di redazione [user #116] - pubblicato il 28 gennaio 2015 ore 16:00
Fago e Migi ci raccontano come hanno settato e otimizzato la chitarra del fuoriclasse italiano del progressive metal Marco Sfogli.
Corde sottili e action bassa dovevano convivere con l’energica tecnica di plettraggio alternato di Marco; serviva un migliore bilanciamento dei pick up e un selettore che sopravvivesse agli schiaffoni.
Siamo certi che la vera grandezza di un chitarrista la facciano la sua volontà e la sua sensibilità artistica, non certo lo strumento che suona.
Siamo però, altrettanto convinti che uno strumento pensato e settato sulle peculiarità del chitarrista che lo suona - anche qualora le regolazioni ottenute non siano ortodosse - possa davvero aiutare il musicista a compiere un grande salto di qualità e ottimizzare le proprie performance.
Per questo, continuiamo a ospitare molto volentieri questa rubrica di Fago & MiGi, due tecnici che ci raccontano di volta in volta come hanno regolato e customizzato strumenti sulla base delle caratteristiche del playing dei loro proprietari.
Questa volta, a finire sotto i ferri è la chitarra di un fuoriclasse come Marco Sfogli.
Lo strumento, una RG realizzata apposta per Marco dal Custom Shop Ibanez andava ottimizzata su alcuni aspetti ben precisi: corde sottili e action bassa dovevano convivere con l’energica tecnica di plettraggio alternato di Marco; serviva un migliore bilanciamento dei pick up e un selettore che sopravvivesse agli "schiaffoni."
Per cominciare, come sempre, ecco una breve introduzione di Sfogli stesso:
"Quando si è presentata la possibilità di avere uno strumento su mie specifiche da parte di Ibanez, le mie richieste sono state principalmente di carattere funzionale. Per prima cosa ho voluto ritornare al ponte Lo Pro Edge originale e allo switch a tre vie come ero solito utilizzare quando ho cominciato a suonare. Ibanez ci ha preso in pieno regalandomi uno strumento comodo, versatile e assolutamente incredibile da suonare! Riguardo Fago e MIGI, da quando ho affidato i miei strumenti a loro per quanto riguarda tutta la parte elettronica e setting/liuteristica sono estremamente soddisfatto dei risultati. Ormai sono i miei tecnici ufficiali per quanto riguarda gli strumenti"
FAGO
La protagonista di questa puntata è la Ibanez RG-MS1 Marco Sfogli Custom (Japan Custom Shop, 2014) costruita su specifiche di Marco dal Custom Shop giapponese dell’Ibanez.
L'elettronica in questa chitarraFa prevede una coppia di DiMarzio Air Norton DP193F al manico e Norton DP160F al ponte. Questa è da tempo una configurazione standard per Marco; lui predilige suoni non troppo aperti, potenti e vellutati, e con una buona dose di armoniche. Per questo il Norton ormai è un classico al ponte delle sue chitarre perché offre caratteristiche sonore che ben si combinano con la sua amplificazione.
Va poi detto che Marco, pur avendo sviluppato oggi uno stile assolutamente unico e personale, ha preso ispirazione riguardo tipologia di suono e approccio tecnico allo stile di John Petrucci e questi pickups offrono tutte le caratteristiche necessarie: il suono nel plettraggio alternato esce veramente definito e possente con l'Air Norton al manico. Viceversa, nei fraseggi più impostati sul legato e suonati al ponte, il Norton riserva un sound corposo, estremamente bilanciato e ricco di armoniche.
Marco non è tanto per le super-configurazioni, predilige cambi veloci e con selettore a 3 sole posizioni.
Osservando da vicino il playing di Marco ci siamo accorti di quanto avesse la mano pesante. I suoi cambi posizione sono letteralmente dei continui schiaffoni al selettore che inevitabilmente finisce per danneggiarsi e dover esser cambiato di frequente. Ne serviva quindi uno non solo di qualità ma anche particolarmente robusto. Abbiamo scelto il DiMarzio EP1111 che con i suoi 12 pin offre svariate possibilità di collegamenti/split e, oltre a essere l'unico nel suo genere, è sicuramente il più robusto di tutti i selettori toggle.
Veniamo nel dettaglio alle modifiche apportate e partiamo dalla configurazione del selettore super-toggle Dimarzio a 3 posizioni. Nella posizione centrale sono state fatte funzionare insieme le sole due bobine interne degli humbucker, collegate in parallelo. L’humbucker al manico è stato montato ruotato di 180 gradi perché offrisse in uscita una sonorità migliore. Inoltre, con questa disposizione, nella posizione centrale del selettore, la bobina interna funzionante di questo humbucker è quella con le espansioni polari regolabili e permette di bilanciare al meglio il suono in uscita. I controlli sono due, volume e tono, entrambi affidati a due potenziometri DiMarzio Pro Parts dotati di condensatori Orange Drop. Quest’ultimo sul tono ha proprio la funzione di condensatore, serve a chiudere il segnale per intenderci. Viceversa sul volume è parte integrante del sistema Treble Bleed custom, sistema composto da lui e una resistenza Supreme Metallic Resistor, realizzato appositamente per una risposta ottimale del controllo volume.
La femmina output Jack è stata sostituita con una Switchcraft USA. Quindi è stata eseguita una schermatura totale di entrambi i vani elettrici, rivestiti poi da un foglio di carbonio. Sono stati sostituiti tutti i cavi principali con cavi nuovi di assoluta qualità ad alta conduzione, inguainati e isolati nelle giunture con resina epossidica. Questa tiene ben ancorati i cavi e protegge dalle vibrazioni i punti di saldatura.
Per finire, sono stati applicati due sportelli trasparenti per lasciare in bella vista il cuore dello strumento. Questa chitarra che ormai è ovviamente la sua numero uno, ha un suono veramente pazzesco. Marco ne è pienamente soddisfatto!
Marco in azione con la sua RG durante il recente tour clinic europeo per DV Mark assieme ad Andy James
MIGI
La Sfogli Custom non ha avuto bisogno di grossi lavori dal punto di vista del setup. Esce direttamente dal Custom Shop giapponese, quindi è uno strumento già settato particolarmente bene. Mi sono preoccupato di riproporre le misure preferite da Marco in quanto a "action" (altezza corde dai tasti) e "relief" (curvatura del manico). Lui predilige un manico piuttosto dritto con action molto bassa. Il capotasto è stato ribassato fino al limite della "frusta" (corde suonate a vuoto). Questa operazione va fatta sempre e comunque, a prescindere dal setup richiesto, e quindi anche con action molto alta.
Infatti, un capotasto troppo alto (cioè corde troppo alte sul primo tasto) causa sempre disagi: provoca problemi di intonazione e indurisce le corde in zona accordi.
Successivamente ho stondato i bordi della tastiera (binding) per migliorare il feeling sulla mano e dato un goccio di olio extravergine di oliva alla tastiera. La chitarra è stata poi incordata con corde D'Addario NYXL0942 Nickel Wound Super Light 9/42 (di solito però usa 9/46) e accordata standard La 440Hz.
Dopo avere lasciato assestare corde e manico una notte, ho provveduto a regolare la curvatura del manico con un relief quasi zero, settare l'action standard di Marco, regolate le ottave (intonazione) il più precisamente possibile, e collaudato intensamente il tutto.
Il risultato era ottimo: bending al burro e ponte da assalto. Ora è veramente pronta per lo shred furioso alla Sfogli!