di FBASS [user #22255] - pubblicato il 11 ottobre 2012 ore 14:22
Quando chiesero a Leo Fender perchè non aveva pensato di proporre un suo modello di basso elettrico fretless, lui candidamente rispose " ho creato la chitarra basso con i tasti per rendere precise la note suonate dai contrabassisti, perchè tornare indietro con uno strumento approssimativo...
Quando chiesero a Leo Fender perchè non avesse pensato di proporre un suo modello di basso elettrico fretless, lui candidamente rispose " ho creato la chitarra basso con i tasti per rendere precise la note suonate dai contrabassisti, perchè tornare indietro con uno strumento approssimativo... non dimenticatevi poi che lo strumento fu da me chiamato Precision, proprio per questa sua caratteristica di precisione delle note che loro ( i bassisti) potevano da allora tirarne fuori...", guarda caso il primo basso fretless in cui mi sono imbattuto (ed ho poi comperato) è stato proprio un Fender Precision fretless con tastiera in acero, difficile però da individuarne le posizioni delle note dai pallini neri presenti sul bordo superiore in acero della stessa tastiera, specialmente al buio, dopo una brevissima esperienza Ibanez Musician 940, quest'ultimo solo in prova, per meno di un mese, ma lo avevo usato solo attivo :
Storicamente questa tipologia di bassi elettrici si deve a qualcuno che rese fretless un basso ordinario, cioè fretted, quindi con la tastiera provvista di tasti (in inglese chiamati frets), asportando i tasti e riempiendone il solco lasciato con una strisciolina di legno, magari di colore più chiaro o identico, a seconda dei gusti ( vedi caso Pastorius, in immagine d'apertura, che rese fretless un Jazz Bass Fender comperato usato a 400 dollari ). La posizione delle note su un basso a 4 corde, accordato secondo la normale accordatura SOL-RE-LA-MI, identica a quella del contrabbasso, è così definita poichè ad ogni tasto si ha l'avanzamento di un semitono della nota prodotta in precedenza, il tasto stesso poi è una barretta metallica inserita nella tastiera, perpendicolarmente alle corde, identicamente a quelli delle chitarre, solo che il diapason è più grande, cioè 34 oppure 30 pollici, contro gli standards 25 e 1/2 oppure 24 e 3/4, dei modelli più utilizzati rispettivamente da Fender e Gibson ( per i bassi, Fender iniziò con la scalatura, così viene impropriamente chiamato il diapason, di 34 pollici, per passare alle 30 pollici con i basi Mustang e Musicmaster, mentre Gibson passò dai 30 pollici dei bassi EB 1-2-0-3 e Les Paul a quelle di 34 pollici dei Ripper e Grabber ) . Ricordo che il primo fretless che mi incantò fu un basso inglese, il Wall per poi cercare d'acquistare, senza riuscirci perchè era stato già prenotato, un Music Man Sting Ray pre-Ernie Ball, nel 1981, eccoli in foto sottostante :
Dal punto di vista dei bassi acustici fretless, dopo la cattiva riuscita di un basso Melody Rondò, che divenne quasi subito un mezzo "Arco per Frecce", passai ad un EKO modello modello BA-4NPE Alfredo Bugari, dato via poichè era passivo e difficilmente amplificabile, ma che rimpiango per la suonabilità e la resa, da acustico, bello anche esteticamente; poi ho trovato finalmente quello che cercavo, un potente e molto versatile bassofretless Music Man Ernie Ball Sterling del 1993, color black, con ancora il ponte-attaccacorde del tipo di quelli montati sui primi bassi Fender Mustang, cioè con le 4 sordine indipendenti e regolabili indipendentemente mediante vite, con un manico scorrevolissimo, tastiera in palissandro e segnatasti in legno chiaro, quì invece ve ne mostro uno di colore diverso, natural, e con il ponte senza sordine, preceduto dal succitato EKO di vecchia memoria :
Per "Par condicio" voglio ora parlare del primo basso fretless Gibson che attrasse il mio interesse nel 1975, avevo già il primo Gibson G 3, quello che mi aveva fatto ricredere sui bassi Gibson (oggi posseggo un secondo Gibson Grabber 3 del 1978 ), ma provai un Ripper fretless e ne rimasi entusiasto, ma non potei permettermelo all'epoca, ero vicino alle nozze e non avevo i fondi per "Spese Pazze" da GAS incipiente, eccolo :
Per finire un bel basso fretless italico, marca Laurus, modello Quasar, ottimo strumento già all'avanguardia ai suoi tempi, circa 20 anni fa, molto professionale con un pezzo di tastiera aggiunto, asportabile mediante 4 viti a legno:
Per non parlare poi di un "Coso" originariamente prodotto da Guild, che ho posseduto in quel periodo in cui costava molto di più di adesso, 24 tasti in circa 1/2 metro di tastiera, ci volevano però le manine dei "Puffi", oggi prodotto da DeArmond e dal suono molto simile ad un vero contrabbasso, dotato di 4 corde al silicone di grosso calibro, nome "Ashbory "