di Claes [user #29011] - pubblicato il 12 settembre 2018 ore 17:59
Non ci sono cambiamenti, solo aggiunte con qualche contraddizione. Chiaro esempio: rebalancing contractual relationships between creators and their contractual counterparts while respecting contractual freedom che in pratica significa che contratti stipulati in precedenza sono da rivedere rispettando però la libertà di azione. Tutto questo vale chi produce o pubblica e si aspetta royalties bilanciate al sorgere delle vendite in rete, ma anche da links pubblicati e, forse, invenzioni elettroniche che hanno strettamente a che fare con la musica tipo MIDI.
La ragione è quella di detrarre una percentuale certamente enorme dai profitti Google, Firebox e altri. A questo livello sono favorite di lunga le edizioni musicali. Con 1 pezzo in hit parade ci sono 10 versioni cover, miglia di bands dove c'è da badare alla bolletta SIAE, uso film-TV. Introiti saranno in aumento anche per compositori. Una casa discografica ha un master e basta.
In pratica, ci dovrà essere nuova burocrazia, sistemi ben adatti a "tradurre" le direttive e dunque un bel pò di lavoro extra. Ho fatto un speed-reading e da musicisti è tutto "no problem.