Era il 1990, per far un piacere al mio collega Gennarino, ferroviere e bravo tastierista con cui ne abbiamo fatto di serate insieme, che mi chiese di cedere la mia Stratocaster Palettona dal peso di una tonnellata, ma che suonava bene, a suo fratello Giuseppe, decisi di accontentarlo anche perchè usavo molto di più una Jaguar Sunburst del 1968 e la mia Mustang Competition Blue del 1972. Peppe poi, da cui ricevetti in permuta una Mustang del 1976 tutta nera, ma che suonava benissimo, ed una Fender Stratocaster Made in Korea, nera anch'essa con mascherina bianca, tastiera in palissandro e paletta di nuovo piccola, i cui pickup erano inclassificabili poichè avevano le espansioni in ferro e calamita unica sottostante (tipo quelli usati nelle chiusure delle porte dell'armadio, era la prima volta che li vedevo, abituato come ero a quelli con i magneti cilindrici uno per ogni corda,) per le meccaniche poco affidabili mi assicurò un ricambio Shaller che mi conservai. Lo feci molto contento anche perchè mi tenni la Mustang ed andando invece a dare quasi subito in permuta la Stratocaster con gli occhi a mandorla ad un negoziante che conoscevo e con cui trattavo da tempo, spostatosi con il negozio da Barra a Pomigliano D'Arco, più una rifosa di lire 200mila, un pickup Jakson ed un pedalino MXR Blue Box vintage, il tutto per un'American Standard Sunburst 1989 che ho ancora. Eccone le foto:
Poi un Natale di qualche anno fa decisi di farmi un regalo, un pedale EHX modello Key 9, però, gettando lo sguardo sul retro del bancone nel negozio del mio amico Luca in Battipaglia, in una rastrelliera su cui lui poggiava le chitarre in riparazione, notai una Stratocaster marcata Fender, anche se con le meccaniche del tipo chitarre orientali, color Daphanae Blue, resa anticata in malo modo da un precedente propretario. Chiesi quando costava ed alla risposta sul prezzo, più che abbordabile, di € 100, non ci pensai sopra 2 volte e la comperai, facendomi un doppio regalo. Con mia somma sorpresa risalii alla sua costruzione Made in Korea da parte della Samick nel 1989, l'unico anno che furono marcate Fender per passare a Squier l'anno successivo, suonava bene e dato che, salvo la mia Strat 1991, le altre 2 Stratocaster in mio possesso avevano la tastiera in acero, me la sono restaurata e adesso la uso molto. L'unica cosa che volevo fare, ma da cui poi ho desistito, era il cambio delle meccaniche con altre 6 in mio possesso, quelle con la F sul coperchio ingranaggi appartenute molti anni fa ad un'altra mia vecchia Jaguar Fiesta Red. E' forse meglio della Squier Standard Series, made in Indonesia, che non mi dispiaceva ma che ho sacrificato per uno scambio alla pari con una Epiphone SG 400 WC, però certamente molto superiore all'altra Squier Made in China tenuta per qualche mese. Comunque ho già ricevuto richieste da molti, però ho proposto invece loro la Lone Star che uso poco ed a cui ho sostituito il pickup humbucker al ponte con un Di Marzio PAF, il ponte stesso a 2 perni gold con un Wilkinson, pure gold ma a 6 viti, ed inserito un microswitch per permettere altre 2 combinazioni dei pickups oltre alle 5 previste, compreso quella con tutti e 3 i pikups.Eccovi la mia Koreana in tutto ilsuo splendore, ma se becco chi l'ha anticata ...
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