di daniele bat [user #35103] - pubblicato il 07 giugno 2014 ore 14:00
La ritmica è ingiustamente sottovalutata da troppi chitarristi.
E' invece uno degli aspetti più importanti da coltivare per essere un musicista completo, credibile e, soprattutto, competitivo a livello professionale.
Continuiamo a studiarla in un contesto decisamente heavy. Oggi ci metteremo alla prove con le terzine.
La ritmica è ingiustamente sottovalutata da troppi chitarristi. E' invece uno degli aspetti più importanti da coltivare per essere un musicista completo, credibile e, soprattutto, competitivo a livello professionale. Continuiamo a studiarla in un contesto decisamente heavy. Oggi ci metteremo alla prove con le terzine.
Per questa seconda lezione sulla chitarra ritmica metal, lavoreremo sempre su un’unica corda, la sesta, il E. Incentreremo tutta la nostra attenzione su una particolare figura ritmica: la terzina.
La terzina è una figura ritmica che creare qualche difficoltà a quasi tutti i musicisti che la approcciano per la prima volta. La si riesce magari a suonare spontaneamente,
emulando un brano o un dato passaggio o lick . Ma quando si tratta di codificarla esattamente, leggerla o eseguirla con la piena consapevolezza ritmica e totale controllo, affiorano i problemi.
La difficoltà è scandire tre figure dove prima ne alloggiavano solo, due pronunciandole con la stessa durata, una uguale all’altra sul tempo.
Mettiamoci al lavoro e per facilitarci la vita usiamo gli ottavi.
Un vecchio saggio suggerisce un trucchetto per iniziare a scandire bene questi tre ottavi terzinati.
Il segreto è trovare una parola che contenga tante sillabe quante sono le note che ci interessano. Prendiamo una parola con tre sillabe come “Na-po-li”; mettiamo il nostro metronomo a 60bpm e concentriamoci nello scandire Napoli su ogni quarto.
Ci ritroveremo automaticamente a scandire delle terzine! Infatti, se alla sillaba “Na” sostituiamo, per esempio “Do”, alla sillaba “Po” sostituiamo “Re” e al “Li” il “Mi” ci ritroveremo a scandire una terzina di ottavi crescente (Na-Po-Li=DO-RE-MI)
Il primo esercizio consiste nell’eseguire perfettamente queste terzine di crome sul tempo di 4/4. Mi raccomando: partiamo sempre da una velocità molto rilassata, per esempio 60 bpm per poi, raggiunta una buona esecuzione, aumentare di dieci tacche per volta.
Ora concentriamoci sulle pause. Ci impegneremo a imparare a gestirle all'interno della terzina. Le pause sono importantissime, sono musica! Sostituendo l'ultimo ottavo di ogni terzina con una pausa della sua stessa identica durata, ci ritroveremo a suonare la stessa figura ritmica, che però risulterà molto più “ritmata”!
Nel terzo esercizio, invece, sarà il primo ottavo a esser sostituito da una pausa della sua stessa durata.
O ancora, potremo sostituire il secondo ottavo
Una volta studiate queste ritmiche, il passo successivo sarà mescolarle a proprio piacimento. Di seguito, tre riff veri e propri per mettere in pratica quanto studiato.