Il discorso ha assunto una rilevanza ancora maggiore nel corso degli anni, con l’introduzione di una moltitudine di materiali differenti con cui i marchi di settore propongono i loro rullanti. La scelta, in linea generale, ricade su tre grandi famiglie: resine, metalli o legni, suddivise a loro volta in essenze, leghe e prodotti altrettanto diversi timbricamente.
Rullanti in legno
Forse, il materiale più conosciuto per la produzione di fusti per rullanti. In ambito batterie, i legni usati sono diversi: dai più semplici ed economicamente accessibili alle essenze più esotiche e dalle trame ricercate. Tra questi troviamo la betulla, relativamente economica e molto popolare tra i musicisti intermedi. La betulla è un tonewood molto versatile, dai medi ridotti e con bassi leggermente accentuati. La betulla è in grado di fornire un attacco diretto, rendendosi perfetta per i contesti in cui sono richiesti volumi più elevati.
L’acero si pone, economicamente, leggermente al di sopra della betulla, seppur abbastanza diffuso. Un rullante in acero offre un timbro mite ed equilibrato, seppur con un ottimo sustain. Il mogano, invece, offre una voce profonda, con bassi importanti e alti muti, trattandosi di un’essenza vibrante e molto densa. La quercia, invece, figura tra le essenze meno diffuse.
Con bassi brillanti e alti leggeri, i fusti in quercia si rivelano perfetti per le incisioni in studio. Tra le scelte più comuni e timbricamente leggere che è possibile trovare in commercio, poi, occorre citare il pioppo. Per la fascia più alta, infine, essenze come il noce presentano un forte attacco, perfetto per i set moderni.
Rullanti in metallo
I fusti in metallo o leghe sono sempre più diffusi, soprattutto quando si è in cerca di un rullante. Il processo di creazione di un fusto in metallo può rappresentare l’epitome dell’industria di precisione o dell’artigianato più sapiente, con risultati sonori differenti in funzione della forma e del tipo di lavorazione a cui il materiale viene sottoposto. I rullanti in metallo possono essere in e presentare un attacco potente ed un volume elevato o in alluminio: un materiale particolarmente leggero e molto diffuso, dal timbro secco e aggressivo.
Non mancano, poi, i rullanti in ottone, dai toni più caldi e con bassi enfatizzati. Questi fusti sono perfetti per generi come il jazz o il funk, che richiedono un rullante molto responsivo. Infine, è possibile trovare rari casi di snare in rame, dalla presenza forte e potente e dal prezzo decisamente non contenuto.
Resine sintetiche
Pur essendo in commercio da decenni, i rullanti – e gli interi drumset di fatto – in materiale sintetico continuano a non essere tanto utilizzati quanto i medesimi strumenti in legno o metallo. In ogni caso, le resine sono in grado di offrire un ed un sound unico ai kit, vantando toni fortemente vibranti e un attacco molto forte. Non mancano anche gli esempi in fibra di carbonio, dal timbro leggermente più caldo e con alti molto bilanciati e la fibra di vetro, dal suono bilanciato e versatile. In conclusione, si evince facilmente come non esistano - di fatto - dei materiali ad ampio spettro migliori o peggiori di altri, rimettendo - come al solito nel mondo della musica suonata - la decisione finale all’artista e alle sue percezioni. |