Possiedo una testata artigianale da 100 watt stile JCM 800 munita di loop seriale (una semplice interruzione tra pre e finale). Tempo fa decisi di inserirvi un G Major 2, acquisto intelligente poiché ho e avrò la possibilità di usarlo in infiniti contesti musicali, ponendo fine di fatto alla ricerca di pedali per la modulazione.Quando cominiciai a studiare come ficcarlo nel send return, lessi il manuale a fondo. Alla fine lo settai su kill dry off (insomma adatto a un loop seriale) e su Pro Mode, oltre che aver disabilitato la funzione boost (quella che mette i preset a -6 db). Quando andai poi a regolare le manopole input e output del rack, decisi di non andare oltre la metà perché vidi che, per esempio, se le giravo ancora, le ripetizioni del delay tendevano a "sfasarsi" nelle code, quasi come ci fosse un autowah inserito, a prescindere dal volume del preamp. Fin qui nessun problema.
Andai infine a settare i volumi di pre e finale della testa, e mi accorsi che per ottenere gli stessi livelli di crunch senza rack, a parità di master volume, col rack inserito dovevo girare il volume di preamp fino a 3/4 di corsa, mentre prima tenevo a 1/4 ed era anche troppo.
Così facendo il setup è perfetto, il suono è identico al setup senza rack. Solo non capisco perché si debba tenere così alto il pre per aver lo stesso gain. Come già detto, se aumento il livello in ingresso o in uscita, del rack le ripetizioni si sfasano, per cui o così o così. Il dubbio comunque rimane. Sapete darmi una risposta?
Risponde Luca Villani di : spesso si presentano problemi simili quando si interfacciano macchine digitali con apparecchiature analogiche.
Il livello del digitale è critico ed è buona norma tenerlo ben al di sotto dei livelli di clipping, per cui un po' di volume, rispetto al collegamento diretto, inevitabilmente lo si perde.
Questo può accadere sia in ingresso, sia in uscita del dispositivo digitale.
Va dunque ben controllata la programmazione dell'effetto, a cominciare dai livelli di input e output, per finire con quelli dei singoli algoritmi, che vanno sempre ottimizzati al massimo.