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Dieci elettriche iconiche
Dieci elettriche iconiche
di [user #3] - pubblicato il

La chitarra elettrica tocca l'immaginario, infiamma gli animi e trasforma il chitarrista in supereroe. Se poi chi la suona è supereroe già di suo, allora scatta la magia e nasce l'icona. Ecco dieci accoppiate iconiche musicista-strumento che hanno fatto (o continuano a fare) la storia della nostra musica.
S'è parlato di chitarre acustiche iconiche e - con il dovuto rispetto per quegli strumenti magnifici - è stato come scaldare i muscoli prima della parte più ricca e difficile: le dieci chitarre elettriche iconiche. Perché possiamo raccontarcela quanto vogliamo, possiamo avere le unghie consunte dal fingerstyle, possiamo bearci all'odore del bubinga e del koa, ma nessuno può negare che nulla come la chitarra elettrica emoziona e colpisce l'immaginario.

La chitarra elettrica trasforma noi piccoli umani in UFO-robot, giganti guerrieri. Che sia una vecchia Fender consunta o una Ibanez a tinte fluo, quando tiriamo su la levetta standby diventiamo supereroi. Eroi blues, rockabilly, country, shred, ma tutti con la loro super-arma a sei (o sette) corde. E allora eccole, le dieci super-armi più iconiche indissolubilmente associate a dieci chitarristi-supereroi-ufo-robot. Strumenti magnifici di musicisti magnifici.

NB: Qualcuno potrà essere d'accordo, altri avrebbero messo nomi diversi. Benissimo, la musica vive nella diversità. Ribadisco che il mio intento non era elencare "i migliori", ma quelli che considero i dieci abbinamenti più significativi, appunto più "iconici", nella magnifica storia della nostra musica.

La Fender Stratocaster "Blackie" di Clapton
Cioè, la Fender Stratocaster punto, perché sono tanti, troppi i chitarristi che ne hanno fatto un'icona: da Jimi Hendrix a Buddy Holly, da SRV a Richie Blackmore passando per David Gilmour e Mark Knopfler. Ecco. ho scelto EC per varie ragioni. Innanzitutto perché quando decise di passare alla Stratocaster nel 1970 le vecchie Fender non se le filava nessuno. Poi perché è l'artista che la nuova Fender post-CBS decise di chiamare a fine anni '80 per la prima signature della sua storia. Finalmente perché la copertina di Just One Night è un inno alla Stratocaster. Blackie era (che ormai è un soprammobile) un mongrel, realizzato scegliendo le parti migliori di tre Stratocaster del 1956 e 1957, costato in totale qualche centinaio di dollari e venduto all'asta quarant'anni dopo a un milione di dollari. È stata sostituita dalla Stratocaster Eric Clapton nel 1988, con circuito attivo e pickup Lace Sensor, costantemente aggiornata, dipinta, modificata, coperta d'oro, ma sempre inconfondibilmente Stratocaster. Nel 2006 sono state prodotte 275 repliche della Blackie originale, assegnate a sorte attraverso Guitar Center. A trovarne una in vendita oggi non bastano 20mila dollari per prenderne possesso. Per la Stratocaster questo e altro.

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La Frankenstrat di Edward Van Halen
A fine anni '70 il giovane e talentuosissimo Eddie Van Halen spende 130 dollari nel negozio di Wayne Charvel e Lynn Ellsworth per portarsi a casa un corpo e un manico Boogie Bodies (furono tra i primi a offrire parti "Strat style" in stile vintage, migliori della produzione CBS dell'epoca). Poi - probabilmente aiutato da un bel cocktail di sostanze chimiche e Jack Daniels - la dipinge a colpi di spray. Il ponte è un Fender vintage (tolto da una Stratocaster del 1958, argh!) e l'elettronica non potrebbe essere più semplice: un PAF originale (tolto da una 335 del 1959, argh!), immerso nella cera per evitare il feedback, avvitato direttamente nel legno e controllato da un unico potenziometro da 500K. Il battipenna è realizzato ritagliando un disco in vinile. Con quella chitarraccia e con le sue successive incarnazioni (la VH2 Bumblebee gialla e la Frankenstrat Mark II rossa), Eddie rivoluzionerà non solo il rock, ma anche il concetto di "chitarra elettrica". In un mondo che mostra le prime ossessioni per le chitarre della Golden Age, lui attacca la cinghia con viti a occhiello, scava scassi a cacciavitate, usa un quarto di dollaro per spessorare il Floyd Rose. E - che ironia! - nell'anno della "Vintagemania", mentre le valutazioni di Fender e Gibson vintage raggiungono le sei cifre, esce 1984, ultimo, devastante e - secondo molti - migliore album dei Van Halen nella formazione originale con David Lee Roth. A dimostrare che per fare la storia del rock non c'è bisogno di una chitarra da 50mila dollari.

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La Gibson 355-TD "Lucille" di BB King
La storia dice che nel 1949 BB King rischiò la vita per salvare la sua Gibson da un incendio in cui morirono due uomini, rimasti a scazzottarsi tra le fiamme per l'amore di una ragazza di nome Lucille. Da quel giorno ogni sua chitarra divenne "Lucille", pare per ricordarsi di non fare una cosa così stupida come perdere la vita per una faccenda tutto sommato marginale. Dopo aver suonato un po' di tutto, nel 1959 BB King mise le sue mani magiche sulla Gibson semi-hollow e non la lasciò più. La sua prima Lucille fu una Gibson 335, prima di una lunga serie di 335, 345 e 355. Chitarre strepitose, in grado di unire la morbidezza della semiacustica alla grinta della solid body, grazie alla costruzione innovativa, basata su un blocco pieno al centro del corpo per evitare feedback. Nel 1980, in occasione dell'uscita di scena della 355, come canto del cigno della regina della serie 300 Gibson realizzò un modello dedicato a BB King. Era una 355 nera (ma poteva essere acquistata anche in burgundy), senza buche a F per una resistenza ancora maggiore al feedback, con manico in acero, ponte fisso e scritta Lucille alla paletta. Fu prodotta per cinque anni ed era la chitarra che BB King usava normalmente. Grazie all'alta qualità delle Gibson, il Re poteva infatti usare strumenti di normale produzione, che all'occorrenza acquistava in negozio. Nel 2005 Gibson celebrò l'ottantesimo compleanno dell'icona blues donandogli una Lucille in pezzo unico, rubata e ritrovata molti anni dopo da un appassionato che decise di restituirla. Ben pochi altri sodalizi tra musicista e chitarra sono stati fedeli come quello tra BB King e la sua Gibson Lucille.

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La Gretsch 6120 di Brian Setzer
Ancora giovanissimo, Brian Setzer scelse una Gretsch arancione perché la suonava Eddie Cochran. Solo dopo averla acquistata accorse che era lo strumento perfetto per lui, per via di quel suono unico, a metà strada tra Fender e Gibson. Potente, eppure brillante e precisa, la 6120 era più ricca di una Stratocaster e più twangy di una Les Paul. Su quel suono Brian ha costruito la storia del rockabilly moderno, negli anni '80 con gli Stray Cats. Poi, maturato ed evoluto artisticamente, ha inventato un suo nuovo swing, elegante e al contempo intriso di atmosfere rock, rockabilly e jazz. La rinascita Gretsch forse non ci sarebbe stata senza il ciuffo ribelle di Brian Setzer, che negli anni delle super-Strat si faceva notare per una chitarra d'altri tempi, con la decal del gatto randagio e due dadi al posto delle manopole. La Gretsch 6120 del 1959 dell'epoca Stray Cats è passata a miglior vita recentemente, in sala d'incisione, cadendo in pezzi durante una session dopo anni di onorata carriera. Ma Brian è disincantato sulle chitarre: apprezza e rispetta quelle vecchie, ma è consapevole delle oggettive difficoltà che pongono con le loro idiosincrasie (soprattutto le delicate hollowbody) a un professionista come lui.

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La sua nuova Gretsch signature avrà forse un po' meno "magic", ma suona bene dal primo istante, ha un ponte stabile, un manico dritto e tasti adatti a un musicista moderno. Oltre ad avere un look che più rock di così non si può, soprattutto nelle variani "sparkle" che Brian abbina sempre ad abiti di scena in tinta. L'importante è amplificarle con un Bassman del 1963, l'anno in cui "Leo started using a solid state rectifier", ingrediente fondamentale del suo suono magnifico.


La Ibanez JEM di Steve Vai
Prima del capolavoro ci sono gli studi: la Charvel Green Meanie, la Yankee Rose a buchi di Joe Despagni (prima chitarra con la maniglia), la Flame Guitar fatta da Chris Wood per il video Going Crazy, la Tom Anderson Visual Assault e ultima la Tom Anderson rossa del film Crossroads, scagliata a terra per la rabbia della sconfitta. Le chitarre di Tom Anderson finiscono a terra anche nella realtà, perché poco dopo Steve Vai - già famosissimo e corteggiato da tutte le principali aziende - firma un ricchissimo (per entrambi) accordo con Ibanez (Tom Anderson non glielo perdonerà mai).

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L'obiettivo è superare il concetto di super-Strat, aprendo nuove prospettive indicate dalla genialità dell'artista. La Ibanez JEM compare al NAMM del 1987 e ribalta il mondo con una serie di innovazioni mai viste prima su strumenti di produzione industriale: tre Di Marzio con una circuitazione all'epoca totalmente innovativa, con split sulle posizioni 2 e 4 e filtro passa alti. Uno scasso a forma di artiglio d'orso (già sperimentato sulla Green Meanie) consentiva di aumentare l'escursione del Floyd. La tastiera a 24 tasti (una rarità riservata ai prodotti artigianali all'epoca) aveva le ultime posizioni scalloped e un'accessibilità alle note alte senza precedenti grazie ai cutaway estremi e allo scasso nella zona di attacco manico-corpo. C'erano ovviamente la maniglia "monkey grip" e un'estetica mai vista, con colori fluo e dettagli in contrasto, inclusi i segnatasti a piramide. E a fianco della GEM la RG, stessa qualità e qualche finezza in meno, per proporre a un prezzo più basso, la vera intuizione. Destinata a diventare una delle chitarre di maggior successo nella storia, arma senza concorrenti degli shredder di tutto il mondo, la RG è una fantastica base per l'esercizio del "modding". Il mondo capovolto: da un lato i collezionisti e la venerazione di ruggine e graffi, dall'altro un alieno, che produce suoni incredibili e affascinanti, che si muove come un ballerino, e suona come nessun altro uno strumento scanzonato, modernissimo, disponibile a farsi trasformare per adattarsi a gusti, mode e suggestioni.

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La Fender Esquire/Telecaster di Bruce Springsteen
Il giovane Bruce Springsteen non ha i 180 dollari necessari a comprare la chitarra appesa in vetrina nel negozio di Phil Petillo, uguale i suoi idoli Jeff Beck, Steve Cropper e James Burton. Ma dopo la firma del contratto con la Columbia Records, incassati i primi soldi, vola da Phil Petillo e cattura quel mongrel, messo assieme con un manico Esquire e un corpo Telecaster degli anni '50. Oggi quella "estensione del mio corpo", come la definisce il Boss, è un'icona. Ha subito infiniti interventi e modifiche, oggi è praticamente in pensione, ma resta un pezzo fondamentale nella storia del rock.


Ma anche senza Bruce, la Esquire-Broadcaster-Nocaster-Esquire sarebbe comunque stato per molti versi lo strumento più importante nella storia della musica moderna. Sia concettualmente (pezzi di legno poco pregiato, avvitati, sostituibili, modificabili), sia dal punto di vista sonoro (una voce tagliente, grintosa, capace di fare al meglio quello che il suo inventore non voleva: saturare l'amplificatore e farne uscire un suono impossibile).

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Semplice, essenziale, ignorante, splendida nel suo minimalismo, ostica, rozza, la Telecaster è da sessant'anni l'arma di un numero infinito di musicisti, dagli eroi di Bruce Springsteen giovane a Bruce Springsteen stesso diventato eroe. E poi Albert Lee, Roy Buckanan, Brad Paisley, Albert Collins, Danny Gatton, Vince Gill, Merle Haggard, George Harrison, Wylon Jennings, John 5, Chrissie Hynde, Bill Kirchen, Muddy Waters, Buck Owens, Jimmy Page, Billy Gibbons, Will Ray, Keith Richards, Marty Stuart, Andy Summers, Clarence White, Tommy Tedesco e infiniti altri, noti e sconosciuti. Si può dire che senza Fender Telecaster oggi la musica non sarebbe la stessa.


La Gibson SG di Angus Young
Secondo un sondaggio condotto nel 2005 dalla rivista Maxim, Angus Young è "il personaggio di bassa statura più importante di tutti i tempi", più di Napoleone e Giulio Cesare. Ci può stare: una confezione minuscola per una carica devastante di energia rock, fin dai primi anni di carriera indissolubilmente legata alla Gibson SG.
Progettata a metà 1960 per contrastare il calo di vendite della Les Paul, la SG era talmente radicale da scontentare Les Paul, che tolse il nome dal nuovo modello. In realtà la SG era una chitarra straordinaria, anche se molto diversa dalla Les Paul, nonostante l'inusabile "sideways Vibrola" che tentava invano di fare concorrenza alla Stratocaster. Leggerissima, piccola, maneggevole, la SG incantò molti musicisti per la voce calda e pastosa prodotta dall'abbinamento dei PAF e successivi humbucker con il mogano di corpo e manico.

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La prima SG di Angus, usata fino a inizio anni '80, pare sia una 1970 brown. Poi, con i primi successi, il piccolo-grande chitarrista si scatena in acquisti forsennati, che lo portano ad accumulare centinaia di Gibson SG di tutte le epoche, dalle prime SG-Les Paul alle sue favorite (per via del manico più sottile e del corpo più leggero) degli anni 1969-71. Pochissime le eccezioni, tra cui la SG-style Jaydee di John Diggins, il liutaio a cui i guitar tech di Angus Young portano le chitarre per ogni intervento, incluse le profonde ricostruzioni rese necessarie dal mix di energia, sudore e violenza che AY impone allo strumento durante ogni concerto.
Il sodalizio Angus Young - Gibson SG è di quelli indissolubili, è un'affinità elettiva: la "diavoletto" è finita in innumerevoli mani nobili (da quelle maciullate di Tony Iommi a quelle giovani di Derek Trucks, che condivide le sue carezze tra la SG e Susan Tedeschi), ma è al collo di Angus, strapazzata nei suoi duck walk, che si scatena e diventa un'entità aliena, quasi autonoma, che sa cantare purissimo rock. SG about to rock, we salute you!


La "Red Special" di Brian May
Detta anche Fireplace o Old Lady da Brian stesso e da pochi intimi, è forse la più atipica tra le chitarre iconiche. A differenza di praticamente tutti i grandi chitarristi, il ragazzo Brian May non sogna lo strumento di un suo eroe della musica, ma ne vuole uno tutto suo, esclusivo. Aiutato dal padre, si dedica al progetto che dura due anni, partendo da una mensola del camino centenaria (il manico) e da pezzi di quercia molto stagionati con cui realizza tastiera e corpo. La stagionatura dei legni li rende durissimi e richiede un lavoro lungo e faticosissimo per raggiungere forme e dimensioni volute, ma è garanzia di una perfetta trasmissione delle vibrazioni. Il tocco di classe sono i segnatasti, realizzati a partire da bottoni di madreperla. Il corpo è cavo, realizzato con un blocco centrale a cui sono incollate le ali laterali. Il tutto è coperto da fogli di mogano. Il binding è ricavato dal bordo di una libreria, il ponte-vibrato è realizzato con una lama di coltello e due molle di origine motociclistica e i pickup sono dei Burns Tri-Sonic riavvolti da Brian. Insensibile ai richiami delle maggiori aziende che fanno a gara per accaparrarselo come endorser, Brian May suona la sua Red Special per tutta la sua carriera, con pochissime eccezioni (principalmente la replica costruita dal liutaio inglese John Birch, utilizzata come backup). Negli anni '80 Guild produce delle copie non fedelissime e Burns mette in pista una versione prodotta in Corea nei primi anni 2001. Ma sono strumenti che lasciano il tempo che trovano. Più interessante la produzione di una lunga schiera di liutai, che nel tempo ha proposto repliche più o meno accurate, tra questi, anche il bravo Corrado Carpinteri, italiano.

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La Gibson Les Paul "Pearly Gates" di Billy Gibbons
Les Paul Standard 1959. Mette i brividi solo a dirlo, perché si sta parlando dell'elettrica che la gran parte degli appassionati giudica la più bella di sempre, lo Stradivari coi pickup. Una vera icona rock di suo, con quelle fiamme del top in acero che dicono con superbia a tutte le altre chitarre "sono la migliore, la regina, tu chi cazzo sei, legnetto?"
E lui, Billy Gibbons, il Sommo Sacerdote di tutte le Chitarre, la acquista negli anni '70 per 250 dollari. È il più grande affare chitarristico della storia, visto che oggi la Flametop originale più anonima (se si può usare questo aggettivo per le più preziose chitarre moderne di sempre di sempre) cambia custode a cifre ampiamente superiori ai 100mila dollari.

Dieci elettriche iconiche

Pearly Gates è protagonista del più genuino, puro, rancido rockblues TexMex. Intinta nel chili di Carrol Shelby, a suo agio sul sedile di una Ford Cobra, la Les Paul di Billy Gibbons è un simbolo immortale. Il barbuto in pubblico non le è fedele, come si conviene a un vero hombre, perché dal vero successo in avanti sfoggia chitarre di ogni tipo, dalle Explorer pelose alle Esquire costruite da liutai del Fender Custom Shop sull'orlo di una crisi di nervi. Eppure il suo suono di riferimento, il suono degli ZZ Top resta quello di Pearly Gates, anche se ormai la regina passa più tempo a sonnecchiare nel vellutino fucsia che a urlare pentatoniche sul palco.
Con buona pace di Beano, Bloomfield, Slash, Page, Duane, Kossof, Moore, Green e tanti altri immensi artisti, il Reverendo Will G. con la sua barba, le sue hot rod e le sue pinup platinate tacco 15 si autoelegge partner iconico della Les Paul Standard. Have Mercy!


Le Rickenbacker dei Beatles
È possibile che senza i Beatles oggi Rickenbacker o non esisterebbe o sarebbe una fabbrica da poche decine di pezzi all'anno. Strumenti ostici, caratterizzanti, difficilmente inseribili nei contesti moderni, si continuano a vendere bene grazie all'enorme risonanza che ancora deriva dai Beatles. Nel dovuto rispetto per mr. Roger McGuinn, mr. Pete Townshend, mr. Tom Petty e qualche altro grande artista, la Rickenbacker è cosa dei Beatles e quel suo jingle-jangle è un ingrediente determinante del Beatles sound.
 La prima a entrare nel gruppo è la Capri 325 natural "acquistata" da John (pare che in realtà abbia pagato solo la caparra) ad Amburgo nell'agosto del 1960. Dopo poco comincia a modificarla, facendo sostituire la Kauffman Vibrola con un Bigsby e aggiornando l'elettronica da due a quattro controlli. Nel 1963 la 325 diventa nera, pare per abbinarsi alla Jet Firebird di George. Quasi contemporaneamente George compra una 425, ma non lo soddisfa e la usa occasionalmente.

Dieci elettriche iconiche

L'8 febbraio 1965 compare lo strumento che più di tutti influenzerà la musica dei Beatles, la 360/12, secondo prototipo della Rickenbacker a 12 corde, su cui Francis C. Hall monta le corde alte sotto quelle grosse. Il suono che ne esce (nonostante l'elettronica astrusa, che George dice di non aver mai capito come usare, con tutti quei bottoni e switch) è unico e inconfondibile. Il primo pezzo che George ci registra è "I Should Have Known Better", il secondo è "I Call Your Name": in entrambi si distingue chiaramente il suono Rickenbacker, ma è su "Ticket To Ride" e "A Hard Day's Night" che le 12 corde danno un sapore nuovo e irresistibile. Dal vivo George continuerà a usare le sue Gretsch, che probabilmente gli danno più versatilità e non hanno i problemi di accordatura delle 12 corde. Anche John riceve una nuova 325 dotata di vibrato Accent, anche se la sua Capri originale del 1958 resterà sempre la sua preferita. Invece respinge dopo pochi giorni la nuova 325-12, perché "non ne vuole sapere di stare accordata".

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Nel gennaio del 1964 Rickenbacker costruisce due bassi 4001 mancini, uno dei quali viene offerto a Paul, il quale però lo rifiuta perché Rickenbacker gli chiede una piccola quota per coprire i costi di spedizione (altri tempi....). Il 4001S LH lo raggiungerà di nuovo, gratis, nell'agosto dello stesso anno durante le prove del concerto all'Hollywood Bowl.

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Link utili
Dieci acustiche iconiche
Il brown sound e le chitarre di Eddie su Evhproject
Varie chitarre di EVH sul sito Kramer
Boogie Bodies oggi
Il sito di Brian Setzer
Le nuove Grtesch Brian Setzer
Intervista a Brian Setzer su Premier Guitar
La prima Green Monster di Steve Vai
La rivoluzione JEM da Premier Guitar
Storia della chitarra di Springsteen sul sito Fender
Dettagli e misteri sulla chitarra di Springsteen
La storia della Red Special su Wikipedia
Brian May Red Special - il libro
Cquadro Guitar Works
Jaydee liutaio di Angus Young
Articolo sulle chitarre di AY da AC/DC Italia
La Gibson Angus Young SG Standard
Le Rickenbacker dei Beatles

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di dale [user #2255]
commento del 27/08/2015 ore 07:56:46
Grandissima carrellata, questa volta mi trovi d'accordo.
Menzione d'onore per la Old Black di Neil Young, davvero iconica!!!

vai al link
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di brucefan [user #12231]
commento del 27/08/2015 ore 08:13:0
Per quanto mi riguarda l' icona rock è Bruce Springsteen con la sua Esquire - Telecaster ... quella chitarra mi ha "ossessionato" da sempre ... se uno psicologo mi mettesse innanzi un foglio bianco dicendomi di disegnare una chitarra ... disegnerei quella!!! Se oggi imbraccio una chitarra il merito (o la colpa) é sua ! Per il resto ... come sempre... un articolo di gran classe e maestria ...
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 27/08/2015 ore 08:51:41
MENZIONI DI DEMERITO:
JOHNNY WINTER E LA FIREBIRD!!!!
HENDRIX E LA STRATO!!!

queste invece le mie altre accoppiate iconiche:
- kurt cobain/fender jaguar '62
- dave ghrol/gibson semiacustica
- mark knopfler/schecter
- jerry cantrell e la sua G&L
- pete townshend e le sue gibson

bell'articolo :)
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di SuperAdrian utente non più registrato
commento del 27/08/2015 ore 08:59:0
Bella sfilza di miti! Sostanzialmente mi trovi d'accordo su tutto, anche se avrei inserito almeno una chitarra più moderna votata a stili duretti, tipo la Dean di Dimebag dei Pantera.
Rispondi
di Mizioman [user #20717]
commento del 27/08/2015 ore 11:54:47
Bell'articolo, pieno di storia. Concordo con SuperAdrian: se si fosse voluto indicare anche qualcosa di ancor più recente Dimebag e la sua Dean sarebbero stati la ciliegina sulla torta!
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 27/08/2015 ore 09:00:02
Complimenti perchè non era facile scegliere né le chitarre né i chitarristi da associargli.
Un ricordo a tutte le grandi escluse ovviamente!
Rispondi
di LordAxel [user #32439]
commento del 27/08/2015 ore 09:16:32
Completamente d'accordo. Grande articolo, le accoppiate ci sono tutte. Dopo l'anticipazione di qualche giorno fa, quasi quasi ci speravo che come simbolo Strato uscisse Clapton, considero lui e Blackie , in assoluto, l'accoppiata più iconica di sempre.

Per la Tele ero indeciso tra il Boss e Keith Richards, con una leggera preferenza per il vecchio Keef, ma alla fine sono d'accordo, la Esquire (o quello che è :-) ) e il Boss sono un autentico marchio di fabbrica della musica americana.
Rispondi
di Foglio [user #19480]
commento del 27/08/2015 ore 09:23:42
Quanto l'ho sognata la JEM gialla!!! E che delusione cocente quando un amico me l'ha fatta provare... Pesava come il piombo e gli ultimi tasti scalloped li trovavo insuonabili...

Che brutta cosa quando un mito ti si rivela una sòla... :(
Rispondi
di Zado utente non più registrato
commento del 27/08/2015 ore 17:16:30
Che pesasse come il piombo è una cosa che può capitare (strano essendo basswood,ma se sa mai),ma i tasti alti insuonabili erano dovuti alla scomodità dello scalloping oppure erano proprio muti? Perchè è una chitarra che aveva affascinato pure me..
Rispondi
di Foglio [user #19480]
commento del 27/08/2015 ore 17:26:19
Scomodità dello scaloping...
L'avevo confrontata con la mia strato e una Paul Gilbert di quelle bianche con un solo pot e le f disegnate in nero... Ecco a quel proposito, la Gilbert si che era una gran chitarra... La rimpiango ancora oggi...
AH, per inciso, parliamo del 1997...
Rispondi
di guitar59 [user #33929]
commento del 27/08/2015 ore 10:01:1
ce ne sarebbero tante altre ,la stratocaster di Blackmore
Rispondi
di Salvog [user #26748]
commento del 27/08/2015 ore 10:22:54
In circostanze come questa si può trovare un facile " ACCordo " fra le parti, mi sembra ovvio che siano chitarre ,Quelle su menzionate, d'effetto e con una più che discreta storia al seguito, ma...per quanto riguarda ciò che ci può " Riguardare, avrei preferito adesso menzionare, come feci io nel post scorso, le 10 chitarre "Attualmente" deducibili ad ICONA.
Salut.
Rispondi
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di Salvog [user #26748]
commento del 27/08/2015 ore 10:23:45
Ed Acquistabili!
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 27/08/2015 ore 10:28:59
Complimenti Alberto, concordo su tutto.
In particolare sulla Strato, che è la mia chitarra per eccellenza, iconica per tantissimi, ma credo che Blackie li metta d'accordo tutti.
Ma anche sulla les Paul, d'accordissimo.
Io resto sempre basito dalla Red Special di May, una chitarra così fuori dagli schemi, così difficile da realizzare per un "ragazzo qualsiasi" che si fa aiutare dal padre. Una chitarra che nonostante le essenze, che in liuteria sono apparentemente insignificanti, dei pickup riavvolti, un ponte auto costruito.... suona da paura. Grandissimo Brian, genio e musicista sopraffino.
Rispondi
di Spacecaster [user #42955]
commento del 27/08/2015 ore 21:36:12
esatto...anch'io resto basito da tanta intuizione e perizia di realizzazione.Se consideriamo anche il fatto che babbo e figlio May non erano ne artigiani del legno,ne esperti di liuteria,e che molti degli strumenti usati per realizzare quella chitarra erano praticamente di recupero,il risultato finale fa gridare al miracolo.
Le essenze invece in liuteria,sono molto significative a mio parere...e Brian rimane uno dei più grandi geni che abbia mai imbracciato uno strumento elettrico a sei corde!
Rispondi
di cquadro_guitar_works utente non più registrato
commento del 27/08/2015 ore 11:16:49
Grazie per la menzione Alberto.
Rispondi
di Rothko61 [user #32606]
commento del 27/08/2015 ore 11:21:16
Ogni tanto queste carrellate fanno bene. Bello!
E' chiaro che molti di noi avrebbero in qualche caso scelto l'accoppiata chitarra/artista ricorrendo ad altri nomi, ma era in premessa all'articolo.
Mi ha stupito, invece, l'assenza di una PRS, magari abbinata all'artista Santana, che personalmente non amo ma che è indubbiamente tra i chitarristi più conosciuti al mondo.
E allora, per arrivare a 12, avrei aggiunto la Carvin di Allan Holdsworth o di Jason Becker... ehi, ma c'è anche la MusicMan di Petrucci... e la Gibson L5 di Montgomery... si rischia davvero di non finire più! :-)
Rispondi
di ENZ0 [user #37364]
commento del 27/08/2015 ore 11:22:36
Bello l'articolo e gli strumenti scelti!

E Angus come preview dell'articolo è grandioso :D
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 27/08/2015 ore 12:37:17
Per la Stratocaster avrei scelto Hendrix al posto di Clapton.

L'inglese, prima di arrivare alla strato, è divenuto famoso suonando Les Paul, 335 e SG. E tutto sommato, la Blackie è stata suonata per 10-12 anni, un breve periodo se si considera la lunga carriera.

Hendrix ha suonato la strato prima di tutti e l'ha innalzata a chitarra feticcio.
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 27/08/2015 ore 13:41:09
Se la gente pensa a Hendrix subito viene in mente con la Strat, certamente, ma prima di lui l'avevano usata già personaggi del calibro di Hank Marvin, Ritchie Valens e Buddy Holly...Non propriamente gli ultimi arrivati...:)
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 27/08/2015 ore 16:47:5
Si, ma era considerata una chitarra per suoni dolci e generi soft. Hendrix, per primo, l'ha eletta regina del rock, grazie a lui tutti vollero la strato.
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 27/08/2015 ore 17:02:52
Si certo, non lo metto in dubbio, solo che io, personalmente, come credo anche tanti altri, se penso al suono della Stratocaster faccio immedietamente riferimento alla combinazione ponte-centrale, con suono abbastanza pulito, per non dire pulitissimo...Roba che esisteva già prima di lui, tutto qui...Tra l'altro, se dovessimo ragionare in termini assoluti, comincio a pensare che sia molto più probabile che una persona comune, che non sia fan del rock, abbia ascoltato il suono della Strat di Mark Knopfler che non quello di Hendrix...Non fraintendermi, sto ragionando da persona comune e non da appassionato e, parlando con le giovani generazioni, mi sa che Hendrix è più un mito per gli eccessi che non per il suo suono...Ribadisco, non fraintendermi, sto solo dicendo che Sultans of swing in questo momento storico è più famosa di Little Wing...
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 27/08/2015 ore 20:44:01
Sultans of swing in questo momento storico è più famosa di Little Wing..."

si ma solo in Italia. Basta pensare a quante cover trovi in giro di LW
Rispondi
di Cordarotta [user #21082]
commento del 27/08/2015 ore 12:39:4
Bella carrellata di chitarre e chitarristi, concordo con le scelte. Mi permetto solo di menzionare " ad honorem", la telecaster di Andy Summer...Probabilmente qui ci vuole una top 20... 10 posizioni non bastano.:)
Rispondi
di CANDELARESI1981 [user #35552]
commento del 27/08/2015 ore 13:32:0
Secondo me manca la PRS di Santana visto che poi ha aperto la strada a Paul Red Smith
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 27/08/2015 ore 13:46:06
Al di là del gusto personale spesso leggi commenti molto negativi su Mr. Clapton, ma, ehi, ha inventato il woman tone, ed ha contribuito e non poco a vendere Strat, Les Paul, SG e 335...
Poi ovviamente la forma della Strat tra coloro i quali se ne fregano delle chitarre è forse più legata a Hendrix, così come quella della Les Paul lo è a Slash, al quale la Gibson deve fare una statua d'oro a grandezza naturale...
Rispondi
di THE_Luke [user #31235]
commento del 27/08/2015 ore 14:27:1
Gran bell'articolo, diavolo!

Due cose:
-straquotone per Adrian e Dime;
-anche alla luce delle più recenti "infedelta", per la LP avrei scelto come "compagno di vita" Slash (se non direttamente il divino Lester William Polfuss), più che il Reverendo.

Amen.
Rispondi
di Zado utente non più registrato
commento del 27/08/2015 ore 14:39:10
Articolo piacevole,ma sinceramente avrei preferito qualcosa di più azzardato,un articolo che non si soffermasse sulle 10 chitarre note a chiunque mastichi un minimo il rock,ma parlasse invece di quegli strumenti leggendari ma meno noti ai più,molti dei quali nominati fra i commenti... la Jackson di Rhoads,la Dean di Darrell,la Music Man di Petrucci,la Schecter di Knopfler,la PRS di Santana,la G&L di Cantrell,la Carvin di Jason Becker,la Washburn di Nuno...altrimenti così sembra la solita rassegna accordiana di Fender,Gibson e poco altro che fa tanto contenti i nostalgici ma non altrettanto l'intelletto ;)
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 27/08/2015 ore 14:53:16
PS ci tengo a che si sappia che ci sarà anche la puntata sulle outsider :-)
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 27/08/2015 ore 15:27:12
se non ci metti pure me, voto salveeni
Rispondi
di kelino [user #5]
commento del 27/08/2015 ore 14:58:28
Manco io e la mia eko cx7.
Rispondi
di carlos74 [user #9844]
commento del 27/08/2015 ore 15:23:4
Come si vede che l'articolo è fatto da un italiano che non ha una percezione non "provinciale" della musica. Si parla di chitarre iconiche? La Gibson gli dedica ben TRE chitarre signature (mai fatto con nessuno) fra cui due Triplo Pickup Dimarzio Suoer distorsion e non lo mettono fra i primi dieci? LA Gibson Les Paul Custom di Ace Frehley dei KISS deve stare fra le prime cinque.
Rispondi
di angusnoodles [user #13408]
commento del 27/08/2015 ore 16:00:56
"tre chitarre signature, mai fatto con nessuno?" A Jimmy Page il Custom Shop ha replicato la black beauty a tre pickup, la #1, la #2 e la EDS-1275...
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 27/08/2015 ore 16:17:09
Non è che voglia fare l'avvocato del diavolo e i gusti non si discutono, ma a me il direttore non sembra proprio uno con un pensiero provinciale legato al fatto che ha solo conoscenze scontate e limitate...Piuttosto credo che abbia stilato la sua personale classifica, legata ai suoi gusti personali, una roba persona slegata dal suo ruolo professionale e molto più attinente alla sfera delle passioni...Poi a dire il vero, certamente è il marketing che la fa da padrone, ma a Slash hanno costruito, andando a memoria, la signature del CS con il piezo, le AFD CS e USA, la replica CS della Standard che usava nello Use Your Illusion Tour, la Rosso Corsa e la Vermillion, la Snakepit, una Gold Top, una Desert Burst fiammata della divisione USA...
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 27/08/2015 ore 19:03:59
Hem... Il direttore di Accordo è Pietro-Rozzo-Aristocratico-Paolo-Falco, ed è bravissimo. Dopo 24 anni me lo merito, riconoscetemi il diritto ad autopensionarmi e lasciare il timone a un giovane di gran talento :-)
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 28/08/2015 ore 02:02:19
Si si, lo so...Ma è come con i professori a scuola, vanno in pensione, ma se li incontri per strada continui ad appellarli per come hai sempre fatto...Non è cancellabile! :))))
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 28/08/2015 ore 08:26:00
Hahahaha :-)
Rispondi
di kelino [user #5]
commento del 27/08/2015 ore 18:03:56
Oh, magari ci sono modi meno polemici per esprimere un parere...
Rispondi
di maxonions [user #3296]
commento del 27/08/2015 ore 19:21:19
Scusate, ma la mitica STRATOCASTER BIANCA ROVESCIATA e HENDRIX, con fascia in testa annodata, sono l'icona della storia della chitarra elettrica e relativi guitar heroes. Provate a chiedere anche a non chitarristi o musicisti, diciamo che è un po' come la bottiglia della Coca Cola, è riconoscibile anche senza leggere il marchio da chiunque di qualsiasi età, sesso, nazionalità e religione, ovviamente pur restando fermamente convinto della mia idea, rispetto però la maggioranza dei pareri della community
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 27/08/2015 ore 20:58:05
Una curiosità: ma l'hai letto il pezzo?
Rispondi
di maxonions [user #3296]
commento del 28/08/2015 ore 09:19:42
Certo che si altrimenti non avrei risposto, al primo posto cito testualmente "La Fender Stratocaster "Blackie" di Clapton", e sotto vedo la foto di Clapton, dal mio personalissimo punto di vista, per le motivazioni cià citate cambierei il titolo in "La Fender Stratocaster di Hendrix", ed avrei messo la foto di Hendrix, in seguito avrei ovviamente citato anche il meritevole Clapton, scusami ma non comprendo il tuo intercalare, naturalmente il tutto è soggettivo, quindi se ti fa piacere sentirti il verbo assoluto fai pure nessun problema, non per questo mi convincerò a vendere la mia Fender Stratocaster Bianca del 1970, ciao e grazie per aver animato questa discussione, che spero sarà replicata su altri soggetti in futuro, buona giornata, Massimo
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 28/08/2015 ore 09:47:06
Io invece non comprendo la cosa del "verbo assoluto", che mi pare davvero fuori luogo, visto che avevo solo fatto una domanda. Prendo atto che hai letto, ma visto che evidentemente non hai capito forse sono stato poco chiaro e provo a rimediare.

Ho scelto Clapton - non senza confermare il valore di Jimi e tanti altri - per ragioni oggettive. La differenza di "iconicità" tra Clapton e Jimi si evidenzia proprio negli anni successivi(ovviamente la scomparsa prematura del secondo pesa molto).
E' innegabile che Hendrix abbia scritto una pagina importantissima nella storia della musica, con il suo modo innovativo di usare il set chitarra-ampli. Ma lo ha fatto usando ciò che c'era (e anche qui sta la sua grandezza), ovvero gli stessi strumenti che nel giro di tre lustri porteranno Fender vicino al fallimento. Hendrix è un'icona di suo, ma nella storia della chitarra non ha prodotto alcuna influenza, nei suoi anni non smuove granché dal punto di vista progettuale e di marketing, le Fender CBS imboccano una via sbagliata nonostante la grandezza di Jimi (peraltro mica tanto riconosciuta mentre lui era vivo).
Clapton invece ha influenzato in modo determinante il mondo dello strumento. I suoi primi esperimenti con Fender risalgono al 1981-82 (i pickup attivi della Elite) e sono una delle componenti importanti della ripartenza progettuale che porta finalmente all'uscita di scena di CBS e della cordata capeggiata da Bill Schultz. Questi - tra i suoi primissimi atti da CEO- conclude un patto di ferro con EC (avviato informalmente con la copertina di Just One Night) perché cominci a usare le Fender fatte a Corona. Il pensionamento eclatante di Blackie (mica casuale) è un evento geniale di marketing, che in pochi mesi cancella vent'anni CBS e rilanciò Fender come strumento di prestigio nell'immaginario dei musicisti. Il resto - sia in termini produttivo-progettuali, sia di marketing - è conseguenza di quegli eventi.
Per questo se si deve scegliere un nome solo non può che essere Clapton l'uomo della Stratocaster. Perché senza di lui, forse, la Stratocaster oggi non sarebbe la stessa cosa.
Solo Steve Vai ha avuto altrettanta importanza (se non di più) nella storia evolutiva della chitarra moderna. Jimi ne avuta - enorme - in termini musicali, ha smosso e ancora smuove vendite, ma non più di altri.
Rispondi
di maxonions [user #3296]
commento del 28/08/2015 ore 09:58:59
Se il verbo assoluto ti ha fatto sobbalzare dalla sedia me ne rammarico, di certo però il "visto che non hai capito", è davvero una caduta di stile che non mi sarei aspettato, è evidente però che hai ragione, visto che davvero non ho capito che, come sempre, per qualcuno la libertà di espressione è valida finchè non si arriva a lesa maestà. In ogni caso ripeto è solo un piacevole e gradevole giochino che tale deve restare, quindi inutile continuare a perder tempo in sterili esercizi dialettici, ti ringrazio per il tempo che hai voluto dedicarmi ciao Massimo
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 28/08/2015 ore 10:03:50
Odio i battibecchi, quindi poi la chiudo qui, ma se non hai capito (e in effetti non avevi capito), più che scrivere "non hai capito perché probabilmente mi sono spiegato male, quindi provo a ri-spiegare" che cazzo avrei potuto scrivere di meglio, per evitare di sentir parlare di sobbalzi dalla sedia, libertà di espressione, cadute di stile, verbo assoluto e altre simili immagini, del tutto inadeguate al contesto e al tema?
Rispondi
di maxonions [user #3296]
commento del 28/08/2015 ore 10:41:48
Questa mia solo per dirti che sei un gran maleducato visto che non c'era alcun bisogno di utilizzare questa terminologia da cavernicolo, d'altro canto ognuno si esprime per quello che è, argomento chiuso e ancora buona giornata.
Rispondi
di giugiogattinara [user #43761]
commento del 27/08/2015 ore 22:22:37
ciao, colgo l'occasione per salutare tutti visto che mi sono appena iscritto al sito.
Cavoli, è davvero difficile trovare "solo" 10 chitarre iconiche.. mentre leggevo alcune le avrei messe pure io altre invece pensavo "cavoli è vero non ci avevo pensato a questa" e quindi mi ritrovo con una classifica più lunga.. allora provo ad accorciarla mettendo le 10 chitarre che forse hanno influenzato di più la mia persona e magari nel mondo sono passate inosservate o quasi ;)
10 - ibanez JEM di steve vai
9 - performance snakeskin di warren demartini
8 - telecaster suonate dagli hellecasters
7 - la les paul di jimmy page
6 - stratocaster di stevie ray vaughan
5 - kramer floyd rose, credo sia partita da qui l'ossessione per le chitarre con floyd poi adottato da jackson e compagnia bella dalla metà degli anni 80
4 - stratocaster di jimi hendrix
3 - gibson SG di angus young
2 - polka dot di randy rhoads fatta da sandoval
1 - frankenstrat a parimerito con la kramer pacer 5150 entrambe di van halen

mi rendo conto che alcune di queste non hanno fatto la grande storia ma hanno comunque fatto la loro parte, o comunque hanno accompagnato gran parte della mia vita facendo parte della mia storia ;)

un saluto

Giulio
Rispondi
di luis68 [user #35769]
commento del 28/08/2015 ore 00:45:14
Credo che in queste bellissima carrellata manchi il chitarrista che influenzato,gente del calibro di Clapton,Knoplfer e tanti altri,prima dell'arrivo dei Beatles,e che ha posseduto la prima fender stratocaster venduta in Inghilterra:Hank Marvin
Rispondi
di massisv [user #8196]
commento del 28/08/2015 ore 09:25:42
è bellissimo vedere come ognuno dice la sua facendo vedere che "ne sa"...
Rispondi
di davo [user #31664]
commento del 28/08/2015 ore 10:43:39
Bellissima galleria di "miti".
Da grande fan vorrei aggiungere un outsider, forse minore per motivi di risonanza di massa ma che apprezzo molto: la Strat di Rory Gallagher; la prima "vera" Stratocaster sverniciata al legno dall'usura, dal suonare e dal tempo, ancora prima della iconica SRV.
Nella biografia è anche riportato che Fender gli offrì una chitarra nuova, durante uno dei tour in USA perché riteneva controproducente a livello di immagine che continuasse ad usare la vecchia signora tutta rovinata...
:-)
Tra i chitarristi proposti credo che l'accoppiata più inscindibile sia quella May-Red Special: è forse l'unico chitarrista del gruppo che davvero non ti aspetti mai di vedere con un'altra chitarra tra le mani e quando succede è un po' "strano".
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 28/08/2015 ore 12:39:4
La diatriba Hendrix vs. Clapton è ancora peggio di quella Beatles vs. Stones... :D

Comunque, pur essendo un claptoniano di stretta osservanza, e pur comprendendo le ragioni spiegate dall'autore qualche post più su, concordo anche io sul fatto che, come strato-icona, Hendrix sia più rappresentativo, perché negli show di JH la chitarra non si "limitava" a suonare, ma diventava co-protagonista anche nell'impatto visivo.
Che poi per la Fender sia stato più "utile" Clapton, è fuori discussione. Così come sul fatto che tra i due sia di gran lunga il migliore... ;P
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 28/08/2015 ore 12:52:53
Hehehe. E' peggio di Milan-Inter e Roma-Lazio. Capisco la tua posizione, ma insisto che per me l'importanza di Clapton è stata enorme, probabilmente ai più sfugge che nel 1984 senza Clapton non è detto che Fender ce l'avrebbe fatta a uscire dal guano così in fretta. E comunque è stato anche suo l'input sulla necessità di tornare alle origini che diede vita al famosissimo catalogo del 1982, che sfocia nella produzione successiva (inclusa l'attuale) in cui il postmodernismo è esasperato.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 28/08/2015 ore 13:04:24

Dici?

Ce n'erano di star che sfoggiavano stratocaster in quel periodo: Knopfler, Vaughan, Gilmour... per finire a Gary Moore, Gallagher, Johnson etc Clapton è Clapton, ma insomma...
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 28/08/2015 ore 13:47:58
Concordo con Alberto.
Per non parlare di quello che EC ha fatto per la Martin e per la chitarra acustica in generale, capitanando di fatto con il suo unplugged un risveglio musicale, una nuova primavera acustica che ha portato ad una nuova golden era acustica con annessi e connessi.

:-))
Quindi giusto secondo me dire che EC è una icona per il mantenimento, la rinascita e l'affermazione nell'immaginario della Fender Stratocaster, ma altrettanto giusto valutare Jimi come icona assoluta della suddetta chitarra, proprio (si si lo so che ha usato anche altro, che il suono è nelle mani ecc...) come "estensione" del proprio corpo, sia che simuli un B52 che bombarda il Vietnam, sia come prolungamento fallico, sia come simbolo di autodistruzione rock.

ciao a tutti


:-))
Rispondi
di MAT77 [user #27583]
commento del 28/08/2015 ore 14:06:18
Bell'articolo, come sempre del resto, quelli scritti da Alberto e Federica, sempre ricchissimi di particolari "storici" e curiosità (se si può così dire ;-)) )

Io mi esonero dall'uscire con qualche commento inutile. Ho letto anche gli altri articoli scritti in precedenza dall'ex direttore e lì ho trovati davvero deliziosi (pur non essendo completamente d'accordo su tutto) ma ce ne fossero di cosette di questo genere in rete!!!! Ci passerei i pomeriggi invece di lavorare.
Oh magari sono io incapace di trovarle!!!

Grande Alberto!!!! Attendo il 5°round :-)

Ciao
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 28/08/2015 ore 14:14:54
Ma grazie davvero!
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 28/08/2015 ore 14:15:27
Passeggiata a Porta Portese domenica, a un piccolo mercato dell'Esquilino ieri. tra mutandoni di pizzo e cineserie, ovunque magliette e bandane di Jimi Hendrix. Più icona di così.... ma non della strato o di hendrix o dell'accoppiata, ma della musica rock in generale. LA chitarra di Woodstock... Io capisco tutto, l'insindacabilità del Direttore, il marketing, le facezie estive. Ma questo è andare contro l'Immaginario Collettivo (se esiste, perché a leggere le classifiche estive ci sono omissioni incredibili :-)

Il problema è che Alberto ha sempre ragione perché non definisce le regole del gioco, esclude jazz e indie ma poi la metà delle cose sono country. quindi sono da prendere così, belle per questo. Uno ragiona sulle sue icone e non c'è da scannarsi o gridare allo scandalo. Anche se facessimo la top ten per ogni modello e per ogni genere qualcuno avrebbe da obiettare.

(per me la Rick è Paul Weller e i Jam, manca la Vox di Brian Jones, la Jaguar di Marr e non c'è neanche una Jazzmaster, Robert Smith o Thuston Moore per esempio. Ma poi, chi sono gli ZZ Top? :- )

Quella vera ovviamente è la seguente

La Fuselli Eros di Jimmy Page
la Wandré Oval di Celentano
La Meazzi di Franco Cerri
La Crucianelli di mississippi fred mcdowell
La Rokes dei Rokes
Le vox dei New Dada
La doppio manico Eko di Mussida
La bartolini di Hubert Muslin
La Zerosette Goya psichedelica di Hendrix
la Gherson dei Sonic Youth
la Gretsch White Falcon tre pickup di Van Wood
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 28/08/2015 ore 14:25:33
propongo un torneo/sondaggio dei lettori a eliminazione. dieci artisti da votare per ogni modello. poi ottavi e quarti con tre artisti. poi si vota il modello e si va ai quarti :-) Per i bassisti vittoria per acclamazione di Jaco Pastorius e il Jazz Bass.
Rispondi
di ciun [user #15167]
commento del 28/08/2015 ore 15:48:16
Ahahaha, la fai semplice!
Vedrai poi che vengono fuori tutti i fans del Precision ......
Rispondi
di MAT77 [user #27583]
commento del 28/08/2015 ore 14:35:46
Ciao, anche tu hai ragione ma (e c'è sempre un ma!!!). Il buon Alberto scriveva a titolo dell'articolo "10 chitarre elettriche iconiche". Come andargli contro?
Che sia Alberto Biraghi è irrilevante. Scrive bene. Riempie ogni articolo di curiosità (stile Carlo Massarini), quando risponde a commenti vari/off-topic/accuse assurde non è MAI offensivo (e qualcuno ha il coraggio di prendersela se viene ripreso...boh...)
Detto questo esco dai panni dell'avvocato (non ce n'è assolutamente bisogno) e dico: commentare è facoltativo, se uno non è d'accordo può anche passare oltre.
Si eviterebbero sempre le solite polemiche da bar.

Anche tu mi sembri molto istruito in quanto "storia della sei corde" . Io da ignorante i nomi che hai citato nella tua scaletta non li avevo mai nemmeno sentiti azzzzz!!
Perchè non scrivi qualcosa in merito?

Ciao
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 28/08/2015 ore 14:54:27
Guarda che davo ragione ad Alberto. Ha fatto un articolo che condivido al 99 per cento e per ogni modello ha messo delle alternative che lui stesso ha valutato e infine ha motivato le scelte. Il paradosso è che articoli perfetti e gustosi dovrebbero essere privi di commenti invece del bravo di qua e però io di là. Forse non mi sono spiegato ed è meglio chiarire. Su Clapton vs Hendrix non ho opinioni e la diatriba non mi appassiona però che Hendrix sia l'icona della chitarra elettrica tout court mi sembra innegabile. Ma non mi leva il sonno. Ho dieci anni meno di Alberto e il mio cuore è rimasto agli anni 80. le mie icone sono li ma non pretendo di renderle assolute. Il gioco è bello perché ti fa pensare ed è come sfogliare un album, la 175 di Metheney, la telecaster rossa di muddy waters, e per le acustiche quella di Django. viva le chitarre comunque, malati!

(chi è che non conoscevi? magari è sconosciuto veramente :-)
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 28/08/2015 ore 15:01:19
Ecco, vedi, hai detto bene e siamo quindi d'accordo al 100%! :-)

Anche secondo me Jimi è l'icona della chitarra elettrica. Se dovessi scegliere un solo abbinamento, l'icona rock, l'uomo che ha lanciato l'immagine del chitarrista elettrico, del supereroe, penso che sceglierei lui, il suo impatto sul mondo della musica credo sia inimitabile e insuperabile (anche per ragioni oggettive: non sono più tempi).

Ma se devo scegliere l'abbinamento iconico sulla Fender Stratocaster (che poi per me è di suo la chitarra più iconica della storia), pur con molto tormento, non posso che confermare quello che ho scritto sopra: Clapton. Da appassionato della storia Fender degli anni '80 non posso non pensare a quanto EC abbia contato in quel periodo di crisi (intesa alla cinese, lingua in cui l'ideogramma di quella voce è composto dai concetti di pericolo+opportunità). EC ha contribuito a spostare la barra allontanando la nave dal pericolo, indirizzandola verso l'opportunità e con questo influenzando il mondo della chitarra dei successivi 30 anni e forse più.
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 29/08/2015 ore 12:58:00
Mi era sfuggito che ti abbiano dato del Carlo Massarini. (sorriso) ahahahahaha
Rispondi
di MAT77 [user #27583]
commento del 28/08/2015 ore 16:57:18
Beh ... diciamo a parte la White Falcon le altre proprio zero!! Abbi pazienza, perdonami e se vuoi...illuminaci :-)))
Ciao
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 28/08/2015 ore 17:15:47
era solo uno scherzo. sono tutte chitarre italiane degli anni 60 :-)
Rispondi
di lullo [user #9871]
commento del 29/08/2015 ore 00:44:5
Ma Van Wood non usava una Godwin( italiana) ibrida organo chitarra?
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 29/08/2015 ore 12:48:48
la godwin è una stramberia del 72. Van Wood era già celebre da trent'anni. la sua chitarra è la Gretsch. Discussa e ammirata in tutti i forum di appassionati nel mondo

vai al link
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 29/08/2015 ore 12:50:00
e per la gioia di Alberto tante ovation vai al link
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 28/08/2015 ore 17:58:28
Non conoscere Eko Rokes e Vox non è ammissibile. Ammonizione! Ammonizione!
Rispondi
di MAT77 [user #27583]
commento del 28/08/2015 ore 18:25:04
Azz mi rendo conto di essere parecchio ignorante in materia però dai... Vox mi ricorda qualcosa che forse imbracciavano Brian Jones e/o il GRANDISSIMO Keith Richards in alcuni video degli Stones postati sul tubo. Continua a scrivere queste cose che vedrai che mi istruisco x bene :-)
Ciao
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 28/08/2015 ore 18:57:02
buona visione vai al link
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 28/08/2015 ore 18:58:16
con questa ci hanno girato un film. 1959/1960 ma siamo off topic

vai al link
Rispondi
di MAT77 [user #27583]
commento del 28/08/2015 ore 19:57:48
Gracias ;-)
Rispondi
di Cukoo [user #17731]
commento del 29/08/2015 ore 14:09:38
Lista splendida, e giustamente composta di un numero dispari di elementi.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 28/08/2015 ore 14:44:18
Io avrei messo più l'Epiphone Casino di John Lennon che la Rickenbacker...e, per gusti personali, ritengo più iconica la Fliyng V di Albert King rispetto ad un paio in elenco... ma vabbè... una buona lista!
Rispondi
di elgaldil [user #22921]
commento del 28/08/2015 ore 16:11:44
Bella lí Albero :-)

Attendo con ansia la classifica delle outsider!

Mi hai anche convinto sulla strato e Clapton, anche se in un primo momento non vedere Jimi mi ha colpito...per il resto rimango solo combattuto sull'accoppiata tele/esquire - the Boss... Ma possiamo discuterne la prossima volta che vieni a mangiarti una gulaschsuppe a Bolzano!
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 28/08/2015 ore 16:25:10
Si ma la Les Paul di...Les Paul...
Più iconico di un abbinamento fondato sul proprio nome...:-)
Bellissimo articolo, divertente ed istruttivo. Grazie
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 30/08/2015 ore 07:50:44
alberto, e una "guida" ai 10 chitarristi iconici italiani?
questo sarebbe un bel banco di prova e un bel momento di discussione fra tutti noi...!
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 31/08/2015 ore 02:12:22
Proviamoci....
Rispondi
di helloween [user #27122]
commento del 31/08/2015 ore 01:30:49
Concordo su Clapton! Ho appreso che ti sei pensionato dal ruolo di direttore? Per me rimarrai sempre il Boss (bello il paragone di @tylerdurden385, che poi i prof si continueranno a chiamare prof anche fuori)! Goditi la pensione con una bella strato d'epoca ;)
Rispondi
di redspecial [user #2795]
commento del 31/08/2015 ore 16:46:51
Gran bella classifica Alberto... Sacrosanta la tele/esquire del Boss, ma io da malato stoniano convinto l'avrei sostituita con Micawber, la signorina cinque corde di Keef! :D
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 03/09/2015 ore 12:12:53
Concordo al 100 % !
Rispondi
di telecrok [user #37231]
commento del 01/09/2015 ore 11:07:43
La chitarra elettrica é la Fender Stratocaster, 2 pezzi di legno avvitati, 3 microfoni e 6 corde.
J,Hendrix e R.Gallegher sono i suoi profeti.
Così è scritto, così è, così sarà.
Per sempre, per sempre, per sempre, per sempre, per s.................

Capitolo I°- versetto 1- primo paragrafo - terzo piano- prima porta a sinistra dell'Enciclopedico.Universale.
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 03/09/2015 ore 12:11:40
Tanto di cappello al reverendo Gibbons ma per me l'unica vera icona del Rock con addosso una Les Paul standard del 1959 resterà per sempre sua maestà Jimmy Page.
Rispondi
di poseidon [user #30697]
commento del 04/09/2015 ore 18:43:26
La Stratocaster di Hendrix a Woodstock è ben più "iconica" di blackie. Ma lo stesso vale per quella decorata e poi bruciata a Monterey. Così come la stratocaster "vissuta" di Rory Gallagher. La Les Paul di Page nel film The Song Remains The Same credo sia entrata nell'immaginario comune in maniera più netta rispetto a quella di Gibbons. Questo se si parla di "chitarre iconiche". Se poi si parla del ruolo che ha avuto Clapton nel rilanciare un'anzienda, la fender, allora è un altro discorso, che però non c'entra niente e sottolineo, niente, con i modelli di chitarra diventati iconici. Non che blackie non sia un modello emblematico, ma credo che altre stratocaster siano meglio radicate nella cultura popolare.



Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 10/03/2016 ore 14:11:28
Quante diatribe! Ce n'è da Billboard Magazine con le loro classifiche aggiornate ogni settimana - in questo caso una classifica Accordo Magazine per chitarre + ampli e pedalini. Alberto ha sollevato un vespaio che ci tiene occupatissimi e questa è la missione del nostro sito. Pensionato??? Alberto è tuttora attivissimo come del resto la redazione attuale che continua il suo discorso.
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