Diverse, ma imparentate: la Ichi10 e la QX52 sono due facce di una medaglia dai legni simili e hardware identico, ma con elettronica profondamente diversa e suonabilità agli antipodi. Nascono entrambe dalla collezione Quest, le headless con cui Ibanez proietta il suono elettrico in un universo hi-fi, chirurgico, capace di spaziare dai clean più puri alle saturazioni estreme con un sapore altamente distintivo.
Il carattere delle Ibanez Q è originale, forte, eppure si presta a diverse interpretazioni. Lo abbiamo provato con la Ichi10, signature di Ichika Nito a tre single coil, e la QX52 con due humbucker e la singolare configurazione a fret inclinati. Le abbiamo provate entrambe, raccontate e fatte ascoltare con un doppio test tra approcci più tradizionali e del tutto moderni.
La QX52
Sul N° 108 di CLASSIC ROCK, nella rubrica Playing curata da Accordo e dedicata alla presentazione di strumenti musicali, Gianni Rojatti descrive così le Ibanez Q: "L’evoluzione musicale ha portato il chitarrismo moderno e di impianto virtuosistico lontano da heavy metal o fusion, generi in cui era fiorito.
Polypha, Chon, Plini hanno traghettato le acrobazie chitarristiche verso scenari inediti: tra progressive, elettronica, architetture djent e contaminazioni hip hop. Il chitarrismo rinuncia a distorsioni esasperate, all’approccio sanguigno e alle escursioni neoclassiche per farsi chirurgico e cristallino nel suono. Piuttosto che la velocità, si cercano incastri ritmico-armonici che proiettano nello spazio quanto in passato fatto da visionari come Robert Fripp, Andy Summers o Stanley Jordan. Le chitarre Ibanez Q sono ottime interpreti delle esigenze di questa nuova generazione di musicisti, tra cui spicca il prodigioso adolescente Ichika Nito, cui Ibanez ha dedicato un modello signature di questa serie. Chitarre headless, senza paletta, leggerissime e piccole, abbordabili nel prezzo. Nella QX52 i tasti del manico sono obliqui: si diteggiano arpeggi e accordi da piovra senza fatica. Per chitarristi rivolti al futuro."
La Ichi10
Ichika Nito è un esempio perfetto del chitarrismo a cui la serie Q si rivolge, e la sua signature Ichi10 ne sintetizza lo stile con una suonabilità estrema, ma non estremizzata nelle misure, un sound ampiamente versatile senza però sacrificare la qualità e il corpo dei singoli suoni, mostrando fin da subito una chitarra equilibrata e risuonante sul piano costruttivo, solida, ben realizzata al di là delle numerose curiosità progettuali che il suo look nasconde.
I legni
Le due chitarre si accomunano per scelte costruttive come il body in nato e il manico avvitato, realizzato in tre parti di acero e bubinga. Cambiano sensibilmente misure e suonabilità, con un profilo Wizard a C sulla Ichi10 dalle dimensioni generose sotto il palmo e ben diverso dal Parallel Wizard sulla QX52, più schiacciato e abbinato a un raggio più piatto, da ben 20 pollici contro i più convenzionali 12 della Ichi.
I manici
Entrambe hanno 24 fret Jumbo Jescar EVOgold, inclinati sulla QX52. Non si tratta di fanned fret o altre configurazioni che comporterebbero un diapason variabile tra le varie corde: qui i tasti sono tutti inclinati allo stesso modo, generando un diapason fisso e standard da 25,5 pollici, richiedendo però una torsione minore al polso per la diteggiatura rispetto a quanto accade su una chitarra convenionale.
Un espediente simile altera gli equilibri dello strumento, e un hardware adeguato diventa necessario. Si presta ottimamente allo scopo il ponte Mono-Tune usato su entrambi i modelli, fisso e con sellette singole complete di viti per l’accordatura, soluzione indispensabile considerata l’assenza di una paletta e di meccaniche tradizionali. Sulla QX52, le sellette del ponte sono sfalsate per seguire la diversa inclinazione dei tasti e del capotasto.
L’elettronica
Un approccio comune sul piano costruttivo mostra invece notevoli differenze quando si volge lo sguardo ai pickup.
La QX52 adotta una coppia di humbucker Q58 montati direttamente nel legno.
La Ichi10 si affida invece a tre single coil R1, uno avvitato nel legno e due sul battipenna.
Tutti i pickup sono passivi, a base ceramica con un output degno di nota. Entrambe le chitarre contano sulla flessibilità aggiuntiva di un selettore a cinque posizioni e un interruttore Alter Switch.
La filosofia alla base delle Q genera strumenti originali, dal carattere forte e rivolto agli stili più moderni che però non ne preclude l’utilizzo in contesti classici con una certa soddisfazione. La liuteria Ibanez dà vita a chitarre dal rapporto qualità/prezzo aggressivo, capaci di stuzzicare i fanatici del chitarrismo d’avanguardia ma accessibili a sufficienza da invogliare anche un chitarrista più tradizionalista a metterci sopra le mani per aggiungere una nuova - fortissima - sfumatura alla propria tavolozza sonora.
Sul sito Ibanez, la Ichi10 di Ichika Nito è illustrata .
La scheda tecnica completa della QX52, invece, è . |