Worried life blues: il blues di una vita difficile
di svalvolman [user #23788] - pubblicato il 08 settembre 2010 ore 23:37
Blues
Ciao amici,
con questo post voglio dividere con voi il mio pezzo blues preferito. Una brano vecchio, semplice, con un testo bellissimo, carico di dinamiche e di emotività: “Worried life blues”…
Il tema di questo pezzo è l’ amore vissuto assieme (e per) una donna ed il dolore che viene fuori quando tutto questo finisce e dai ricordi, ma il protagonista si può benissimo sostituire con qualsiasi altro soggetto; reale e non.
Una canzone davvero speciale, a me molto cara, per tutti i motivi citati sopra, ai quali aggiungo ora,anche le particolari circostanze ultime ed il personale stato d’ animo che me l’ hanno fatta suonare come l’ ho suonata una settimana fa e che me la fanno proporre adesso. Roba che fa parte delle “eredità” estive del 2010, diciamo.
L’ oggetto della dedica di questa esibizione live del brano è una persona con la quale, in passato, spesso non ho avuto un rapporto felice. Semplicemente, forse, non le sono mai stato particolarmente simpatico, chissà. Ora come ora non importa. Non mi importa più.
Voglio dedicare questo brano a lei e a tutta la sua famiglia che le sta vicino e la sostiene in questo momento così difficile (worried, appunto). Voglio donargli un pezzo della mia anima in musica e mi piacerebbe che potesse sapere che mentre suonavo questa canzone pensavo a lei.
A tutto il suo vuoto, a tutto il suo dolore.
A tutti i suoi giorni vissuti, così, lentamente uno dopo l’ altro. Nell’ attesa di spegnersi in un letto.
A lei, i suoi familiari e a tutti coloro di voi che hanno una persona cara che sta soffrendo ed una “vita difficile” , voglio dedicare questo pezzo, a nome mio e di tutta la mia band, in tutta la sua potente emotività del momento.
Tenete duro
Anche se a testa bassa e a pugni stretti
Questa è la “Dirty Blues Band” ed il brano è un estratto del live tenuto all’ “officina della musica” di Pescarenico (Lecco) il 4 settembre sera.
Ho aggiunto alla traccia audio alcune foto, scattate tra il soundcheck e l’ esibizione vera e propria. Il fonico era un cane (senza offesa per i cani, ovviamente…), la chitarra ad esempio è troppo sotto, però, grazie a qualche ritocco di remaster, il totale è abbastanza accettabile.
L’ indice ferito ed i punti di sutura non hanno fermato affatto le altre mie dita batteristiche … Anzi, credo che il blues è più blues se c’è anche un po’ di dolore fisico ed un po’ di sangue…