Il suono, definito come la percezione del fenomeno fisico-meccanico chiamato onda di pressione acustica che necessita di un mezzo per la sua propagazione, si caratterizza per tre elementi:
1) l'intensità, ovvero la quantità di energia che porta il segnale, equivalente all'ampiezza di oscillazione dell'onda e misurata utilizzando la scala dei decibel
2) l'altezza, cioè la velocità di oscillazione dell'onda e misurata in Hz (hertz, numero di oscillazioni al secondo)
3) il timbro, caratterizza la forma dell'onda e quindi ci consente di distinguere i suoni emessi dalle varie sorgenti sonore. Viene visualizzato con un oscilloscopio (quando si vuole vederne le caratteristiche in ambito di tempo) o con un analizzatore di spettro (nel caso in cui interessi l'ambito delle frequenze).
Il linguaggio musicale rappresenta:
-
l'intensità con la dinamica (mp, p, f, ff, ecc.)
-
l'altezza con le note musicali e con il temperamento
-
il timbro con gli strumenti musicali e il "colore" orchestrale
Mentre con le misurazioni tecniche le caratteristiche del suono assumono connotazioni ogettive (440,00 Hz, 35 dB, F+2F+3F, sono misure a valore preciso), quelle del linguaggio musicale sono per lo più di natura soggettiva (lo stesso segno di dinamica è eseguito con intensità diverse cambiando l'esecutore, una nota può avere valori diversi di accordatura o scordatura).
Sebbene il tempo non sia una caratteristica del suono, assume invece grande importanza il suo inviluppo temporale ovvero l'evoluzione di una caratteristica (ad esempio l'ampiezza) nel tempo.