Amarok 6: ascolta la Harley Benton per i metallari che non scendono a compromessi
di redazione [user #116] - pubblicato il 02 gennaio 2025 ore 07:30
Struttura neck thru, pickup EMG e tutta la suonabilità che ci si aspetta da un'ascia da metal. Abbiamo catturato all'opera la Amarok 6, super-Strat Harley Benton della Pro Series.
Appare sempre più evidente che l’immagine di un marchio legato all’entry level e poco altro sia cosa passata per Harley Benton. Il brand è cresciuto a dismisura nel tempo e con esso il suo catalogo, che oggi spazia attraverso gli stili più disparati con strumenti elettrici acustici sì accattivanti per chi è agli inizi, ma sempre più interessanti anche per i musicisti più esperti in cerca di soluzioni accessibili con cui ampliare il proprio parco strumenti.
Abbiamo dato un’occhiata alle novità in serbo per il 2025 e uno strumento in particolare ha catturato la nostra attenzione in virtù di una scheda tecnica di tutto riguardo e un prezzo sorprendente.
Harley Benton guarda ai generi musicali più estremi con la Amarok, super-Strat cattivissima nell’estetica quanto nel suono che, in una costruzione neck-thru un tempo esclusiva degli strumenti di fascia nettamente più alta, confeziona un’elettronica marchiata EMG e completa il tutto con un appariscente top in acero figurato.
La Amarok 6 fa parte della Pro Series di Harley Benton, chitarre posizionate tra le fasce più alte del catalogo, pur restando nella cosiddetta fascia medio-bassa, se paragonate alla concorrenza diretta.
La scheda tecnica è quella di un’ascia heavy per antonomasia, con accorgimenti degni di nota come meccaniche bloccanti e struttura neck thru con al centro un manico “a sandwich” composto da cinque porzioni incollate longitudinalmente per una stabilità superiore.
Sul piano costruttivo, il corpo vede due “ali” di mogano ai lati di un manico e porzione centrale composti da parti alternate di acero e mogano. Sul davanti, il top sagomato ospita un’impiallacciatura in acero figurato - disponibile come quilted o come flamed - dal sicuro impatto scenico, e con un binding naturale tutto intorno che strizza l’occhio a strumenti di fascia ben più alta dove il top è in genere assai più spesso.
Il tipo di assemblaggio permette di avere un manico dal tacco assai sottile e spalle profonde, così da regalare un accesso comodo al 24esimo tasto, ultimo di un set di fret in acciaio posati su una tavola di ebano Macassar segnata solo da piccoli dot disposti sul bordo superiore. Sul lato, segnatasti luminescenti permettono al musicista di orientarsi anche in condizioni di scarsa visibilità, altra caratteristica fino a poco tempo fa esclusiva di strumenti assai più impegnativi sul piano economico.
Allo stesso modo, è difficile immaginare che uno strumento dedicato agli studenti possa avere, di fabbrica, una dotazione di pickup attivi EMG. Sulla Amarok si tratta di due modelli Retro Active Hot 70, ceramico al ponte e in Alnico V per il manico, responsabili di un output mostruoso eppure di un’ottima intelligibilità anche nei puliti, dove suonano definiti e cristallini. Allo stesso modo, non rinunciano al corpo in distorsione con una progettazione che va a strizzare l’occhio ai modelli passivi in voga nell’epoca d’oro dell’hard rock.
Meccaniche bloccanti e un ponte hardtail completano il tutto con la garanzia di uno strumento dalla grande stabilità strutturale, per affrontare i riff più duri senza temere incertezze e per muoversi tra accordature ribassate senza rischiare di perdere l’assetto come accadrebbe con un ponte mobile.
Con la Amarok 6, Harley Benton stupisce ancora una volta per il rapporto qualità/prezzo aggressivo che riesce a intavolare, offrendo ai musicisti un’opzione accessibile, bella da vedere, ottimale per chi si addentra nel genere heavy quanto per chi vuole solo accarezzarne la superficie senza svenarsi, ma non per questo rinunciando a componenti validi.
Sul sito Harley Benton, la chitarra è a questo link con scheda tecnica completa, foto ed esempi audio aggiuntivi.