di redazione [user #116] - pubblicato il 23 maggio 2016 ore 11:00
L'australiana Dyskin Guitars riduce la chitarra al minimo concepibile per avvicinare chiunque allo strumento. RalBar è pensata per chi ha una mobilità limitata, per i bambini e per chiunque voglia comprendere le basi della musica ma non può farlo su uno strumento tradizionale.
Instradare i giovanissimi verso uno strumento musicale non è sempre facile e un approccio troppo ostico può scoraggiare anche i ragazzini più volenterosi. Chitarre a scala ridotta o ukulele possono essere un aiuto per un bambino che vuole imparare a suonare ma non ha possibilità di maneggiare uno strumento a piena grandezza. Allo stesso modo, un oggetto ancora più semplificato e maneggevole può essere un'ottima idea per avvicinare bambini davvero piccoli alle soddisfazioni della musica suonata, per passare in un secondo momento a qualcosa di più complesso. Con il RalBar, Dyskin Guitars punta esattamente a questo.
La tastiera di una chitarra può disorientare un bambino. Imparare il concetto di tonalità e scala, memorizzare le diteggiature degli accordi o anche solo eseguirle con delle mani non ancora pienamente sviluppate può non essere così semplice. Il RalBar semplifica ai minimi termini le basi della musica per fornire all'aspirante musicista una scala diatonica già armonizzata grazie alla quale entrare in confidenza con le fondamenta dell'armonia e della tecnica esecutiva.
Il RalBar deriva dall'incontro tra una chitarra elettrica e una cigar box con in più un accenno di didattica. Di piccole dimensioni e dotata di pickup magnetici per essere usata con un amplificatore per chitarre elettrica, la chitarra Dyskin ha tre corde da accordare come un power chord: pizzicate a vuoto, produrranno una nota sulla prima corda, la sua quinta giusta sulla successiva e l'ottava superiore sull'altra. Ciò permette di formare accordi privi di terzo grado che, in questo modo, non sono caratterizzati come maggiori o minori e, in un certo senso, suoneranno sempre "giusti".
La tastiera del RalBar sembra simile a quella di una chitarra, ma in realtà i fret in metallo sono posizionati solo sui gradi necessari, secondo lo schema di una scala maggiore (T-T-ST-T-T-T-ST). Tutti i semitoni hanno una linea bianca, anche quelli che non possono essere suonati, allo scopo di far prendere confidenza anche con la presenza di note estranee alla tonalità, che "non dovrebbero essere suonate in quel caso, ma ci sono".
Gli inventori del RalBar hanno messo a punto un sistema di numerazione dei tasti strettamente legato ai gradi della tonalità in cui lo strumento è accordato. Se se si pensa a una tonalità e si assegna un numero a ogni grado della scala armonizzata, basta sostituire i gradi con il numero di tasto a cui il manico va premuto per muoversi liberamente all'interno di quella tonalità. L'assenza della terza fa sì che non ci si debba preoccupare del modo degli accordi che si vanno a formare e centinaia di brani famosi sono a portata di mano.
Concettualmente, il RalBar può essere visto come la versione solid body elettrificata del Seagull Merlin, già testato su Accordo in questo articolo. Oggetti del genere non potranno sostituire strumenti tradizionali, ma è interessante vedere come sempre più costruttori rivolgano attenzioni nella direzione dei giovanissimi, nel tentativo di contribuire alla formazione di una nuova generazione di aspiranti musicisti. Non sappiamo se il RalBar sarà disponibile in Italia né se l'idea prenderà piede, ma ne condividiamo la presentazione con voi insieme a un plauso per Dyskin.