Shure Italia