di diumafe [user #17831] - pubblicato il 31 luglio 2024 ore 08:00
Il nostro lettore diumafe racconta, a modo suo, l'incontro con una chitarra sorprendente per rapporto qualità/prezzo. L'entry level, forse, non è davvero più quello di un tempo.
Il sig. Aldo Checca va girovagando per la città.
“Checca Aldo!” - lo chiamo.
Lui si gira: “Guarda che sono una donna e mi chiamo Checca”. Sarà l’afa. Si gira anche la sig.ra Afa Sara.
È con le mie due nuove amiche che mi reco nel più lontano e sordido (perché non ci sentide) negozio di strumenti musicali di Fiorenza.
Gigioneggio fra i bassi.
Basseggio fra gli gigioni.
Alpeggio fra le vacche. Alpeggio non c’è mai fine. Saranno contente le mucche in transumanza? Non ho pregiudizi: i trans possono tranquillamente stazionare su una manza di montagna.
Mentre la mia mente assurge a pensieri di alta legatura (sarà un varicocele?), mi sciolgo di fronte a un fronte di Stratoidi poste proprio in fronte a me. O sole mio?
Mi concentro sulla paletta e subito mi viene in mente un gelato. Non è il pensiero giusto in questo momento, per quanto una fresca leccata rallegrerebbe le accaldate papille gustative regalando loro (o largento?) un brivido di pelledocato piacere.
Ma torniamo a noi (come disse il tornitore). Torniamo al muro di Stratoidi. Corpi corposi ben modellati. Modelli modellosi ben accorpati. Pickup ben pickappati. Manici abbronzati. Sarà la stagione? Sarà che hanno preso il sole sulla bocca? (Labbro-nzatura, nella fattispecie?).
Può darsi. Chi? Unque.
“Jet Guitars” si legge sulla paletta.
Avrò letto bene? Avrò divano male? Avrò sofà così così?
Sì, è giusto: Jet Guitars. Chitarre a reazione. Ho avuto una strana reazione (meglio che avere una strana areazione...).
Sembrano strumenti ben curati.
Ma il prezzo?
LSD... sostanze illecite... insomma: stupefacente!
Con 200€ circa posso portarmi a casa un Jet! Roba da Top Gun. Anzi da Tom Gun.
Rompo gli indugi (solo per il gusto di reincollarli) e metto mano al portafogli.
“Al ladro!” - urla una persona.
Forse sarebbe stato meglio se avessi messo mano al MIO portafogli.
Ok, rimedio subito (uno schiaffo, da parte del derubato, cui restituisco immediatamente il mal tolto… che poi è anche una bella cosa: gli ho tolto il male).
Acquisto a occhi chiusi (per cui sbatto un po' dappertutto) una Jet modello JS400 (una Jovanni San Triani?), color crema, HSS, manico in acero arrostito (ma al sangue), sei meccaniche (e tre gommiste), sei corde, due potenziometri e una presa jack. Chi l’ha presa? È abbastanza scontato (diciamo un buon 30%): è stato Jack.
Come ogni buona consorte, reca con sé anche la dote: un cavo ("ci sta come il cavo a merenda" recita un diverbio), una leva (che è un controsenso perché, di fatto, va messa) e qualche brugola tuttofare (il che è tutto dire).
Sauto il negoziante (che mi consiglia di riaprire gli occhi) e mi reco al domicilio.
E qui inizia la sorpresa.
Comincio a osservare la nuova arrivata. Niente male. Niente male davvero. Sarà merito dell’antidolorifico che avevo appena assunto? Che contratto gli ho fatto? A tempio indeterminato? Era quello che facevano anticamente alle divinità non ben definite. Lo licenzio. Cassa integrazione. Più grande? Gran cassa integrazione. Ogni cosa a suo tempo. Ma il tempo dei felini è il 4/gatti? Chissà.
Torniamo alla Jet.
Strumento ben fatto. Parlano le immagini. Cos’è questo chicchericcio? Ah, sono le immagini.
Manico perfetto. Tasti ottimamente posati e non taglienti. Audite Audite (ottima automobilite)... setup di fabbrica fatto bene! La chitarra suona bene fin da subito(.it). Incredibile.
Ma procediamo.
Come ogni chitarrista normale cosa faccio? La collego all’amplificatore? Ma nemmeno per sogno.
Prendo il cacciavite e la smonto. La giunzione corpo-manico è a dir poco perfetta. Gli scassi sono fatti molto bene (ormai usiamo le macchine CNC anche per farci il bidet). I pickup sono ceramici (meglio che cernemici). I potenziometri sono mignon, ma sembrano robusti. Il selettore è molto selettivo.
La rimonto. La riaccordo. La risuono.
Lo strumento si lascia suonare. È docile. L’humbucker humbuckereggia a dovere. I single, non essendo fidanzati, fanno tutto da soli, e sono un po’ impacciati, ma piuttosto gradevoli.
Quello che stupisce è la sensazione della mano sul manico: onanisticamente parlando, sembra una chitarra di qualità superiore rispetto alla fascia di prezzo. Alla fascia del bicarbonato di sodio!
La prossima puntata sarà dedicata ai suoni, sempre che interessino a qualcuno.
D’altronde, si sa: le chitarre debbono essere belle e chiaccherate.
Il suono non è importante.
L’importante è che facciano parlare!