di redazione [user #116] - pubblicato il 04 febbraio 2020 ore 07:30
La serie Red Label di Yamaha mette insieme il più avanzato knowhow della casa giapponese con forme e sound della tradizione. Legni di qualità si mischiano con un preamplificatore Atmosfeel, il bracing scalloped con le forme della FG180 lanciata nel ’66.
La FG180 è stata la prima chitarra acustica prodotta da Yamaha nel 1966 e ha dato origine a una stirpe intera di strumenti che strizzano da sempre l’occhio alla modernità, pur partendo dalla ricerca dei suoni della Golden Era.
La FGX5 che è arrivata in redazione è la più moderna incarnazione della serie Red Label e mette insieme anni di ricerca per portare nei negozi uno strumento affidabile, bello da vedere e allo stesso tempo comodo da suonare.
Lo shape del body è quello FG, in sostanza un dreadnought con qualche ritocco alle geometrie per regalare un po’ più di confort rispetto alle gemelle D costruite dall’altra parte del Pacifico. Il tutto è realizzato con abete Sitka e mogano, trattati con il sistema A.R.E (Acoustic Resonance Enhancement) che regala un’invecchiamento artificiale al legno per aumentarne risonanza e leggerezza.
Per la tastiera, il ponte e i pin si è utilizzato l’ebano, utile non solo per la ricerca timbrica, ma anche perché rende la FG completamente CITES free.
Se al di fuori tutto rispetta alla lettera le tradizione, sotto il top troviamo un bracing scalloped. La scelta si discosta da quella adoperata nel 1966 e rende la tavola molto più leggera e vibrante, regalando non solo una timbrica più complessa ma anche un leggero aumento di volume.
La FGX5 è leggerissima nonostante le dimensioni importanti e risulta ben bilanciata non solo per quanto riguarda la distribuzione dei pesi, ma soprattutto per la voce. Il trattamento dei legni, invecchiati artificialmente e uniti alla cassa larga e profonda, regala delle basse molto definite, piene e potenti, accompagnate da cantini frizzanti ma mai troppo metallici.
Le corde .012 sono la scelta migliore che si potesse fare. Si riesce ad avere una action confortevole e allo stesso tempo la giusta morbidezza sotto le dita, senza affaticare la mano ma soprattutto senza compromettere il sound dello strumento, garantendo il giusto volume e un attacco notevole.
La ciliegina sulla torta è rappresentata dal sistema di amplificazione. L’Atmosfeel è quasi invisibile ma fa il suo lavoro egregiamente.
Il suono della chitarra è catturato in tre diversi punti. Un microfono a contatto è posizionato alla sinistra del ponte, il microfono a condensatore si trova poco sopra la buca mentre il piezo trova il suo naturale collocamento sotto al ponte. I tre controlli permettono di miscelare il microfono a un pre-mix dei due trasduttori, permettendo in ogni situazione di avere un sound in tutto e per tutto simile a quello unplugged. Con il controllo di bassi si può agire sulla “ciccia” e, per finire, il master-volume dosa l’output.
Abbiamo messo alla prova la FGX5 con un po’ di musica brasiliana, un diversivo per uno strumento versatile adatto a chiunque voglia cimentarsi tanto con le dita quanto con dello strumming. Una chitarra, la Yamaha, perfetta per chi vuole accompagnare a plettro un cantante oppure semplicemente per chi ha bisogno di un’acustica professionale da portare sul palco.