Nella foto un piccolo preamplificatore pensato per una chitarra acustica (come avevo promesso all'amico Bernablues) interamente realizzato con semiconduttori tipo JFET a bassissimo rumore.
Tre stadi di amplificazione, un circuito di toni con tre variazioni ed una regolazione del volume per innalzare nella maniera più consona possibile il segnale proveniente da uno strumento molto restio a rivelare fedelmente le frequenze emesse.
L'uso ottimale di questo progetto è legato a quegli strumenti dotati di un pre interno con la sola variazione di volume per non avere conflitti e difficoltà con doppie regolazioni e per non attenuare troppo il segnale tenendo ben presente che i toni rappresentano un importante filtro all'interno di un qualsiasi circuito.
L'intero progetto risiede su una piastrina di sette centimetri per tre e nessun cavo è presente dato che i potenziometri sono saldati sullo stampato. Vi lascio quindi immaginare i benefici in termini di complessità di realizzazione e di abbattimento del rumore derivanti da questa soluzione oltre all'estrema razionalità del montaggio.
Il costo totale, semiconduttori e potenziometri compresi, non supera i dieci euro (10 !!!).
L'alimentazione è di soli 9 volts ottenibili da un alimentatore o, ancora meglio, da una comune batteria simile a quella usata negli effetti a pedale che assicura ore di funzionamento ottimale dato il basso assorbimento del circuito.
Vi è inoltre la possibilità di racchiudere il tutto in un piccolo box, batteria compresa, assicurando una comoda tascabilità, oppure di integrare il pre con un piccolo finale, anch'esso a fet, che eroghi una ventina di watt per gli usi più comuni (studio, abitazione).
Naturalmente questo piccolo circuito è anche per altri usi, per altri tipi di pickup, per le registrazioni e per essere rivelato da finali di tipo valvolare come un push-pull di 6v6 che ho avuto occasione di collegare rimanendo senza parole.
Ho provato anche altre soluzioni di utilizzo per questo tipo di FET come, ad esempio, la realizzazione del pre di un AC30 e di una PLEXI e devo dire che non ci sono differenze salienti solo se si conferisce un valore di bias millimetrico ad ogni semiconduttore, operazione certamente non semplice e non definibile in fase di progettazione a causa della tolleranza dei componenti ma regolabile tramite diversi trimmer sulle singole realizzazioni.
In definitiva, dopo anni di valvole e con tutto l'amore nei riguardi di quelle fragili ampolline, devo convenire che il rapporto qualità prezzo, almeno per quanto riguarda la preamplificazione, sembra essere a favore dei semiconduttori con riserva di una più approfondita verifica e di una prova con almeno tre prototipi che al più presto cercherò di effettuare.