di giuseppe40 [user #18743] - pubblicato il 16 luglio 2013 ore 07:15
La Jet King è la prova che Ibanez non ha perso il suo tocco con gli strumenti di stampo vintage, quelli che disegnava prima di dedicarsi alle aggressive RG. Con un corpo in mogano dalle forme morbide e una coppia di humbucker stile PAF, la Jet King II richiama tempi lontani con una versatilità che stupisce.
La Jet King è la prova che Ibanez non ha perso il suo tocco con gli strumenti di stampo vintage, quelli che disegnava prima di dedicarsi alle aggressive RG. Con un corpo in mogano dalle forme morbide e una coppia di humbucker stile PAF, la Jet King II richiama tempi lontani con una versatilità che stupisce.
Quando si parla di chitarre Ibanez, vengono subito alla mente le forme aggressive delle RG, delle S, delle Jem, legate al periodo d'oro del rock anni '80 e in generale del mondo shred. Ma Ibanez spesso ha riservato sorprese ai suoi (tanti) affezionati clienti.
Una di queste è la la serie Jet King, chitarre che con un look vintage, molto '60-'70, si discostano tantissimo dalla solita produzione della casa nipponica.
La chitarra in questione è la Jet King II, prodotta qualche anno fa in Indonesia. La serie II ha il manico in un pezzo (tre pezzi nei modelli successivi).
Lo strumento si presenta con una forma molto originale e gradevole, sicuramente ispirata alle Jaguar e alle Jazzmaster Fender, ma con un pizzico di originalità.
Il corpo è in mogano (tre pezzi) ma, complice le dimensioni non generosissime e gli scassi che ospitano l'elettronica, la chitarra risulta abbastanza leggera. Manico in acero satinato, avvitato al corpo con quattro viti senza la classica placca di fenderiana memoria, tastiera in palissandro di buona qualità con segnatasti originali. Tasti medium jumbo. Le corde (e questo influisce in maniera positiva nel suono, a mio giudizio) sono passanti dal retro del corpo, come nelle Telecaster. La scala è di 25,5". Bella la paletta, che vede la scritta Ibanez "old logo", abbassacorde e meccaniche moderne e ben funzionanti. La chitarra, da spenta, ha più volume e un suono migliore della mie Strat e Les Paul.
I pickup sono due Super 58, modelli che nelle intenzioni della casa dovrebbero replicare i PAF Gibson. Non so se ci riescono, dovrei fare un confronto diretto, ma posso senz'altro dire che sono uno dei punti di forza di questa chitarra: equilibrati, morbidi, con un output "giusto", mi piacciono davvero tanto.
Due pulsanti splittano i Super 58, rendendo la chitarra davvero versatile. Si ottengono sonorità varie e tutte belle, ci si avvicina al mondo Fender e in ogni modo ci danno una tavolozza timbrica varia e di tutto rispetto.
I controlli del tono e del volume (molto vintage!) sono efficacissimi, regolari (abbassando il volume non si perdono eccessive frequenze) e ben posizionati sulla chitarra. Avrei preferito che il selettore del cambio dei pickup fosse vicino ai pulsanti per lo split o nella classica posizione Les Paul, ma ci si abitua, non è un grosso problema.
Il manico, insieme ai pickup, è l'altro elemento di forza della Jet King: moderno, sicuramente non sottile come una RG, ma comodo come pochi, ottimo per gli accordi e per i solo, davvero un buonissimo punto di equilibrio. Se mai mi farò fare una chitarra su misura, porterò questo manico come esempio. Grazie alla forma del corpo, gli ultimi tasti si raggiungono in maniera agevole. Con delle .010 sembra quasi di avere sotto delle .009.
In tutta sincerità, non ho riscontrato difetti. Sicuramente la forma può non piacere, ma dal punto di vista delle sonorità e della funzionalità, non riesco a riscontrare problemi o limiti di sorta.
Per cosa è adatta? Oserei dire praticamente tutto. Eviterei il metal più spinto o lo shred più esagerato, anche perché si sentirebbe la mancanza del Floyd, ma per il resto suona davvero bene tutto. Io l'ho presa per questo. In ambito rock e pop rock una chitarra cosi può essere l'unica sul palco, evitando nelle situazioni più disagiate di portare più chitarre.
Ci sarebbe voluto molto tempo per dei sample più vari, dal blues all'indie, ma in questi pomeriggi bolognesi il caldo è notevole e sfianca abbastanza. Purtroppo la qualità audio non rende molta giustizia alle sfumature timbriche, mi scuso per questo, con voi ma soprattutto con la chitarra!
Alla fine, si tratta pur sempre di una Ibanez, quindi provo a omaggiare la casa con questo video, con la chitarra un po' fuori luogo per quanto riguarda l'estetica, ma a livello di sonorità abbastanza a suo agio!
Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.