Ogni nuovo modello prevede sia la variante Les Paul sia la SG, tutte prive di binding e abbellimenti di sorta, ma complete di segnatasti trapezoidali e caratteristiche tecniche di prima scelta.
Le finiture, tutte alla nitrocellulosa, restano le stesse indipendentemente dall'edizione: Vintage Sunburst, Wine Red, Ebony Black e Goldtop per le Les Paul, Heritage Cherry, Vintage Sunburst e Ebony Black per le SG.
Materiali ed elettronica, a parità di modello Tribute, sono uguali per la Les Paul e la SG, eccezion fatta per il top in acero presente unicamente sulle Les Paul contro i corpi di solo mogano delle SG.
Tutti i modelli sono appunto in mogano, con manici dello stesso legno e tastiere in palissandro. I ponti Tune-o-Matic sono un punto fisso in tutta la serie così come la dotazione di due pickup con controlli indipendenti per toni e volumi.
Per tutte le chitarre è disponibile l'opzione del sistema di accordatura robotizzata Min-ETune in sostituzione alle meccaniche previste per ogni modello.
La Les Paul '50s Tribute e la SG '50s Tribute, com'è prevedibile che fosse, si distinguono per il manico grosso e rotondo, appunto in stile anni '50. I due pickup sono dei P90, mentre le meccaniche standard sono delle Grover Kidney Button.
Un salto avanti di dieci anni e si trovano già notevoli cambiamenti sulle due '60s Tribute. Il manico è snellito, ora è uno SlimTaper anni '60 e i P90 hanno ceduto il passo alla doppia bobina, silenziosa e performante: una coppia di Burstbucker 1 e 2 per manico e ponte. Le meccaniche restano invariate.
Negli anni '70 il gain comincia a diventare davvero importante, l'hard rock spopola e le chitarre devono stare al passo coi tempi. Ecco quindi che i P90 sono ormai lontani, i pickup tipo PAF obsoleti ed è il momento di scegliere degli aggressivi Dirty Fingers. I due humbucker ad alto output danno la voce alla Les Paul e alla SG '70s Tribute, che prevedono anche una sostanziale variazione nella sezione del manico: questo finisce per diventare una via di mezzo tra i due precedenti e più famosi rounded e slim, prendendo semplicemente il nome di medium '70s.
La '70s Tribute è l'ultimo modello a utilizzare meccaniche Grover Kidney Button.
Osservare l'ultimo esemplare della serie è come guardare in una sfera di cristallo il futuro secondo Gibson. Ci sono elementi di ogni epoca, passato e futuro insieme con accorgimenti tecnologici che, forse, negli anni '50 non erano nemmeno lontanamente ipotizzati, ed erano ancora lontani negli anni '70.
Il profilo asimmetrico del manico è l'ultimo ritrovato in casa Gibson per ciò che riguarda suonabilità e comfort. La sua particolare forma segue il movimento naturale della mano sinistra lungo i vari settori della tastiera, accompagnando la torsione spontanea del polso sui tasti più alti.
Le meccaniche, discrete nel look e probabilmente inusuali a vedersi, sono delle Steinberger Gearless, dove i chiavini da azionare sono in asse con gli alberelli anziché sporgere ai lati della paletta.
Un tuffo nel passato è invece compiuto con i pickup: una coppia di Zebra coil stile '57 prendono il meglio degli humbucker degli anni d'oro e lo mettono al ponte e al manico della Les Paul e della SG Future Tribute.