Fabio Cappelletti è un liutaio con un passato da modellista d'arredo che ha saputo miscelare la conoscenza dei legni con un gusto estetico del tutto singolare. Nel suo laboratorio, materiali convenzionali per suoni classici si mischiano a rivestimenti in radica di essenze più vistose, come la più naturale e la più impressionante delle finiture. Fabio sarà a SHG, il 15 novembre 2015 all'hotel Quark di Milano in contemporanea con Ritmi Show. Visita la , il e consulta il catalogo che ti verrà consegnato in fiera per essere aggiornato su tutte le novità. Nell'attesa, abbiamo raggiunto il liutaio per conoscere meglio il suo lavoro.
Il legno è un materiale che conosci molto bene immagino, anche grazie al tuo passato di modellista per arredi. Cosa ti ha portato dai mobili a chitarre, bassi, battipenna in legno eccetera? Il passaggio dall'arredo agli strumenti è dovuto al fatto che amo la musica e sono stato prima un chitarrista, poi ho costruito la mia prima chitarra per gioco, mi ha appassionato e ho continuato. Ho letto tutto quello che ho trovato, preso informazioni in qualsiasi campo trovavo qualcosa che poteva essere utile, quando Internet non era ancora arrivato. Il legno è un materiale fantastico, ci si può costruire di tutto. Offre una vasta gamma di intensità, di colori (hai mai fatto caso che più è scuro il colore e più è duro e forte il legno?) e io ci voglio costruire di tutto. Da qui nascono i battipenna, plettri, supporti e tutto quello che mi passa per la testa. Conosco il legno grazie al mio passato da artigiano dove potevo proporre vari tipi di legno ai miei clienti in base al tipo di costruzione o per il loro lato estetico. Non conosco tutti i legni, sono tantissimi, poi il loro nome varia a seconda dell'utilizzo fatto o dalla zona in cui si trova, per esempio quello che in liuteria è chiamato Korina nell'arredo è chiamato Frakè, oppure Gaboon - Okoumè.
Alcuni dei tuoi strumenti sfoggiano legni davvero particolari. Sapresti parlarmi di quelli più atipici e delle loro caratteristiche principali? Per i miei strumenti uso legni che amo per il loro timbro sonoro, acero, mogano palissandro, noce, ciliegio che personalizzo spesso rivestendoli con radica di altri legni, noce, ciliegio, madrona, pioppo, acero, il che non incide sulla timbrica dello strumento ma lo rende più bello. Mi piace sperimentare quindi a volte costruisco con legni inusuali sempre che a tatto e orecchio mi dicano qualcosa, e se sono solo belli da vedere faccio in modo che si vedano.
Qual è la sfida costruttiva più grande con la quale hai avuto a che fare? Circa due anni fa un chitarrista a cui avevo costruito una chitarra mi disse che il suo sogno era quello di avere una chitarra fatta da una sola tavola. "Sì, è possibile" risposi, così mi disse che aveva una tavola di frassino. Il frassino si può utilizzare per una chitarra, il suo timbro è molto secco, tagliente, ma con dei buoni pickup si ottiene un buon suono. Mi portò la tavola, la venatura si prestava, la stagionatura sembrava buona. Gli dissi che l'avrei tenuta per qualche mese controllando lo spessore e che non si aprissero crepe. Per nove mesi rimase a riposo con periodici controlli, tutto bene. Quindi il taglio qualche millimetro più grande, poi riposo ancora per circa quattro mesi. Queste pause sono servite per essere sicuri che non si muovesse il legno: se si fosse stortato il manico avrei recuperato il body, ma tutto era perfetto, sembrava che la tavola volesse diventare chitarra. Quindi via con i lavori. Ora è una bella chitarra e suona anche bene, il colore scelto dall'ormai mio amico è una tinta nera finita a poliestere lucido. Io speravo che si vedesse di più la venatura, ma è bella anche così. Sarà esposta.
Questa sarà la 40esima edizione di SHG e faremo festa grande. hai pensato a qualche sorpresa o un'offerta speciale per chi visiterà il tuo stand? Ora sto costruendo un'acustica molto particolare che però non credo finirò per questo evento. Io ce la metto tutta, non guardo l'ora e continuo, ma sarà dura. |